Piazza Scala

 

 

 

Sul nostro sito è raro parlare di politica ed è giusto in quanto potrebbero scaturire polemiche tra di noi. Come si dice oggi farò outing politico: sono un liberale gobettiano quindi non completamente liberistico, oggi potrei definirmi un liberal atipico.

Questo governo non mi piace ed in particolare sul fatto che il Professore, Senatore a vita, nel suo discorso d’insediamento in Parlamento ha più volte nominato la parola equità. Ritengo che un accademico della Crusca debba spiegare al senatore il significato di equità.

La manovra, sicuramente necessaria per gli sfasci commessi con pervicacia e reiterazione dal precedente governo, non ha nulla di equo. Si sono colpite le pensione lorde da circa 1.440 euro lordi mensili cancellando l’indicizzazione del costo della vita. Si è poi colpita la prima casa con reintroduzione dell’imposta comunale immobiliare, con l’aggiunta della rivalutazione delle rendite catastali fino al 60%. La prima casa ha un valore pari a zero si vende e si va vivere in tenda. Non sono provvedimenti equi, i pensionati meno abbienti hanno visto diminuire l’assegno mensile con contestuale aggravio per l’ICI così come congegnata.

Eravamo sull’orlo del baratro ma le vere ricchezze non sono state colpite; i grandi patrimoni, in particolare quelli della Chiesa non adibiti al culto, non sono stati neppure sfiorati. Gli accordi tra le compagnie petrolifere sono stati, per ora, ignorati. Le Banche poi….

Quanto alla liberalizzazioni non è certo una priorità dedicarsi ai tassisti e al libero mercato dei negozi con la possibilità di avere il pane fresco la domenica. Vi è qualcosa che non capisco, tra queste l’allungamento della vita lavorativa quando le aziende, e noi ne sappiamo qualcosa, introducono nei loro piani industriali esodi volontari ed anche obbligatori: vengono forse assunti giovani a tempo indeterminato? Non è stato messo mano all’asta delle frequenze televisive per non disturbare i sogni notturni del cavaliere. Si litiga sulla nomina del nuovo direttore del telegiornale (rai 1), questa sì che è una priorità.

Il professore ha definito il suo governo con l’aggettivo “strano”, da parte mia userei “incestuoso”: due partiti che fino all’altro ieri si azzuffavano solo per questioni di potere oggi votano insieme con qualche “mal di pancia”.
E’ vero lo spread è sceso, sembra che l’Italia, intesa come paese, sia meglio accreditata presso le cancellerie europee, forse non ci saranno problemi a pagare gli stipendi degli statali e dei pensionati ma la strada è ancora impervia e lunga.
Cerco di essere ottimista e la speranza è l’ultima a svanire.
Speremu ben dicono a Genova.

Da parte mia continuerò a fare il mio dovere di cittadino, pagando le tasse sino all’ultimo centesimo, come milioni di italiani. Dovremmo, però, farci sentire trovando tempi e modi per fare ascoltare l’Italia onesta ed operosa. Gli assenti, si dice, hanno sempre torto.
Suggerimenti sono graditi.

Gennaio 2012
Renzo Saitta

 


 

Commenti:

03 febbraio 2012: visualizza la replica di Arnaldo De Porti
 

 

 

 

 

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