Attenzione: le presenti indicazioni riguardano il personale in quiescenza!!!

 

Stavamo aspettando questo prezioso articolo esplicativo. Come promesso, Filippo Vasta ci ha fatto pervenire una sua nota sulla dichiarazione delle spese sanitarie nel modulo 730/2012.

 

 

 

1) Deduzione dei contributi.

In questi giorni il Fondo Sanitario ha spedito le certificazioni relative ai contributi corrisposti dagli iscritti nel 2011. L'importo complessivo, comprendente anche la quota versata per i propri familiari a carico o non a carico, deve essere portata esclusivamente dal socio in deduzione del proprio reddito, inserendo l'importo nel mod. 730/2012 al rigo E26, codice 5, punto g. L'importo deducibile non può superare Euro 3.615,20 (Lire 7 milioni).


 

2) Detrazione delle spese

Il risultato dell'esercizio 2011 del Fondo Sanitario, sezione quiescenti, presenterà un passivo, per cui non verrà erogata la quota differita delle prestazioni a rimborso. Pertanto i contribuenti possono portare in detrazione d'imposta, al 19%, al quadro E1, gli importi rimasti a loro carico, ricomprendendo anche le quote differite. Nell'ipotesi, invero poco probabile, che tali somme venissero in un secondo tempo riconosciute, le stesse saranno considerate reddito il prossimo anno e pertanto andranno dichiarate nel 2013 nel quadro D, quello dei redditi diversi. Ma è un'ipotesi, purtroppo, alquanto remota e quindi, a nostro avviso, possiamo correre il rischio.

Ricordiamo, ad abundantiam, che mentre i contributi sono dedotti integralmente dal socio iscritto, la detrazione delle spese sanitarie riguarda ciascun contribuente e quindi i familiari non a carico detrarranno quelle di loro competenza dalla propria dichiarazione dei redditi, sempre al netto di quelle rimborsate.


 

Nota

I pochi fortunati che superano i 3.615,20 Euro  di  contributi  potranno  portare  a  detrazione d'imposta,   al
19%, oltre alle spese rimaste a proprio carico, anche una percentuale di quelle rimborsate. Tale percentuale si ricava mettendo al numeratore di una frazione la differenza fra il totale dei contributi versati e 3.515,20 e al denominatore 3.165,20. Esempio: se il totale dei contributi e pari a 3.900 Euro, l'operazione è la seguente: 3,900-3.615,20 = 284,80; 284,80/3.615,20 = 7,30%. Alle somme non rimborsate si può aggiungere il 7,30% di quelle che il Fondo ha rimborsato, in quanto su una parte del contributo sono state pagate le imposte.

 

Filippo Vasta - 29 marzo 2012

 

N.d.r.: per gli amanti del "fai da te"  abbiamo pubblicato un mod. 730  formato PDF editabile a computer; per
          utilizzarlo andate alla pagina di Piazza Scala a suo tempo completata cliccando sulla seguente icona:
 

 

 


 

Commenti:

- 30 marzo 2012 - da Claudio Santoro: ho letto con attenzione la nota prodotta in merito al FSI e la quota differita del 20% per il personale in quiescenza (post su Facebook).
Pur non essendo al momento direttamente interessato (sono "esodato") la cosa interessa i colleghi pensionati che elaborano il mod. 730/2012.
Infatti, fino ad oggi, al CAAF veniva indicata come rimborsata la quota intera dell'80% (compreso il 20% differito), anche per evitare dichiarazioni successive nel quadro "redditi diversi".
E' chiaro che la situazione cambia radicalmente se la quota differita non verrà mai incassata e l'assistito ha convenienza a "portare a casa" il 19% sul rimborso differito che non avverrà.
Volevo chiedere, anche a nome del CAAF, dove si può reperire la comunicazione ufficiale del FSI che attesta che non procederà al rimborso del 20% differito per il personale in quiescenza.

Ringrazio per la collaborazione e saluto cordialmente.

- 30 marzo 2012 - da Filippo Vasta: Come ho accennato nella mia comunicazione, quella del mancato incasso della differita è una previsione, in quato la comunicazione ufficiale l'avremo solo ad approvazione del bilancio avvenuta, dopo il mese di giugno, quando avremo già da tempo archiviato la dichiarazione dei redditi. Purtroppo la nostra è una previsione fondata, dato che, anche dopo le riunioni delle Fonti Istitutive avvenute in questi giorni per esaminare il problema del passivo della gestione quiescenti, le stesse Fonti non hanno ritenuto di intervenire a favore dei pensionati in misura tale da salvare la quota differita. Nei prossimi giorni usciremo con nuove informazioni sull'argomento.
 


 

 

 

 

 

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