Quarta parte - 1900: gli anni 50
 

Nel 1951 nasce il Festival della canzone italiana cioè il Festival di San Remo, dove vediamo dominare cantanti come Nilla Pizzi, Achille Togliani, il duo Fasano e poi Gino Latilla, Carla Boni, Flo Sandon’s, Katina Ranieri e Teddy Reno, con canzoni che rientrano nella tradizione melodica italiana: “Grazie dei fior” (1951), “Vola colomba”, “L'edera”, genere sentimentale-romantico.  Alla radio però non si poteva uscire dalle righe, esisteva infatti una censura RAI, che si abbatté ad esempio su canzoni come “La pansé” e “Tua” (cantata da Jula De Palma  (il verso sulla bocca tua diventò solamente tua!).  Si diffonde intanto il disco a 45 giri, meno ingombrante del disco a 78 giri, e poi arriverà il disco a 33 giri, il “long playing record”. Nel 1952 anche Napoli avrà il suo Festival, ma si afferma meglio la canzone napoletana da night, con le voci di Roberto Murolo e Renato Carosone. Del primo ricordiamo “Scalinatella”, “ ‘Na voce, ‘na chitarra e ‘o poco ‘e luna”, canzoni confidenziali. Del secondo  diciamo anzitutto che formò con Gegé  Di Giacomo e con Peter Van Wood un famoso trio che poi diventò un quartetto e dopo ancora un sestetto. Carosone innestava lo swing nella tradizione partenopea. E poi, oltre alle canzoni, i sei  davano proprio spettacolo col “Canta Napoli..” di Gegé, col turbante di “Caravan petrol”.  Ma la tradizione della canzone melodica all’italiana continua a trionfare con un cantante che diventò subito popolare, e non solo in Italia, cioè Claudio Villa che con la sua bella voce tenorile sollecitava l’eterno amore del pubblico italiano per il melodramma. Vecchia Roma, Luna rossa, Serenata celeste, Casetta di Trastevere, Munasterio ‘e Santa Chiara, canzoni di grande successo cantate in tutt’Italia. Vinse quattro volte il Festival di San Remo. Acclamato in Giappone, nell’Europa orientale, in Sudamerica. Fu chiamato il “reuccio” della canzone.

  Nel 1954 intanto nasce in Italia la Televisione, un solo canale. Non tutti avevano la TV perciò la gente si riuniva in qualche casa,  dove già era stato acquistato un apparecchio televisivo, oppure nei bar,  per vedere le trasmissioni. Anche i cinema furono costretti a mettere un televisore in sala perché gli spettatori volevano vedere “Lascia o raddoppia”. Così il film veniva interrotto per tutta la durata della trasmissione condotta da Mike Bongiorno. Nel 1955 si diffonde il “juke-box” e nel 1956 il “flipper” insieme alla moda dell' ”hula-hoop”. Nel 1957 inizia in televisione la trasmissione “Il musichiere” in cui le canzoni erano protagoniste, condotta dal simpatico Mario Riva, testi di Garinei e Giovannini, musiche di Kramer,  compresa la sigla di chiusura “Domenica è sempre domenica” (dalla Commedia Musicale “Un paio d’ali”). Alla radio “Il discobolo” (1953-1961) proponeva le novità italiane e straniere. Sempre in televisione arriva lo “Zecchino d'oro”  con canzoni destinate ai bambini. Cominciano a fiorire altri Festival musicali: Castrocaro dedicato alle voci nuove) inizia nel 1957.

Nel 1958 arriva Modugno e con la sua voce e i suoi gesti, la sua mimica, opera una vera rivoluzione contribuendo a “cambiare i moduli di scrittura e d’interpretazione spezzando il cinquantennale  immobilismo della canzone italiana”.  Già aveva lanciato “Musetto” che fu cantata anche dal Quartetto Cetra, e poi “Strada 'nfosa”, “Libero”, “Notte di luna calante”. Con Verde aveva composto “Resta cu' mme” grande successo di Roberto Murolo  e  ancora “Io mammeta e tu” e “La donna riccia” lanciata da Renato Carosone. Del 1955 il capolavoro della sua carriera “Vecchio frack”.  Nel ’58  al festival di San Remo lancia Nel blu dipinto di blu che tutti conosciamo come Volare, canzone in cui  vediamo  ormai  superati i vecchi schemi  statici della canzone italiana. Con Volare Modugno dà inizio a una nuova generazione, quella degli autori-cantanti come saranno Enzo Jannacci, Giorgio Gaber, Luigi TencoGino Paoli. Con il suo originale  modo  di cantare  iniziò il cosiddetto stile urlato che, sulla scia dei Platters, esplode alla fine degli anni ’50. Della corrente degli urlatori fanno parte Tony Dallara, Betty Curtis, Mina, Joe Sentieri.