LIQUIDAZIONE FONDOCOMIT : NON E’ UN SEMPLICE POLVERONE QUELLO CHE SI STA SOLLEVANDO, MA QUASI UNA GUERRA

almeno dai toni da parte di vari colleghi amareggiati e, fors’anche, che si ritengono di essere presi in giro…

pubblichiamo il "pezzo" su autorizzazione di Arnaldo De Porti: attendiamo i vostri commenti

 

 

Come molti ormai sapranno, qualche giorno fa mi sono preso la briga di scrivere ad Antonio Masia allo scopo di riferirgli che la gestione relativa alla liquidazione del  “fondo” ha ormai sorpassato, quanto a lungaggini ed altro,  persino la soglia della… straordinaria tolleranza (visualizza la lettera). 
Masia, gentilmente, seppur un po’…, mi ha  subito risposto come segue:


Caro Arnaldo,
Ho capito che hai scritto ma se non leggo cosa non posso neanche valutare.
Ma se intuisco che la tua segnalazione ha come presupposto una accusa (se non è così lascia cadere quello che dico) alla nostra Associazione per "troppa litigiosità", il chè avrebbe impedito la liquidazione finale del Fondo, non sono per niente d'accordo.
Questa è la vulgata di alcuni, che così facendo danneggiano se stessi e gli altri colleghi. Oppure si dimostrano semplicemente egoisti. Il mondo ne è pieno, anche in casa Comit.
L'Anpecomit aveva il dovere di reagire nell'interesse della categoria tutta.
Prima opponendosi allo scioglimento di un ente che pur godendo di ottima salute era stato strumentalmente invece spacciato per morto, e quindi facendo emergere notevoli plusvalenze, altrimenti di che parleremmo?
Poi opponendosi, e lo faremo sino alla fine, ad una liquidazione iniqua ed ingiusta.
Come te anche migliaia di altri colleghi hanno concorso al Fondo e per una discutibilissima politica di ristrutturazione bancaria ( e tu che sei di sinistra lo capisci bene) sono stati licenziati e costretti ad incassare quote ridotte del fondo stesso. E chiedono giustizia!
E l'Anpecomit vanta un altro merito e su questo dovresti batterti con noi: abbiamo chiesto ed ottenuto anche con i colleghi dell'UNP, anche con il concorso dei liquidatori, che ora però esitano, la stipula di un Accordo extragiudiziario equo ed equilibrato (e non era scontato) che potrebbe in breve mettere la parola fine alla vicenda.
Facciamolo applicare. Questo è il vero obiettivo , non altro.
Ma forse ho messo le mani avanti!
Aspetto di leggere il tuo intervento. (*)
Un caro saluto
Antonio


(*) L’intervento è l’istanza inviata al Ministro della Giustizia, pubblicato da Piazza Scala: visualizzalo.

 

Commentare è superfluo perché, ognuno di noi ha una sua opinione che va rispettata in toto, anche se non sempre condivisa.   Dico subito di non voler fare delle osservazioni su come si sta muovendo Masia, ma ho voluto dirgli a voce alta, interpretando il malumore fortissimo di molti colleghi, che la misura è davvero colma.

C’è chi parla di fare delle manifestazioni di fronte a Palazzo Chigi, c’è chi si esprime in maniera non proprio rispettosa di questo andazzo, c’è chi, come il sottoscritto, vuol vederci chiaro in quanto la somma che avanzo è mia, tutta mia, e che, oltre ad essere liquida-disponibile da molti anni, avrebbe, una volta erogata,  la funzione di compensare in parte (molto in parte)  la perdita del valore di acquisto di circa il 50 % dei pensionati degli anni 1992-93-94 nonché  la soppressione della rendita che fino al 2006 il Fondocomit erogava.

 

E’ inutile mandare circolari che infastidiscono, ora è il momento di agire nel rispetto della legalità.

Trattenere i soldi, sia pur nell’ambito di una gestione che si permea di “legalità condizionata”,  costituisce eticamente  un furto a tutti gli effetti,  ed erodere il fondo ogni anno per spese che potrebbero essere tranquillamente evitate, a mio avviso, costituisce  un fatto molto e molto sindacabile anche dal punto di vista etico-morale.

 

E non voglio ricordare che sono in molti a dire, se vuoi anche populisticamente, che questa grande massa di denaro  invoglia a lavorarci  sopra…

 

Scusate la schiettezza che ho sempre avuta come Dna.

