Correva l'anno 2000: il tanto temuto "baco del millennio" era stato
assorbito senza alcun problema e la Banca Commerciale Italiana era già
passata sotto l'egida di Banca Intesa.
Aldo Civaschi, diventato Amministratore Delegato dopo Fausti e Saviotti
entrambi dimissionari all'atto della buona riuscita della scalata (in realtà
un'OPS, in quanto conclusa senza movimento di denaro), aveva rassicurato
tutti sulla scelta del partner, definita "la migliore possibile per la
Comit", che a suo dire avrebbe gestito il "corporate" del gruppo mantenendo
la propria denominazione.
Tuttavia l'acquirente non manteneva i patti e procedeva alla fusione
creando "Intesa BCI" (magra consolazione per gli uomini Comit che vedevano
sparire un Istituto prestigioso. Successivamente (inizio del duopolio Bazoli/Passera)
spariva anche il BCI e con esso le speranze dei pochissimi managers Comit
rimasti in Intesa.
Già nel 1999 sotto la spinta del c.d. "consulenti" si avviava al macero il
modello di Banca che aveva contraddistinto la Banca Commerciale Italiana:
1) venivano create le divisioni
2) venivano costituite le Regioni (?!)
3) la periferia perdeva la propria connotazione di Banca a 360 gradi: le
risorse destinate ai5(?!) tipi
di Filiali venivano reperite sulla base non del merito ma del
"Manuale Cencelli" (applicato ad ogni
livello) ed iniziava l'era di una Banca senza pensiero, caratterizzata dalla specializzazione
(era
finita l'era dei Direttori e dei settoristi generalisti) e da un pressing finalizzato alla
vendita
esasperata dei prodotti più remunerativi (per la Banca..)da parte
di risorse senza esperienza nei
ruoli assegnati
Il nuovo modello entrava in vigore fra mille problemi determinati dalla
mancata integrazione tra le reti, dalla incompleta informatizzazione e dallo
scollamento della periferia.
Anche a livello centrale i problemi non mancavano: per "soddisfare
l'azionista" gli assets venivano venduti con plusvalenze significative
(sembra che la tendenza continui anche oggi....).
La clientela? A quanto sembra oggi sta chiedendo che ritorni la Comit!
Pubblichiamo alcuni ritagli di stampa inviatici da Gino Luciani.
Alfredo Izeta - Novembre 2009
Commenti:
Da Fernando Mazzotta (24 novembre 2009)
Intanto sarebbe auspicabile che un "pool" di imprenditori si riappropriasse della storica sede della Banca Commerciale Italiana di Piazza Scala. Potrebbe essere questo il primo passo verso un ritorno....al futuro della Comit......
Da Giacomo Morandi (26 novembre 2009)
RISUSCITARE LA VECCHIA COMIT? L’amico Gino Luciani e in precedenza altri vecchi e meno vecchi nostalgici della banca che ci ha nutriti e che noi abbiamo nutrita nei decenni scorsi hanno dibattuto sull’opportunità e sulla possibilità che quel glorioso istituto rinasca e che la sua ragione sociale ritorni sul mercato italiano e su quello mondiale che aveva calcato più che degnamente per oltre un secolo..... Clicca qui per visualizzare l'intero commento
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