La Calabria dal mio punto di vista
 

Troppo spesso sento parlare i nostri politici della Calabria come un peso per l’Italia. Quante e troppe volte ascolto i nostri ministri dire che la regione Calabria, la regione in cui vivo, rallenta l’intero paese. Francamente sono stanco di sentire queste parole e non posso negare di essere disgustato. Trovo vergognoso che chi rappresenta l’Italia critichi in modo assolutamente molto poco costruttivo una regione italiana importante quanto le restanti diciannove. Una regione che è stata lasciata volutamente dallo stato allo sbando.

La Calabria che, invece, storicamente si è sempre distinta, basta citare alcuni eventi che ne hanno evidenziato il valore. Nel 1860 Giuseppe Garibaldi sbarcò a Melito Porto Salvo, in provincia di Reggio Calabria, e trovò un popolo fortemente motivato che credeva nella sua battaglia per conquistare il Regno di Napoli; a Reggio Calabria e soprattutto con l’aiuto dei reggini, Giuseppe Garibaldi sconfisse i borbonici nonostante fossero dotati di un esercito numericamente superiore.
Durante la marcia su Napoli, Garibaldi trovò in Calabria un gran numero di volontari prestati alle Camice Rosse. Mio padre fu decorato come combattente per la libertà d'Italia nell'ultima grande guerra (1940-1945)

Questa è la storia, ma voglio anche raccontare la mia di storia …
Nel 1963 sono stato assunto alla Banca Commerciale Italiana presso la filiale di Reggio Calabria, poi trasferito a Catanzaro per organizzare l’apertura del nuovo sportello a Lamezia Terme, poi a Roma,Bologna, Casale Monferrato, Taranto Ragusa, Rimini , Catanzaro,nuovamente a Reggio Calabria, a Bari, a Trapani Banca Sicula fino ad arrivare a Milano – AL NORD.
Ho scelto e seguito un percorso, o forse il percorso ha scelto me, per creare un futuro migliore alla mia famiglia, garantire sicurezza ai miei figli. Ho lasciato la mia Calabria e la mia città Reggio, sognando il meglio e lungo il percorso ho anche perso la mia più grande forza: mia moglie, morta giovanissima a Milano.

Questo per spiegare che, come me, dagli anni ’60, tanti calabresi con la valigia – allora di cartone e legata con lo spago - si sono trasferiti AL NORD in cerca di lavoro e per dare sostentamento alla famiglia, mantenere i figli a scuola, mettere da parte qualche risparmio sognando di rientrare un giorno a casa, in Calabria, e portare un po’ di benessere alla terra che li aveva cresciuti.

Sempre in quegli anni, tra il ’60 ed il ’70, le tre BIN – Comit, Credito Italiano e Banco di Roma - vendevano dei certificati di deposito di Mediobanca per cui i risparmi dei calabresi venivano investiti in questi certificati per ritornare AL NORD.

Quali sono stati gli effetti? Il Nord, con il lavoro e con i risparmi dei calabresi, ha continuato a crescere creando e producendo ricchezza e la Calabria, svuotata dai calabresi, è diventata un peso per la nazione.

Con queste parole mi sono tolto “uno rospo dallo stomaco”, si questa è il detto che noi Reggini utilizziamo quando arriviamo al limite della sopportazione e io non riesco più a sopportare le stupide ovvietà dei politici, non riesco più a vedere distruggere invece di costruire!

Carmelo Aldo Zumbo - marzo 2011

 

 

Invia un tuo commento
Il tuo nome
La tua citta'
Il tuo indirizzo mail
Testo del messaggio
   Form Mail by FormToEmail.com

Commenti:

23 marzo 2011 - da Enzo Teriaca: ciao Aldo; condivido completamente quanto scritto e aggiungo che quella classe di leghisti che oggi determinano la politica hanno cominciato a fare i soldi mandando le mogli e le figlie a emigrare al sud per fare le badanti e le cameriere

23 marzo 2011 - da Gigi Bongiorno: clicca qui per visualizzare il commento
24 marzo 2011 - da Lorenzo Milanesi: apprezzo e condivido il 'grido di dolore' di Zumbo. Ogni calabrese, emigrato al nord per migliorare la propria condizione, ha percorso il medesimo tragitto di Zumbo, o quasi (se è rimasto, come molti, entro i limiti rigorosi della legalità ). Il problema, in ogni caso, è molto complesso e meriterebbe un approfondimento. Che magari faremo più avanti.

27 marzo 2011 - da Santo De Marco: clicca qui per visualizzare il commento

27 marzo 2011 - da Fernando Mazzotta: clicca qui per visualizzare il commento
07 aprile 2011 - il ritorno di Aldo sull'argomento

10 luglio 2011 - da Andrea Benedetto: Testo del messaggio: tua del 23 marzo scorso. Sono pienamente d'accordo con le tue considerazioni e non poteva essere diversamente visto che anche io ho fatto l'"emigrante", partendo dalla nostra cara terra. Per il resto lasciamo pure che parlino; non sanno cosa dicono.

 

 

 

 

 

Segnala questa pagina ad un amico




 
 

 

 

 

 

Piazza Scala - marzo 2011