 

 

ARNALDO DE PORTI - 10 febbraio 2012

 


Commenti:

 

- 20 febbraio 2012 - da Alberto Costagli: TO WHOM IT MAY CONCERN: - PRENDETE PURE TUTTO VOI, MI BASTA UNA BRICIOLINA.... PURCHE' SIA UNA BRICIOLINAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA!!!!!! (non ne possiamo proprio più di aspettare, scusate lo sfogo. Ora va meglio!)

 

- 17 febbraio 2012 - da Alberto Costagli: SI VUOLE LA GUERRA VERA E PROPRIA ? Se i ricorsi non vengono ritirati e "alla svelta", faremo una CAUSA COLLETTIVA noi tutti i pensionati che, per colpa di alcuni ricorrenti, stiamo subendo danni morali, esistenziali, economici (proprio negli anni della "vecchiaia" in cui si dovrebbe avere un po' di serenità ) ed abbiamo  diritto di essere RISARCITI. I nostri legali quantificheranno l'entità  dei danni provocatici e da rifondere.

 

- 16 febbraio 2012 - da Gioacchino Costantino: Caro De Porti, grazie  per l'invio della sottostante lettera indirizzatati dalla Segreteria del Ministro in riscontro al tuo accorato appello. Ancora un a volta, come  purtroppo avevo previsto (cfr. al riguardo  il messaggio che ti avevo inoltrato il  10 corr. tramite la  pagina di Piazza scala : www.piazzascala.altervista.org/guerra/risposte/costantino/index.html),  la lodevole iniziativa di far intervenire il Ministero sulla faccenda del nostro Fondo è risultata vana. Quindi, come già detto, ad amarezza si aggiunge amarezza.
P.S. in punto leggo che hai inviato un breve replica al Ministro tramite la sua segreteria.
Ritengo che la eventuale risposta ricalcherà nella sostanza quella già ricevuta.

 

 

- 12 febbraio 2012 - da Alberto Costagli: Abbiamo ascoltato tutti, abbiamo aspettato, pazientato, tollerato e finito di sperare. Perchè adesso è l'ora di riscuotere. Dobbiamo pareggiare i nostri esborsi che sarebbero dovuti essere stati saldati già  da molto tempo, cioè dal  "COMUNICATO DI RIPARTO SPETTANTE INDIVIDUALMENTE". Facciamo di tutto purchè si concluda subito, prima che si.. dissolvano i pochi -dane'-

 

 

- 12 febbraio 2012 - da Alberto Costagli: Ciascuno di noi pensionati Comit, ormai più che stremato dalla lunga attesa, accetterebbe, oppure deve accettare per non nuocere ancora a venti mila circa di suoi colleghi, qualsiasi "proposta di riparto", anche la più intollerabile, in quanto per forza consapevole della lunga e attenta riflessione che ha accompagnato, in tutti questi anni, tale scelta di calcolo del residuo da liquidare. Le due maggiori associazioni di categoria hanno raggiunto un accordo... ma è il non plus ultra. "GIA' FATTO!!"

 

- 11 febbraio 2012 - da Guido: A parte il fatto che tutte le persone  che scrivono e coinvolte in questa vicenda erano in servizio allora.... non sapevate cosa stava succedendo al fondo pensioni???? Ma per tutti gli anni di servizio ho versato soldi buoni ad un Fondo di fruttivendoli??? Perchè le vicende di cui trattiamo danno  questa impressione e NON di una BANCA di INTERESSE NAZIONALE... poi svenduta !!!!!

 

- 11 febbraio 2012 - clicca qui per visualizzare la risposta di Peppuccio Fiore

 

- 11 febbraio 2012 - clicca qui per visualizzare la risposta di Costantino Gioacchino

- 10 febbraio 2012 - da Giacomo Morandi: Ti ho spiegato direttamente, caro Arnaldo, come la penso in merito. Qui voglio aggiungere solo che, nella lettera di Masia, si dice che l'ANPEC si è mossa "nell'interesse della categoria tutta". Non è vero e lui lo sa. L'ANPEC si è schierata dalla parte di alcuni dei suoi soci a danno di tanti altri (egoisti?) Non si può dire lo stesso degli altri?
 

