KENIA    -   AFRICAN   -   SAFARI

22 Agosto – 08 Settembre 1974

Testo di Cesare Fasolato

 

Seconda parte

 

La mattina seguente ci trova pronti a partire piuttosto eccitati: la mèta è molto ambita: il lago Rodolfo.
Attraversiamo vaste pianure dove il sole arroventa tutto ed il caldo pare tangibile. Soffriamo in allegria. Improvvisamente il terreno si fa talmente aspro da obbligare le nostre fuori strada a procedere con il solo guidatore obbligandoci cosi a scendere a piedi verso il lago in un mare di pietre vulcaniche, assolutamente nere e tra le quali crescono, in grandissimo contrasto, delicate piantine colorate a sfida della calura e di un vento caldissimo che infuria a velocità fuori misura.
Qui il tempo ha nulla cambiato, tutto è come millenni or sono.
Spettacolo superbo, colori vivissimi da mozza fiato, irreali. La distesa d’acqua è in continuo movimento sotto la violenza del vento che, ad ogni sferzata, crea colori nuovi e sempre diversi; unici punti fermi le due isole , al centro sottolineate dagli arenili bianchissimi ed animate da silhouettes di grandi uccelli. Vicino a noi, sulla riva ed a ridosso, flamingos e pellicani zampettano nell’acqua bassa guardando diffidenti i nostri obiettivi.
Il lago, di acqua salata, è di origine vulcanica, raggiunge al centro la profondità di mille e più metri con una superficie di 10.000 kmq.; ospita una ricca fauna ittica con esemplari enormi oltre a diverse migliaia di coccodrilli cacciati solamente dagli indigeni per mangiarne la carne, mentre l’inutilità
della pelle, resa ruvida dal salino dell’acqua, ha salvato questi animali da sicuro sterminio. L’ambiente che circonda il lago è tra i più aridi e difficili
del Kenia per cui i visitatori sono per la maggioranza biologi interessati al comportamento della fauna; è possibile anche incontrare, ma molto raramente, gruppi come il nostro al quale ben si addice il nostro logo “ TANA 24 – GRUPPO PAZZI 1974 – KENIA AFRICAN SAFARI – Foto Cine Club Comit.
L’organizzazione prevedeva anche la dotazione di attrezzature per la pesca e, ben utilizzata da un….. grande esperto, contribuisce molto bene alla preparazione di un pranzo a base di buon pesce di proporzioni davvero eccezionali. La calura estenuante – siamo a 60° e oltre – ed il vento impetuoso, ci obbligano ad una vera e propria fuga verso la Missione cattolica di Loyangalani, anche se ancora lontana.
Il caldo continua a farla da grande padrone ed avvicinarsi senza particolari attenzioni alla lamiera dei fuoristrada, procura delle scottature molto fastidiose; c’è chi è convinto che finiremo bruciati senza fumo.
La Missione di Loiyangalani, circondata da alte reti e da cancelli, ci appare come l’oasi benedetta, dispone di una buona vegetazione ombreggiante ma soprattutto di una grande piscina che tra incredulità e stupore, ci vede tutti, in pochi secondi, immersi nell’acqua tiepida termale, nello stato in cui ci ritroviamo e coloro i quali non si sono dati neanche la pena di togliersi le robuste scarpe di cui siamo dotati, trovano difficoltà a galleggiare. Per ultimo, dice poi lui per godersi la scena, si tuffa il nostro capo spedizione che, considerata la corporatura per nulla snella, provoca effetti straripanti e molta allegria. Ci godiamo la frescura del bagno e già qualcuno pensa di trascorrere la notte in piscina anche se la tenda è la soluzione più ragionevole e senz’altro consigliata.
La sosta alla Missione, dove trascorriamo il pomeriggio e la notte, la viviamo in un clima cordialissimo e ci da modo di conoscere suore italiane che vivono in quei luoghi da molti anni; la più anziana è in missione da oltre trent’anni.
Nei pressi della Missione vive la tribù degli El Molo e le loro danze rituali e propiziatorie sono motivo delle nostre particolari attenzioni cinefotografiche.
Il problema, che noi sottovalutiamo, è la lontananza stimata in tre silometri circa; decidiamo di percorrerla a piedi e carichi delle nostre attrezzature, il sole implacabile, la fatica accumulata nei giorni precedenti, trasformano la passeggiata in un vero tormento e per la prima volta conosciamo gli autentici tormenti degli assetati.
Il “biglietto d’ingresso” per una danza rituale fuori programma è di un dollaro. A questo giungiamo dopo lunghe trattative e con l’intervento del personale della Missione che gentilmente ci ha accompagnati. Le frenetiche danze, la polvere, il sole, la fatica per i continui spostamenti per fotografare e filmare, sono motivo, più che mai, per sognare frescura e acqua, tanta acqua; nei pressi del villaggio dove opera la Missione,
un lodge provvidenziale e ben fornito di fresche bevande, assorbe molto delle nostre disponibilità finanziarie; comunque investimento di cui nessuno si pente, compresi coloro noti per la loro morigerata temperanza che forse, più degli altri, si sono abbandonati a libagioni con birra e swapper tonic e gin.
Ma è necessario pensare alla tappa di domani.

Notizie poco rassicuranti per la nostra incolumità, giungano dal Nord e sconsigliano di piantare il campo oltre North Hor, ultimo centro abitato (? !) sul confine etiopico; infatti bande di sbandati etiopi sconfinano per raziare tutto quanto le sia possibile. Decidiamo quindi di compiere un’unica tappa da Oasis a Marsabit. Qui, come sempre, il vento della notte ha messo a dura prova la stabilità delle tende che, tra l’altro, non riescono a trattenere la sabbia che, sbattuta con forza contro il tessuto, penetra e invade l’interno rendendo più che mai precario il nostro riposo e il sonno di questa notte.
L’alba ci trova comunque pronti per la partenza; costeggiamo il lago Paradiso illuminato dalla prima luce del giorno e poi ci addentriamo nel deserto dove la polvere diventa un problema. E’ finissima, rossa, penetrante e nonostante le attente cure, penetra in ogni dove, bocca, naso, macchine fotografiche, e le lenti degli occhiali bagnate dal sudore, la trasformano in fanghiglia che deve essere continuamente pulita.
 

Continua

 

 

INDICE

Per visualizzare le varie pagine cliccare sui links sottostanti (l'elenco dei partecipanti e tre puntate)

a

18 febbraio 2010 - L'elenco dei partecipanti

b torna alla pagina indice
1

18 febbraio 2010 - Prima parte

2

09 marzo 2010 - Seconda parte

3

06 aprile 2010 - Terza ed ultima parte

 

 

 

SUGGERISCI QUESTA PAGINA A UN AMICO!
Inserisci la mail del destinatario:

 

Piazza Scala - febbraio 2010