Quarta parte - 1900: gli anni dal 40 al 50
 

 

Intanto  le novità della musica swing americana cominciarono ad arrivare anche in  Italia. Nel 1930 erano già nate  le grandi orchestre (del 1925 è l'orchestra di Pippo Barzizza) e il ritmo sincopato e lo swing cominciarono a dominare nel gusto italiano. Anche l'orchestra del maestro Cinico Angelini dominò in quegli anni la scena italiana con un genere di canzoni però dalla melodia più classica come “C'è una chiesetta amor” (sigla dell'orchestra).

  A Napoli nasce l’idea di un nuovo tipo di spettacolo: la Sceneggiata che mescola dramma e canzone. Massimi rappresentanti: Libero Bovio, E.A.Mario. Nel dopoguerra Mario Merola e più tardi Nino D’Angelo danno un grande rilancio alla sceneggiata  

 Anni ’40-’50. Dopo la guerra  la canzone “In cerca di te”(di Testoni-Sciorilli 1945), molto ritmata, che inziava con: Sola me ne vo per la città, passo tra la folla che non sa...” cantata da Nella Colombo con l'orchestra Mojetta, “è la sintesi della (penosa) condizione umana nella quale vivevano tanti italiani di allora” (G. Borgna op cit.). Con un autore come V. Mascheroni  nascono canzoni nell'ambito della tradizione italiana come “Autunno”, “Addormentarmi così” e più tardi “Papaveri e papere”,”Casetta in Canadà”. Armando Fragna con le sue canzoni risponde al bisogno di buon umore del pubblico e nascono: “I pompieri di Viggiù”, “I cadetti di Guascogna”, “Arrivano i nostri” lanciate da cantanti come Clara Jaione e Tina Allori, canzoni forse un po' vuote ma facenti  parte di una certa tradizione italiana ironico-grottesca. I cantanti Natalino Otto ed E. Bonino diventano  grandi interpreti dello swing italiano, specialmente Natalino Otto che, ancora in epoca fascista, era riuscito ad aggirare, coadiuvato dal maestro Armando Fragna, l'ostacolo della censura fascista nei confronti della musica americana ottenendo questo risultato: una canzone swing italianizzata, per cui riuscì a lanciare in Italia  “Stardust” (Polvere di stelle),  “Saint Louis blues” (Le tristezze di San Luigi). Nel dopoguerra lancia “La classe degli asin”(Signorina Maccabei, per favore dica lei ecc.) e riletture di classici jazz come “Stormy weather” e “Night and day” in grande sintonia con Gorni Kramer e il Quartetto Cetra. Con Gorni Kramer, dopo il 1945, nascono tante canzoni di successo nell'ambito della tradizione italiana come “Serenata celeste”, “Serenata serena”, “Cantando con le lacrime agli occhi” (1947-49) e dopo, primi anni '50, nascono quelle composte per il teatro di rivista in collaborazione con Garinei e Giovannini, così: “La mia donna si chiama desiderio”, “In un palco della Scala”, “Un bacio a mezzanotte”. Il mondo della rivista è stato sempre molto vicino al mondo della canzone, così  Macario, Wanda Osiris, Rascel, Dapporto, Sordi, Proietti hanno lanciato tantissime canzoni. Dalla rivista, come già detto,  poi si passò alla COMMEDIA MUSICALE  e con Kramer e Trovajoli nacquero “Domenica è sempre domenica” (da “Un paio d'ali” insieme a “Non so dir ti voglio bene”), “Dove andranno a finire i palloncini” da “Giove in doppio petto”, “Roma nun fa' la stupida stasera” da “Rugantino”, “Aggiungi un posto a tavola” (dall'omonima commedia musicale).