LIQUIDAZIONE FONDOCOMIT : NON E’ UN SEMPLICE POLVERONE QUELLO CHE SI STA SOLLEVANDO, MA QUASI UNA GUERRA

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La risposta di Peppuccio Fiore

 

Caro Arnaldo,

Ho apprezzato i tuoi interventi ma a me sembra che abbia sfondato una porta aperta e che i commenti a sostegno del tuo malcontento (peraltro da me condiviso) siano del tutto ovvi.

Mi riferisco in particolare alla situazione di stallo della liquidazione del Fondo Pensioni e voglio rimarcare che grazie al lavoro del Direttivo dell'ANPEC (guidato da Antonio Masia non dimentichiamolo) tutti gli interventi possibili sono stati portati avanti fino ad arrivare a contestare il piano di riparto (iniquo sotto tutti gli aspetti ) sia sul piano giudiziario che percorrendo la via del compromesso come da accordo UNP-ANPEC. La causa di tutto è stata determinata  dalla disparità  di trattamento fra i pensionati ante 31.12.97 ,non penalizzati e Ragazzi 98/99, esodati e zainettati e mancata applicazione dell'art. 27 dello statuto ANCORA VIGENTE. 

Non voglio parlare  dell'indennità  corrisposta ai liquidatori ma del compito ad Essi delegato che dovrebbe essere portato a termine con una imparzialità  e trasparenza che finora non ho riscontrato.

Personalmente avrei preferito che a ciascuno di noi venisse attribuito un coefficiente numerico  millesimale calcolato sulla base dei contributi versati, delle rendite incassate e quant'altro di  significativo onde potesse essere semplice per tutti rapportare la propria liquidazione all'intero  capitale da liquidare.

Quindi, ribadito che il compito di procedere alla redazione del nuovo piano di riparto è di esclusiva competenza  dei liquidatori, ritengo non si debba avere timore di urtare la loro suscettibilità  affermando che siamo disposti a percorrere tutte le strade, nessuna esclusa,  sempre nei limiti della legalità  ( se pur urtando la suscettibilità  di Gioacchino Costantino, molto determinato in proposito). Non ho visto finora da parte del Fondo, a suo tempo amministrato dalle stesse  persone che  ora sono preposte alla liquidazione, grande disponibilità   nei confronti degli associati (un esempio per tutti la tassazione sulla prima tranche di liquidazione - lett. 12.12.2005-applicata in eccesso, costringendo chi ha avuto la tenacia di ricorrere all'Ufficio delle Entrate per recuperare il 4%+ 12.50% con esiti favorevoli talvolta parziali , con buona pace di chi,  per sfiducia o avvilimento non ha voluto o saputo ricorrere.

In  ultimo voglio ricordare che a quei "monelli" che avevano osato segnalare il loro disaccordo sull'esattezza dei conteggi  (peraltro mai dettagliati) fu rifiutata la liquidazione, riconosciuta un anno dopo solo a seguito di una ingiunzione.

Vogliamo dimenticarlo?

Ma ora, restiamo con i piedi per terra, tentiamo di avvicinare le parti ricorrenti in Cassazione per sondare la possibilità  di fare fronte comune e presentarci uniti per rafforzare la via del compromesso  faticosamente raggiunto fra UNP e ANPEC.

Diversamente alimentando diatribe, invidie e ricerca di visibilità  saremo facile preda di chi ha interesse a ritardare quanto più possibile la conclusione di questa  per noi triste vicenda,   

Cordiali saluti.

Peppuccio Fiore - 10 febbraio 2012

 

 

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Piazza Scala - febbraio 2012