PARTE SECONDA
(storico/ricostruttiva)
b) mappa di Hadji Ahmed
La mappa alla pagina che segue è sorprendente per due
precisi motivi: il primo è la sua età e il suo contenuto, il
secondo è che fu redatta con il metodo della “cartografia
trigonometrica”.
Rinvenuta nel 1559 d.c. in Portogallo (all’epoca si conoscevano
approssimativamente le sole coste dell’America atlantica), fu
disegnata dai cartografi della famosa “Casa della Sapienza” di
Bahgdad intorno all’anno 850 d.c., riportandola da una
precedente mappa sorgente rinvenuta nella Biblioteca di
Alessandria d’Egitto, come indicato sulla stessa dagli
estensori.
La mappa (un mappamondo che evidenzia le due Americhe, l’Europa,
l’Asia e l’Africa con grande precisione, nonché a Sud una enorme
“terra incognita”, forse tracciata per dare un senso compiuto al
documento, pubblicato dopo secoli di oblio dalla “Societé de
Geographie” di Parigi alla metà del XIX secolo) mostra, in
particolare, il profilo del Nord America con grande precisione,
evidenziando coste che gli Europei poterono riportare su carta
solo dopo il 1750 d.c.
Si tratta di una notevole realizzazione, perché la tecnica per
misurare un continente di tali dimensioni richiede una precisa
determinazione di latitudine e longitudine, oltre ad avanzate
conoscenze astronomiche, matematiche e trigonometriche.
Vediamola anzitutto nella sua interezza, confrontando poi la sua
sezione in alto a sinistra con un’odierna mappa satellitare:
(sezioni in alto a sinistra)
(sezioni in alto a destra)
Posto si dubitasse
che sia stata compilata nell’850 d.c. a Bahgdad, riportandola
dalla citata mappa sorgente egizia, come si può spiegare il
fatto che sia stata invece “disegnata” in Portogallo nel 1559
d.c., se la tecnologia per costruirla era a quel tempo del tutto
sconosciuta o quasi e l’intero continente americano in concreto
ancora da scoprire?
E se, al contrario, accettiamo la sua veridicità, sorge la
domanda: come potevano gli antichi a noi noti possedere queste
nozioni geografiche, in aggiunta ad un’avanzata conoscenza
dell’astronomia, della matematica e della trigonometria se sorti
come civiltà dal nulla? Forse che Sumeri ed Egizi possedevano
flotte che giravano intorno al mondo solo per disegnarne i
contorni, senza peraltro lasciarci né cronaca né traccia alcuna
di tale attività?
Ecco, quindi, che riappare sempre quella misteriosa civiltà
preistorica che molti ritengono ci sia stata.
c) mappa di Oronzio Fineo
Questo grande cartografo, vissuto a cavallo del sedicesimo
secolo, redasse un mappamondo nel 1531 d.c. che, non solo
rappresenta il continente Antartico, ma di esso evidenzia la
zona nota come Mare di Ross (in alto e a destra nella mappa) con
estuari di fiumi, ampie insenature ed accenni di corsi d’acqua
provenienti dall’entroterra, nonché rilievi montuosi a ridosso
dello sviluppo delle coste, dando la netta sensazione che la
parte centrale del continente fosse già coperta dai ghiacci.
Le caratteristiche evidenziate lungo il fronte costiero
implicano necessariamente che né il Mare di Ross, né l’intero
sviluppo delle coste fosse coperto dai ghiacci, quando furono
compilate le carte sorgente cui fa riferimento il Fineo;
inoltre, le ispezioni geologiche effettuate da un gruppo di
ricercatori del Carnegie Institut di Washington hanno stabilito,
oltre ogni ragionevole dubbio, che i sedimenti depositati nei
fondali del predetto mare sono di origine fluviale, il ché
implica che in esso affluivano dei fiumi.
Adesso queste coste e l’entroterra sono coperte da una cappa di
ghiaccio spessa circa due chilometri e sul Mare di Ross insiste
una piattaforma di ghiaccio galleggiante spessa decine di metri
che si spinge nel mare antartico per qualche centinaio di
chilometri.
Osserviamo anzitutto il mappamondo disegnato dal Fineo:
Quindi evidenziamo
la “Terra Australis recenter inventa, sed nondu plene cognita”
come fu disegnata dall’autore, confrontandola con la stessa
convertita con i moderni metodi di proiezione cartografica,
nonché con l’attuale mappa satellitare dell’Antartide:
È del tutto evidente
la corrispondenza del profilo continentale nelle tre immagini,
la prima delle quali rappresenta l’originale del Fineo
(rovesciato per confronto); la seconda, la medesima mappa
ricostruita secondo le moderne proiezioni; la terza è invece una
mappa satellitare che include l’intera attuale glacificazione
dell’Antartide e un livello dei mari più elevato, come già
detto.
(continua: le altre mappe nella
prossima puntata) |