- 10 febbraio 2012 - da Leo Marchetti: Per la liquidazione del Fondo ex Comit in pendenza della sentenza di Cassazione è perfettamente inutile indiffararsi, salvo x esercizio mentale, alla ricerca di una soluzione (lettera al Ministro, nuovo referendum di accordo che auspichiamo bulgaro, spingere a destra e a manca i liquidatori, gli avvocati, il Padreterno...) invito a risparmiare le forze per il dopo e a metter il cuor in pace. Nessuno farà  qualcosa e, a mio giudizio, correttamente finchè si sarà  pronunciata la Cassazione; chi potrebbe assumersi il rischio di decisioni liquidatorie? Mi sfuggono i motivi del ricorso e dando per scontato la bontà dello stesso stiamo solo facendo un gran favore ai liquidatori per i prossimi 2/3 anni, almeno. Quanto alle diverse posizioni nell'Anpec (pensionati vecchi, esodati, 98/99 oltre gli esterni) tutti andavano tutelati anche se la mia tutela implicava una minor somma ad altri. Mi permetto di rimandare al una mia precedente del 14/01 link http://www.piazzascala.altervista.org/consulenza/minotti/quesiti.htm. Se siamo giunti a questa situazione dobbiamo particolarmente ringraziare il Fondo che avrebbe potuto operare con maggior giustizia anche perchè se ben ricordo chi è andato in esodo nel 2005 ha avuto la liquidazione anche delle plusvalenze. Concludendo... abbiamo solo da aspettare sperando in un futuro meno litigioso!

 

- 10 febbraio 2012 - da Alberto Costagli: SE SI MANIFESTASSERO NUMEROSI COMMENTI SULL'ESAGERAZIONE DI QUESTA LUNGA ATTESA SUL RIPARTO CONCLUSIVO DEL FONDO  PENSIONI COMIT, SONO SICURO CHE I TEMPI SI ACCORCEREBBERO NOTEVOLMENTE E FORSE SI POTREBBE VENIR FUORI DA QUESTO INTRICATO GROVIGLIO DI LEGGI, LEGGINE ED INTERPRETAZIONI VARIABILI DALL'OGGI AL DOMANI.
I VERI RESPONSABILI DEVONO SAPERE E... MUOVERE LE MANINE.

 

 


 

 - 16 febbraio 2012 - la risposta del Ministero (1) e la replica di Arnaldo (2)
1) Roma, 16 febbraio 2012
Gentile Signor De Porti,
la Sua lettera sulla liquidazione del fondo pensioni per il personale della Banca Commerciale Italiana è stata letta con grande attenzione.
Al fine di tutelare la Sua posizione e fare chiarezza sulla situazione, può rivolgersi alla Commissione di Vigilanza sui fondi pensione (Covip),
che è l’autorità amministrativa indipendente che ha il compito di vigilare sul buon funzionamento del sistema dei fondi pensione,
assicurandone la trasparenza e la correttezza nella gestione e nell’amministrazione.
Con i migliori saluti.
La Segreteria del Ministro

2)

Gentilissimo Signor xxxxxxxxx, anzitutto La ringrazio della sollecitudine, nonchè dell'attenzione con la quale  è stata letta la mia lettera.  Mi permetto però di segnalarLe che la questione non è di pertinenza COVIP, ma del Ministro della Giustizia, o Collaboratore istituzionale vicino, in quanto, non soltanto a mio avviso, l'iter  sta prendendo, anzi ha già preso, un percorso giudiziario che ribadirà un parere  scontato sulla forma, (peraltro già espresso prima  di arrivare in Cassazione)  e non  già sulla sostanza , per cui i pensionati Comit si troveranno allo statu quo ante. 

Si sta perpetuando infatti  un danno grave  sulla loro pelle (anche la mia)  che durerà in eterno, malgrado i soldi che noi pensionati abbiamo versato al fondo, per decine e decine di anni,  - e sono moltissimi -,  siano liquidi e quindi disponibili da subito, tanto da dover pensare, con un pizzico di malignità,  che,   "temporeggiare" nella  gestione,  faccia molto comodo a qualcuno. Io ho 77 anni e non vorrei, come hanno detto altri più anziani di me, di dover assistere dall'Aldilà al prosieguo di questa, a mio avviso,  pessima gestione del Fondocomit, della cui rendita siamo stati improvvisamente  privati dal lontano 2006. E ciò, a mio avviso, è inquadrabile, oserei dire, nel penale, perchè i soldi - ripeto - sono tutti  disponibili e sottratti indebitamente ai pensionati  con il pretesto che si deve aspettare, come detto dianzi,  un inutile atto formale, peraltro già scontato,  della Cassazione. Per questo chiedo, molto cortesemente,  al Ministro, persona che ammiro molto per il suo modo di operare,  un sollecito ed efficace intervento.

