Piazza Scala


 

    la quarta impresa del collega Claudio Santoro (Lecco) con l'inseparabile Angelo  

 

n.b.: clicca sulle immagini inserite nel testo per ingrandirle

 

 

Sesta puntata


Oggi è la tappa dell’arrivo a Firenze e della fine della Via. Come al solito le spalle e le gambe, dopo lo sconcerto iniziale dei primi giorni, hanno iniziato ad adattarsi al peso ed al camminare. Insieme a Roberto si è tracciato il tragitto che su asfalto li condurrà alla Casa del vento, e con la deviazione su sterrato la salita verso Le Croci , fino ai 700 metri de il Poggio del Pratone, dove c’è un bello spiazzo, con un albero e un posto dove sedersi e consumare il panino. La visuale è offuscata dalla foschia, ma intravvedono le colline fiesolane e Firenze. Li raggiunge un uomo con un fucile in spalla e due cani che, freneticamente, battono il terreno e ad ogni metro fatto dal padrone ne faranno almeno dieci. Quattro chiacchiere e un pezzo di strada insieme, si supera il ripetitore e si intraprende la strada del Monte Ceceri per raggiungere Firenze. Fiesole è bella e alcuni tratti di strada sono interdetti alle vetture per i Mondiali di ciclismo. Oggi corrono gli Under 23 e, nel pomeriggio, le donne. Ci sono parecchi appassionati giunti da tutta Italia, a giudicare anche dalle cadenze dialettali che si sentono.
Una salitona li porta a costeggiare un camping e poi c’è l’arrivo in questo giardino pubblico del Monte Ceceri, nobilitato dal cippo dal quale si deduce che da lì Leonardo da Vinci tentava i primi approcci per il volo umano. Un cartello contemporaneo che indica “ATTENZIONE. Pericolo di caduta” sembra un po’ sbeffeggiare l’evento.
Poi, come capita ogni tanto, perdono la via in una bella zona residenziale, ma priva di segnali o di persone a cui chiedere la strada e, alla fine, spuntano in un’affollatissima piazza di Fiesole che fa parte del circuito del mondiale. C’è gente di tutto il mondo con bandiere, bancarelle, panini, gazebo degli sponsors.
Ecco il cartello stradale FIRENZE e da lì inizia la lunga e ripida discesa su asfalto di via Boccaccio con gente che affrontandola in senso contrario sbuffa e arranca per raggiungere il circuito del mondiale.
La città è deserta e l’asfalto non aiuta, ma alla fine raggiungono la deviazione e Claudio a gran voce reclama una sosta ad un bar dove addenta qualcosa da mangiare e da bere. Si era accesa la spia della riserva.


Si costeggia l’enorme Villa Schifanoia fino a raggiungere via San Gallo che porta dritta in una piazza del Duomo stipata all’inverosimile e dove il rito delle foto nel luogo di arrivo viene consumato.
Sono le sedici circa e l’ulteriore tappa è la Stazione di Santa Maria Novella per capire un po’ gli orari dei treni e realizzare che ci sarebbero due posti per il Frecciarossa delle diciotto e che lasciare gli zaini al deposito bagagli
costa ben sei euro. Meglio raggiungere un bar nella piazza di Santa Maria Novella, con gli zaini, bere qualcosa e attendere l’ora di partenza. Nonostante sia metà pomeriggio, due belle americane nel tavolino a fianco consumano una pizza a testa. I due, che si sono potuti dare solo una lavatina superficiale, devono anche puzzare abbastanza e si scusano con le due donne che la prendono a ridere. Con un “Enjoy your life” avviene il congedo.
Il viaggio da Firenze a Milano li trova ad avere come vicini di posto un tipo e una tipa che non fanno altro che parlare ad alta voce ed ininterrottamente delle loro esperienze in Brasile, con il terapeuta e di altre faccende new age che, alla fine, indispongono anche un po’. L’arrivo a Milano è puntuale ed è impreziosito dal treno locale Milano/Sondrio che deve riportarli a casa che è stato cancellato e sostituito con  Milano/Bellinzona fino a Monza e poi da lì, con un altro cambio, si potrebbe raggiungere Lecco. Sulle motivazioni della cancellazione il più totale riserbo.
Ma non possono essere questi piccoli imprevisti a mettere in difficoltà due viandanti al ritorno de La Via degli Dei.
Alla stazione di Lecco Elena e Gabriele li attendono in auto. Li riportano a casa, anche se Angelo non intende rinunziare ad un pezzo di strada a piedi che gli consenta di fumare in tranquillità una sigaretta.
Claudio, invece, prima di riabbracciare le sue donne deve sottoporsi ad una rigorosa doccia finalizzata ad eliminare il puzzo del viandante.
Bene; da adesso si inizia a pensare alla prossima camminata.

 

Claudio Santoro


Tappe dal 23 al 28 settembre 2013
1) Bologna - Badolo
2) Badolo – Monzuno
3) Monzuno- Monte di Fò
4) Monte di Fò – San Piero A Sieve
5) San Piero a Sieve – Bivigliano
6) Bivigliano – Firenze


Fine sesta e ultima puntata

 

 

 

La via degli Dei (o anche Sentiero degli Dei) è un percorso escursionistico che collega le città di Bologna e Firenze, passando attraverso gli Appennini.
Il nome deriva probabilmente dai toponimi di alcuni monti attraversati, fra cui Monte Venere a Monzuno e Monte Luario a Firenzuola (con riferimento alla dea Lua, invocata dai Romani in guerra), nei pressi del passo della Futa. La via, attualmente segnata dal CAI, utilizza un percorso principalmente di crinale molto simile ai percorsi utilizzati nel Medioevo per le comunicazioni fra Bologna ed il capoluogo toscano, e ancora prima dai Romani attraverso l'antica strada militare romana Flaminia minore.
Resti del tracciato della Flaminia minore, lungo la "via degli Dei" nei pressi di Pian di Balestra, Appennino Bolognese
Il percorso, ricostruito a partire dagli anni '90, attraversa numerosi luoghi di interesse naturalistico e paesaggistico a quote intorno ai 1000 m s.l.m.. In alcuni punti i sentieri passano proprio sulle antiche pavimentazioni stradali ancora superstiti dopo 2000 anni di storia.
 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Piazza Scala - agosto 2014