Quinta
puntata
18
dicembre 1935. Giornata della “fede”.
Spose e madri italiane, da S.M. la Regina all’umile
popolana, offrirono l’anello nuziale alla Patria in guerra
contro l’Abissinia e stretta d’assedio economico da 52
stati. Spettacolo di amor patrio che ebbe eco profonda in
tutto il mondo.
La parola del Duce
Camice nere, Camerati ingegneri, tecnici, lavoratori!
Oggi 18 dicembre dell’anno XVII dell’Era Fascista nasce con
questo semplice rito inaugurale il più giovane
Comune del Regno d’Italia: Carbonia. Esso ha nel nome la sua
origine, il suo compito, il suo destino ed avrà nel suo
stemma una lanterna da minatore.
Esso ancora una volta documenta e documenterà nei secoli la
veramente formidabile capacità realizzatrice ed
organizzatrice dell’Italia Fascista.
Carbonia è il secondo comune minerario creato dal Regime. Il
primo è quello di Arsia.
La preghiera del Balilla
Padre nostro che sei nei cieli……
Signore, benedici e proteggi sempre la mia Italia, nella SUA
Romana Chiesa, nei suoi uomini di comando, nelle sue madri,
nei suoi guerrieri, nei suoi lavoratori, nell’oro delle sue
messi.
Benedici i Sovrani, i Principi, il Duce nostro nella grande
fatica che Egli compie; e poiché l’hai donato all’Italia,
fallo vivere a lungo per l’Italia e fa che tutti siano degni
di Lui che non conosce riposo vero se non quando è in mezzo
a noi fanciulli e ci sorride con il suo luminoso sorriso.
Benedici la mia famiglia, la mia scuola, i miei maestri, la
mia divisa d’onore e di promessa.
Concedimi una grazia: dare il braccio alla Patria, l’anima
e, ove occorra, la vita.
Sia benedetto il tuo Santo Nome.
La preghiera della “Piccola Italiana”
Ave Maria, piena di grazia……
Dolce Madonna, Sposa e Madre Santissima, prega il Signore
perché benedica le mie aspirazioni di fanciulla cristiana ed
italiana.
Che io possa crescere buona, forte e operosa.
Fa che in un lieto domani la casa sia il mio regno, la
chiesa il mio conforto, la scuola il mio sorridente ricordo.
Benedici i miei genitori e tutti coloro che mi educano.
Benedici la mia divisa.
Prega per la famiglia dei Sovrani e dei Principi d’Italia:
Famiglie dove gli uomini sono soldati e le donne madri.
Proteggi il Duce, che in me, mamma di domani, vede la fonte
e la certezza della Patria.
La Madre di Mameli
Aveva, con tutto il suo affetto, educato il figliolo al più
severo culto del dovere e della Patria. Inconsolabile per
averlo perduto, ma fiera nel dolore, ebbe a scrivere nel
1876: “Mio figlio Goffredo e tutti coloro che al pari di lui
divennero attori volontari di quei giorni gloriosi e
sventurati, accorrendo a Roma nel 1849, sapevano altresì che
il loro sangue sarebbe stato il battesimo della Giovine
Italia futura, e che il loro nome vivrebbe imperituro in
tutti i nobili cuori, quale simbolo di quella religione del
dovere e dell’affetto che è per noi tutti la più preziosa
promessa per l’avvenire”
E la promessa fu mantenuta dalla generazione di Benito
Mussolini. A voi, fanciulli e fanciulle dell’Italia
imperiale, soldati e mamme di domani, il compito di seguirne
il luminoso esempio.
I bimbi d’Italia si chiaman Balilla.
Aviazione fascista
La nostra Patria è forte. Di ciò siamo orgogliosi. Esercito,
Marina, Aviazione, Milizia ne costituiscono la difesa
invincibile.
L’Esercito ha sostenuto vittoriosamente, nel corso di pochi
anni, quattro guerre, conquistando un Impero! Ha grandi
capi, soldati valorosi, armi numerose e moderne.
La Marina da guerra possiede, oltre le grandi navi
guerresche, la flotta sottomarina più potente del mondo.
Dispone di marinai abili e arditi, guidati da ufficiali
preparati a qualsiasi cimento.
Le Camicie Nere formano quella grande falange d’assalto che,
giovane di anni, è già carica di gloria.
Ma voi pensate all’arma del cielo, lo so. Il fascino del
volo è così grande, che per molti supera anche il fascino
del mare. L’aviatore italiano è già circondato dalla
leggenda, per la sua perizia e lo sprezzo del pericolo, per
ciò che ha fatto e fa in pace e in guerra. Molti di voi
sognano di poterlo un giorno emulare.
Conoscete la storia dell’aviazione fascista? E’, fino ad
ora, più breve del corso di una vita umana, ma così ricca di
eventi e di gloria che sembra lo svolgersi di un mito
favoloso.