Banca – Territorio – Sviluppo
(Cariplo e Mediocredito Lombardo: testimonianza di straordinarie realtà)

Prima puntata


La mia testimonianza deriva da un'esperienza di quasi quarant'anni nel gruppo Cariplo nell'ambito del quale sono stato per otto anni vice direttore generale della banca e per quasi quattro anni direttore generale di Mediocredito Lombardo.
Ma ritengo non si possa trattare della Cariplo e del Mediocredito Lombardo senza parlare anche del Professor Dell'Amore, che ne è stato in assoluto un protagonista moderno.
Cariplo è stata una grande realtà bancaria, portatrice di tradizione secolare (1823 l‟anno di nascita) formatasi e consolidatasi nel tempo su valori morali, civili, sociali, economici e professionali, esaltati da un legame inscindibile con il territorio.
Di essa l'originaria denominazione “Cassa di Risparmio delle Provincie Lombarde” indicava non solo i confini operativi ma anche l'intimo legale con la realtà locale più viva:
- uno sportello sotto ogni campanile, con competenze, conoscenze e facoltà importanti dei funzionari preposti, su cui spiccava la figura del direttore;
- il target su piccoli risparmiatori, agricoltura, casa, piccole e medie imprese, enti locali ed opere pubbliche;
- destinazione dell'utile, dopo congrui accantonamenti rivolti allo sviluppo della banca, ad obiettivi sociali, culturali e artistici relativi al territorio, di cui si aveva anche significativo riscontro in una ricca pubblicistica d‟arte ed economica di particolare valore scientifico e divulgativo.
Rifacendoci alla storia più remota di Cariplo ritengo di individuare due momenti particolarmente significativi nella sua costituzione e nel superamento della “crisi del „29”.
Si legge nell'Avviso di promozione dell'ente che “Scopo della Cassa di Risparmio è quello di porgere a chiunque, ma segnatamente agli artigiani, ai giornalieri ed altre persone delle classi meno agiate, un pronto e sicuro mezzo di formarsi con piccoli depositi in capitale di cui giovarsi in caso di malattie, collocamenti di figli, di vecchiaia o di qualunque straordinario altro bisogno. A questo oggetto, per la dovuta cauzione, vengono assegnate lire trecentomila per talmodo che ogni Portatore trovi sicura guarentia ai propri depositi ed ai conseguenti aumenti prodotti dalla capitalizzazione semestrale degli interessi al tasso legale del 4%” . Per evitare intenti speculativi e concentrare l‟attività sulle classi più deboli la Cassa poneva un limite massimo ai versamenti.
Significativo è stato anche il ruolo che Cariplo, come altre Casse di Risparmio, ha avuto nella “Crisi del „29”. In anni di dissesto economico e finanziario senza precedenti, questo settore del sistema bancario, e in primis Cariplo, ha dimostrato non solo grande forza di tenuta, salvaguardando il risparmio specie delle famiglie, ma anche capacità di sostegno dei piccoli imprenditori, delle amministrazioni locali, delle istituzioni con finalità sociali, delle categorie più disagiate.
E veniamo alla storia più recente che coincide sostanzialmente con l'avvento del Professor Dell'Amore che, assunta la presidenza nel 1952 che doveva durare sino al 1979, fu fedele interprete di questa tradizione che seppe però coniugare con la modernità richiesta dall'evoluzione dei tempi attraverso realizzazioni avanzate che ritengo di riassumere in quattro principali punti
1) la trasformazione di Cariplo in una banca commerciale a 360°, con sviluppo di tutte le funzioni bancarie e l‟apertura di filiali estere;
2) la costituzione o forte potenziamento di strutture specialistiche dedicate a: credito fondiario ed edilizio, affermatosi tra i più efficienti e diffusi nel paese, soprattutto con riguardo all‟investimento familiare diretto e cooperativo; credito agrario, dotato di tradizione e competenze vaste e innovative, potenziato dalla costituzione dei magazzini generali finalizzati alla conservazione delle merci ed al loro più appropriato finanziamento;
