Da Saint Jean Pied de Port a Santiago de Compostela  (passando da Roncisvalle)
Appendice


 

Personaggi ed interpreti:

 

Claudio

Poiché sono chi scrive mi avvalgo della facoltà di non autodescrivermi; mi piacerebbe molto che lo facesse qualcun altro.

 

Giovanni

Quando l’ho visto a Saint Jean con jeans e giubbotto di pelle, scarponcini del tutto inadeguati, zaino pesantissimo, sacco a pelo in mano ed equipaggiamento sommario, ho capito che fine avessero fatto le mie numerose mails inviategli: non le aveva lette!

Alla fine si è fatto i suoi quasi 600 chilometri, ha dimostrato a qualcuno di che tempra è fatto e si è portato a casa la sua Compostela.

A Mansilla las Mulas non si è perso d’animo e ha rielaborato i suoi progetti, senza tornare sconfitto. Un grande, mio caro amigo ed hermano!

 

Marinella

Ironwoman, non c’è dubbio. Il marito Daniele mi dice di stancarla, ma se non ci riesce neanche la dissenteria! Le perdono la “carbonara” di Estella, mentre pieni voti per la pasta al ragù di Najera.

Le perdono che all’inizio dice che viene da Venezia, poi da Palmanova e poi alla fine viene da Crauglio!

Una tosa d’acciaio, ogni tanto un po’ maestrina, ma va bene così. Fortunati i suoi uomini Daniele e Giacomo ad avere in casa un tipa così. 

 

Roque Santi

Il dentista cinquantenne brasiliano di Curtiba. Buono d’animo e gentile. Kina dice (e le donne se ne intendono) che c’era un’ombra di tristezza nel suo sguardo, Ci lascia a Léon insieme ad

 

Angelo

Il farmacista milanese, dotato di grande favella e loquacità infinita. Se ne torna a casa presto, sfinito dagli sms della moglie che tribola con nipoti e nuora. Ma lui è uno di casa sul cammino.

 

Kina

La figlia di Odino, veterinaria norvegese, “felicemente divorziata” e con tre figli. Anche lei una donna sola sul cammino. Grande humour, allegria e forza fisica. Un’ottima compagna di viaggio.

 

Ian

L’amico inglese che Kina incontra a Léon. Sempre in lotta con qualcuno; credo che pensa si possa risolvere tutto con un po’ di muscoli. Beve un po’ troppo per i miei gusti e la norvegese lo molla. A Melide scende dalla scale dell’albergo/container a balzi prodigiosi quanto inutili.

 

I tre bandidos oppure i  tre tenores

Grandi roncadores, simpatici e loquaci, Lito, Manolo e Fernando, latini e solari. Per una serie di cause non sono presente alla loro paella a Santo Domingo della Calzada. L’uscita del Barça dalla Champions non gli va giù per niente. 

 

Erminio

Un toro vicentino, forte e mansueto. Affronta la vita a viso aperto ed emana potenza controllata. Viaggia a ritmi troppo elevati per le nostre gambe. Disponibile a tornare indietro per darmi la schiuma “magica”, ovvero l’Artrosilene di Marinella.

 

Brian e Manuela

Lui pelato e lei sempre con dolori ai piedi. 

 

Michael

Giovane americano mezzo messicano, dal fare sempre sciroccato e dallo sguardo azzurro. Alla fine, però, marciava anche lui.

 

Christof e Carolyne

Lui chiacchierone tedesco occhialuto; lei con tanti anelli a delle mani gonfie. Credo si siano conosciuti lungo il percorso.

 

Goliardo

Brasiliano che studia da architetto a Barcellona; gentile e da ricordare la lunga conversazione sul cibo brasiliano avviata con una connazionale nella loro lingua musicale e strascicata.

 

Federico

Pizzetto e fisico atletico, battezzato il “gran cocinero”; viaggiava con 

 

Consilio

70 anni portati bene e da poco in pensione; spirito da fanciullo. Aveva timore di dire alla moglie che stava bene a fare il pellegrino e non aveva tanta voglia di tornare a casa. A Mansilla accompagna Giovanni dal medico e adotta una giovane inglese fotografa, ma molto più giovane di lui.

Si sentiva “totalmente irresponsabile”.

 

Colette

Canadese francofona dallo zainetto leggero e le scarpe scalcinate. Alla fine Marinella gliene regala un suo paio che le vedrò calzate nella parte finale del cammino. Quando parli ti guarda sempre come se dicessi delle verità assolute e fino a quel momento mai rivelate.

 

Alain e Marc

Il primo viveur e uomo di mondo; ha fatto 14 volte il cammino e questa volta con l’amico Marc. Entrambi ex IBM. Subito dopo se ne andranno negli USA fare la Route 66, coast to coast. Due grandi.

 

Arturo

Spagnolo precioso e di mondo; zaino leggero e sontuosa pennichella nel giardino di Graňon. Un grande.

 

Le due tedeschine

Giovani e viaggiano insieme. Si danno da fare nella cucina a  Bercianos. Molte volte incrociate. Io non so il loro nome. Loro mi salutano con un “Ciao Claudio” a Santiago.

 

Hans

Tedesco di Baviera. Intrecciamo improbabili dialoghi dove ci capiamo forse al 30%. Porta con sé delle piante e dei rametti per il suo giardino di casa, dove intende fare un corner dedicato al cammino. Bell’idea! 

 

Luis Miguel

Bella persona e grande prete. Lo rivedo a Santiago e dopo un forte abbraccio mi dice che gli piacerebbe conoscere la mia famiglia e mi invita a pregare per lui e la sua avventura missionaria nella Repubblica Domenicana. La Chiesa è anche questo.

 

La neozelandese

Nessuno si ricorda il suo nome, che sarà stato pronunciato nel suo inglese incomprensibile. Forte e decisa, anche se una sera  troviamo anche lei sfinita.

 

I due cognati fiamminghi

Con noi a Graňon nel momenti di preghiera; uno mi assicura di avermi augurato – nella sua lingua – solo cose buone. Speriamo in bene, non resta che fidarsi.

Da Santiago tornano a casa con un viaggio in pullman che durerà giorni e giorni.

 

Pierpaolo, Grazia, Mariagrazia e…?

Il gruppo romano incrociato a Pedrouzo Arca. Sessantenni, buona borghesia progressista antiberlusconiana; della serie vorrei…ah se potessi! Fanno un pezzo di cammino con gli zaini trasportati e rifuggono gli ostelli. Anche per loro una sana Compostela, ma non sta a me giudicare.
 


( F i n e )

 

 

 

 

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Piazza Scala - ottobre 2011