la quarta impresa del collega Claudio Santoro (Lecco) con l'inseparabile Angelo
n.b.: clicca sulle immagini inserite nel testo per ingrandirle
Quarta puntata
Al risveglio il meteo vuole ricordare a tutti che siamo alle soglie
dell’autunno: l’aria è frizzante e tutto è avvolto da un velo di nebbia.
Durante la colazione decidono la via da percorrere, prendendo il tratto di
strada napoleonico e, tanto per cambiare, si sale per 450 metri circa, dato
che il Monte Gazzaro è la prima meta della giornata. Gli spazi aperti e le
visuali panoramiche di cui l’Appennino è avaro con questa nebbia o foschia
che dir si voglia sembra consolarli: tanto non si sarebbe visto niente lo
stesso!
Un bivio si para davanti. E’ ben segnalato ed indica come proseguire: da una
parte un sentiero per EE (Escursionisti esperti) che porta alla croce e ad
una discesa impegnativa e l’altra per un sentiero più agevole. Il terreno
scivoloso li fa optare per la seconda soluzione e, con una discesa di 200
metri circa, viene raggiunto il Passo dell’Osteria bruciata. Il nome deriva
dalla macabra storia di un oste che era aduso di accoppare qualche viandante
per poi servirlo a cena. Da lì la reazione seccata di qualche altro
viandante che pensò bene di bruciare la famigerata osteria. Vi è un largo
spiazzo e si intuisce che è un crocevia di diversi cammini, compresa la
Viareggio-Rimini.
Una breve sosta per consumare il panino preparato dalla signora Maddalena e
tirare il fiato e affrontano una discesa per altri 700 metri, in direzione
del Mugello. La giornata di oggi segnerà 1400 metri di dislivello
complessivo da percorrere. La meta da raggiungere è Sant’Agata del Mugello,
un borgo caratterizzato da una bella pieve dedicata alla santa martire.
L’arrivo è caratterizzato dalle note positive di trovare dei comodi sedili e
una fontana in piazzetta e quella negativa dell’Osteriola, l’unico bar del
paese che, in regime monopolistico, chiude alle 14,00 per riaprire alle
16,00. Se i tre (con loro Luca sta condividendo il tratto di strada) avevano
in mente una birra fresca…se la possono scordare.
La sosta è piacevole, arricchita dalle chiacchiere con Andrea, una persona
del luogo che ci racconta le vicende del paese, dalla fabbrica di tabacco a
quella di plastica, a cui si aggiungono le sue storie di naja e di quando
era alpino. A lui lasciano in sicura custodia i tre zaini in modo da poter
visitare agevolmente la chiesa, tenuta molto bene.
E’ tempo di partire per l’ultimo tratto della giornata, i sette chilometri
in sterrato ed asfalto che li separano da San Piero a Sieve, dove hanno
trovato (a rimorchio di Luca che aveva già prenotato) da dormire al b&b “La
Pieve”. Scoprono che al ragazzo ferrarese era stato concesso di percorre da
solo la via a condizione che i pernottamenti fossero prenotati con anticipo.
Angelo e Claudio, più fatalisti, avevano optato per una prenotazione
last-minute, da farsi solo nella seconda metà della giornata di marcia.
Con qualche problema ad imboccare la direzione corretta si riparte, con una
bella visuale del Mugello a destra e a sinistra, si supera la graziosa
località del Gabbiano e con un tratto finale in asfalto entrano con andatura
stanca nella cittadina, attraversando la zona del campo sportivo e del ponte
sulla Sieve.
Il b&b è proprio di fronte alla chiesa ed è molto bello: stanze spaziose,
bagno faraonico dove la doccia calda, dopo la Ichnusa fresca del Bar Sport,
risulta una degna conclusione di giornata.
La signora Monica ci consiglia un ristorante dove cenare e ci consiglia
bene: pappa col pomodoro, rosticciana, fegato con cipolle, lampredotto, una
trippa del Mugello.
Ma il meglio della giornata deve ancora venire, con lo show del signor
Franco, marito di Monica e contitolare del b&b. Con un toscano colorito e
piccante ci racconta le vicende del Mugello, dei disastri della TAV e della
sparizione del torrente Carza, del progetto di unificazione dei comuni da
lui ritenuto parziale e insufficiente. Si sprecano gli epiteti nei confronti
dei cittadini della vicina Sant’Agata che viene respinta nell’unificazione e
che , secondo lui,dovrebbe andare con Barberino del Mugello. Il progetto di
Franco è il “Mugello Unito” e scopriamo che al computer sta elaborando un
volantino. Fa politica con divertimento, con lo spirito del bastian
contrario e il tutto risulta così tipicamente toscano. Il cavallo di
battaglia della serata è la vicenda della villa medicea Cafaggiolo, comprata
nel 2008 da un certo Lowenstein che, con un investimento complessivo di 171
milioni di euro intende trasformarla in un mega-resort che potrebbe creare
400 posti di lavoro. Il tutto subordinato allo spostamento di una strada
regionale. Anche qui si sprecano i lazzi nei confronti di Rossi, Presidente
della Regione Toscana e sul milione in più dei 170 previsti e sulla sua
destinazione. Oltre ad Angelo, Claudio e Luca assiste alla performance in
calzoni corti e a piedi scalzi, anche una coppia di Faenza che sta facendo
la via in mountain bike e soggiorna nell’appartamentino che fa parte della
struttura.
Decidono di andare a letto, perché se fosse per Franco lo show continuerebbe
ancora, con motti, lazzi, epiteti, ingiurie colorite. In Italia quando si
parla di ceto politico, a qualsiasi livello, locale o nazionale, il tema
ormai è di dileggio. C’è da rifletterci.
Fine quarta puntata - continua
La via degli Dei (o anche Sentiero degli Dei) è un
percorso escursionistico che collega le città di Bologna e Firenze, passando
attraverso gli Appennini.
Il nome deriva probabilmente dai toponimi di alcuni monti attraversati, fra
cui Monte Venere a Monzuno e Monte Luario a Firenzuola (con riferimento alla
dea Lua, invocata dai Romani in guerra), nei pressi del passo della Futa. La
via, attualmente segnata dal CAI, utilizza un percorso principalmente di
crinale molto simile ai percorsi utilizzati nel Medioevo per le
comunicazioni fra Bologna ed il capoluogo toscano, e ancora prima dai Romani
attraverso l'antica strada militare romana Flaminia minore.
Resti del tracciato della Flaminia minore, lungo la "via degli Dei" nei
pressi di Pian di Balestra, Appennino Bolognese
Il percorso, ricostruito a partire dagli anni '90, attraversa numerosi
luoghi di interesse naturalistico e paesaggistico a quote intorno ai 1000 m
s.l.m.. In alcuni punti i sentieri passano proprio sulle antiche
pavimentazioni stradali ancora superstiti dopo 2000 anni di storia.
Indice | |
20 ottobre 2013 | prima puntata |
06 gennaio 2014 | seconda puntata |
17 aprile 2014 | terza puntata |
11 maggio 2014 | quarta puntata |
27 luglio 2014 | quinta puntata |
24 agosto 2014 | sesta puntata |
|
Piazza Scala - maggio 2014