La ringrazio di un cortese cenno e, con l'occasione, Le porgo i miei distinti saluti. 

Arnaldo De Porti - 16 febbraio 2012

 

- 16 febbraio 2012 - anche Aldo Morpurgo ha scritto al Ministero tramite un parlamentare: ecco il relativo carteggio
Caro Arnaldo, ti giro il messaggio ricevuto dall'on.le xxxxxx in risposta alla mia richiesta di intervento presso il Ministero della Giustizia. Evidentemente xxxxx non è intervenuta, ritenendo - come potrai leggere dal testo - che il Ministero non possa fare nulla. Ma devo darle atto che almeno ha studiato a fondo il problema. E siamo alle solite: si può trovare la soluzione a breve solo ritirando tutti i ricorsi e convincere chi li ha fatti che va applicato il noto accordo. E quindi l'Anpec in testa dovrebbe fare marcia indietro e convincere i ricorrenti ad abbandonare i ricorsi in atto. Non solo, ma bisogna anche convincere i colleghi che i liquidatori possono fare ben poco : la chiusura non dipende da loro. Il contenzioso con l'AE non influisce perchè farà comunque il suo corso. E se si addivenisse (ne dubito) all'applicazione dell'Accordo, i liquidatori potranno probabilmente procedere all'erogazione accantonando quanto necessario per fronteggiare l'incognita AE.
Aldo Morpurgo - 16 febbraio 2012

""Gentile Signora xxxxxx, mi permetto di rivolgermi a Lei su consiglio dell'amico xxxxxxxx.

La prego di volere dare uno sguardo all'unita lettera diretta al Ministro Severino, che il 22 gennaio scorso ho inviato per e-mail alla redazione del Ministero della Giustizia, con richiesta di cortese inoltro.  Mi è regolarmente pervenuta la conferma automatica di ricezione, ma la cosa è rimasta senza seguito per cui temo che la lettera si sia impantanata da qualche parte. Come potrà vedere dando un breve sguardo alla lettera, la liquidazione del Fondo è di fatto bloccata. Sono convinto che se non ci sarà un autorevole e qualificato intervento esterno, che possa dare un indirizzo operativo ai liquidatori per sveltire la chiusura della liquidazione, non ci saranno più pensionati ancora in vita quando (se e quando) si addiverrà a sentenza definitiva. Non avendo altro messo per raggiungere personalmente il Ministro, mi permetto di chiederLe di farla recapitare a mani.

Non mi dilungo sulla questione, peraltro riassunta stringatamente nell'unita lettera, con la quale chiedo che il Ministero prenda contatti coi liquidatori.

Aldo Morpurgo - 7 febbraio 2012""

La risposta del parlamentare (15 febbraio 2012): ""Gentilissimo signor Aldo, ho letto la sua lettera al ministro della Giustizia ma in tutta sincerità credo che sulla questione specifica possa fare ben poco. Certo il Governo e il parlamento stanno lavorando per snellire le procedure dei processi civili, visto il pesante e corposo arretrato di procedimenti. La lunghezza dei processi in sede civile è un handicap gravissimmo, non solo per il singolo cittadino ma anche per il nostro paese ed è una delle principali cause delle scarsita di investimenti esteri nel nostro sistema produttivo.
Ho guardato anche il sito del fondo, peraltro costantamente aggiornato ed ho potuto verificare con quanto impegno e solerzia i liquidatori del fondo stanto cercando di mettere una parola fine alla vicenda. Ho visto l'ipotesi di accordo che hanno condiviso con le due associazioni dei pensionati della ex Comit, ma come lei ben saprà ci sono alcuni interessati (26 ricorsi) che rallentano ulteriolmente la definizione della vicenda. A ciò si aggiunga l'intervento dell'agenzia delle entrate che ha notificato un avviso di notificazione ecc ecc.
Insomma signor Aldo, davvero non saprei come aiutarla per dipanare questa vicenda così complessa."""

 


 

 

 

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