I bancari vil razza dannata - Il nuovo assunto
 
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Quando ricevette l'invito a presentarsi gli venne un tuffo al cuore. Aveva l'imbarazzo della scelta, cosa rara in ogni tempo, ma tremendamente impegnativa.
Poteva andare a far pratica in uno studio commerciale e specializzarsi in quel ramo: poca grana iniziale ma ricompensata in seguito se imparava bene il mestiere.
Aveva una risposta positiva da un conoscente paterno per l'Ufficio amministrativo di una buona Azienda industriale, e l'industria offre oggi buone prospettive economiche.
Infine ora una Banca, in considerazione della sua laurea, gli offriva la possibilità di un impiego che, per quanto era nell'opinione generale, poteva essere un impiego stabile, sicuro, 'ben' retribuito, con la possibilità...
C'è sempre un gioco di imponderabili che ci vieta una visione effettiva delle cose reali e future, c'è una fortuna o una occasione, come la si voglia chiamare, che riusciamo difficilmente a identificare per farci prendere la decisione giusta. Essa devia talvolta l'ottusità di un tradizionalismo esteriore, per la pigrizia di prendere il timone della propria barca personale ed affrontare l'incognita di un lavoro con minori garanzie imminenti, perchè in quel momento mammina la pensava così.
Tutto questo perchè non abbiamo fede in noi stessi e nel nostro futuro, ed avere fede significa credere senza curarsi di ogni evidenza, significa avere il coraggio di prendere una decisione che riteniamo giusta e consona a noi senza curarci delle conseguenze.
C'è forse lo scherzo di un destino o il dito di una predestinazione o l'influsso di un nome, oppure una situazione contingente di bisogno, la borghesia di un desiderio mediocre, una raccomandazione che non si può rifiutare che fanno scendere il piatto della bilancia per una decisione che, il più spesso, legherà tutta una esistenza ad un progressivo annullamento della personalità.
Fatto sta che, prescindendo da tutte queste considerazioni che moltissimi si fanno ma che pochissimi seguono, l'attrattiva del posto sicuro li porta dal Vice Direttore addetto al personale con la domanda compilata in bella calligrafia, sottosegnata da un congruo numero di referenze altolocate tra cui quella del raccomandatario.
Parentesi aperta.
L'incarico direzionale di sovraintendere al personale è uno dei più delicati e per ovvie ragioni.
Se ne incaricano generalmente un Vice Direttore o il Condirettore della Filiale, perchè possano essere meglio in grado di valutare le referenze, sia  perchè la loro esperienza li porta a saper giudicare, anche solo dopo il primo incontro, per fiuto, dopo aver letto i nomi dei referenziati, delle capacità e possibilità del neo eletto o candidato.
Un giorno, ad esempio, un giovanotto molto dinamico era venuto ad interessarsi per una eventuale disponibilità di lavoro, il quale, grazie a Dio non manca mai. Il Vice Direttore l'aveva squadrato, ben impressionato dalla spigliata presenza anche se un tantino preoccupato se qualche pezzo grosso avesse telefonato forse in sua assenza e quindi non sapendo esattamente come comportarsi.
Aveva richiesto prudentemente se avesse delle capacità, delle competenze specifiche, delle attitudini al lavoro bancario.
Richieste che, in genere, prevedono una risposta imbarazzata, da lasciare campo ad una gentile serie di vedremo, sentiremo, terremo in evidenza, in modo cioè da dire « no » senza compromettersi.
Quel  giovanotto era rimasto anche lui un attimo a pensarci, poi aveva esclamato: « Penso di avere delle buone attitudini: mi piace molto maneggiare il denaro! ».
Non ostante questa sua chiara passione numismatica non era stato però ritenuto idoneo ad un immediato « maneggio ».

Tutto questo era tornato alla mente in quel momento al Vice che stava rivolgendosi dunque al nuovo venuto il quale aveva superato la prima barriera rispetto al grado raccomandatizio e si stava pertanto dando corso alla fase pratica, cioè gli si doveva dire che era assunto in prova per tre mesi, secondo le consuetudini.
Il  Vice gli somministrò innanzitutto i soliti saggi consigli famigliari: « Vede, giovanotto, la sua laurea fresca è la più bella raccomandazione (fischia nonno: pensiero dell'ascoltatore) e l'Istituto ha sempre bisogno di buoni elementi, per i lavori di alta responsabilità che comporta il nostro settore di attività.
Sono certo che, se l'istruzione universitaria non l'ha danneggiato — e qui sorrise perchè questa era una sua battuta originale che non mancava di ripetere ad ogni favorevole occasione — ora lei sarà disposto ad imparare ancora qualcosa di pratico. Qui siamo come in una grande famiglia in cui ciascuno potrà far valere le proprie doti e le proprie capacità (fischia nonno: pensiero dell'ascoltatore) perchè, vede, la cosa più difficile da assimilare nell'intraprendere una carriera è che — altra sua scoperta — bisogna farne un poco giorno per giorno ».
Il giovanotto stava ad ascoltare compiaciuto questa patetica introduzione al mondo del lavoro bancario e la sua immaginazione lo portava già al di là della scrivania, in quel posto stesso del nonno gracchiante, ove anche lui forse tra non molto, avrebbe potuto dire le stesse cose o qualcosa di meglio ad un giovane pivello in arrivo. Era comunque lusingato per questa attenzione ed anche se scettico in merito poteva considerare che se Napoleone stimava che il morale sta a tutti gli altri fattori come quattro sta ad uno, ora egli era certo di avere subito una mansione di prim'ordine, densa di sogni e di possibilità avvenire...
« Mi dica, — proseguì il Vice Direttore che forse aveva letto negli occhi lucidi ed emozionati tutto questo film di fantascienza e si era interrotto un momento — mi dica... È per caso suo parente quell'omonimo Direttore della Direzione Centrale...  Ah, no...  Bene, bene... (pausa)  Allora la presenterò ai colleghi... Bene, bene... (Tono più rigido e autoritario) Dottore, il Capo sezione le mostrerà ora come si fanno gli assegni circolari... »

* * *

« L'apertura di questo conto è stata veramente proficua » — disse il Direttore all'impiegato di segreteria — « Mi sa dire di quale funzionario è il merito? »
« Non posso risponderle, signor Direttore, ma posso dirle che se fosse andato male la colpa sarebbe stata mia... »

 

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Piazza Scala - ottobre 2011