credito opere pubbliche, rivolto principalmente alla ricostruzione e allo sviluppo delle infrastrutture milanesi e lombarde quali strade e autostrade, metropolitana, aeroporto etc.; credito artigiano e industriale, con Artigiancassa e Mediocredito Lombardo;
3) il grande riguardo all'assunzione e selezione del personale, alla sua formazione ed alla sua crescita professionale e di carriera;
4) la grande attenzione alle regole ed alle procedure condivise non come strumenti burocratici ma come presupporti di ordinato, efficiente e corretto operare.
Quanto sopra va inquadrato in un disegno, che si potrebbe quasi definire ideologico, avente come fattore fondamentale il risparmio e come obiettivi finali l'investimento, la produzione e il lavoro. così come va letta la promozione del risparmio attraverso la diffusione degli strumenti di raccolta più idonei (a breve, medio e lungo termine) e la loro remunerazione secondo le scadenze, che trovava la sua enfasi nella giornata del Risparmio collocata al 31 ottobre di ogni anno.
Tutto questo va pure considerato quale risultato di un'alta concezione della funzione creditizia che si può riassumere nel seguente pensiero espresso dallo stesso Professor Dell'Amore.
“L’esercizio del credito deve essere fermamente guidato dal proposito di servire in primo luogo gli interessi collettivi ai quali va subordinata ogni altra preoccupazione. Senza dubbio ogni banca deve mantenere il proprio equilibrio finanziario e assicurare la copertura dei costi di gestione con una adeguata remunerazione dei capitali investiti. Ma pur tenendo conto di questa indeclinabile esigenza, occorre ispirare tutta la politica di raccolta e di impiego al dovere di concorrere, al massimo grado, di accelerare lo sviluppo economico, assicurando nel contempo la più rigorosa stabilità monetaria.”
Ma il Professor Dell'Amore, alla guida della più grande Cassa di Risparmio del mondo, intuiva l'insufficienza dello status quo di questa categoria, e già nel IX congresso dell'Istituto Internazionale delle Casse di Risparmio tenutosi a Roma nel 1969 denunciava la divisione delle casse “che sono divise, sono l’una contro l’altra, senza capacità effettiva di cooperazione, perché vi sono infinite teste, tanti consigli di amministrazione, tanti presidenti”,
divisione che non consentiva quel progetto di concentrazione auspicato ma mai più realizzato, la cui rinuncia avrebbe portato, a partire dagli anni '90, al loro sostanziale annullamento.
Tornando all'inizio degli anni '50 ricordo come, dopo la prima ricostruzione post bellica si ponesse il problema di un nuovo disegno di sviluppo industriale nel quale il governo De Gasperi individuò nella piccola e media impresa un fattore fondamentale, dandovi seguito con coerenti iniziative:
- nel 1950 venne emanata la legge 445 che prevedeva la costituzione in ogni regione di un Mediocredito dedicato al finanziamento a medio termine degli investimenti delle piccole e medie imprese industriali;
- nel 1951, con la legge 949, venne disposta la costituzione del Mediocredito Centrale quale istituto di secondo livello per il sostegno dei predetti Mediocrediti.
Mediocredito Lombardo, allora “Istituto di Credito per il finanziamento a medio termine alle medie e piccole industrie della Lombardia” – dizione abbreviata “Mediocredito Regionale Lombardo”, nacque nel 1953, con l‟apporto decisivo di Cariplo, ma il Professor Dell'Amore l‟aveva già concepito nel 1951 allorché era appena uscita la legge istitutiva ed era presidente della Provincia di Milano.
La sua missione, sin dall'inizio, fu “la concessione di crediti a medio termine alle medie e piccole imprese industriali al fine di mettere a valore risorse economiche e possibilità di lavoro nel territorio della Lombardia”.
 

Fine prima puntata

 

 

 

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Piazza Scala - aprile 2010