ZERMEN, UN EVENTO STRAORDINARIO CON POCA ECO MEDIATICA,
SEPPUR DI PROFONDO VALORE ESISTENZIALE E SPIRITUALE : FRA’ MAURO LASCIA UNA
BANCA SVIZZERA PRESTIGIOSA PER FARE IL FRATE
Oggi, 10 luglio 2011, a Zermen, piccolo paese a due chilometri da Feltre ed ad una trentina da Belluno, c’è stato un evento assai particolare che ha avuto come protagonista, un mio-nostro ex collega di banca svizzera, il Credit Suisse di Zurigo (*).
Detto Collega, ha deciso infatti di convertire la sua posizione di laico in quella di religioso, abbracciando l’ordine dei Frati Minori Conventuali che oggi raggruppa circa 5000 frati, fra i quali una ventina di Vescovi, ordine religioso che si considera in continuità storica e spirituale con l’originario Ordo Minorum fondato da San Francesco.
Padre Mauro Zannin, Fra’ Mauro, questo è il nome di questo Frate Minore Presbitero, è stato ieri sera, alle 18, ordinato sacerdote presso la Basilica di S. Maria in Aracoeli di Roma dal Vescovo cinese Savio Han Tai-Fai, Segretario della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli (Propaganda Fide) ed oggi ha voluto celebrare la sua prima S. Messa, a 50 anni compiuti, presso la Chiesetta dedicata a San Dionisio di Zermen, accompagnato da una dozzina di Confratelli dell’Ordine Conventuale di Roma, tutti giovanissimi e molto convinti sul loro difficile ed arduo cammino di apostolato.
Fra Mauro, durante l’omelia, fra tante altre cose, ha giustificato la sua conversione non soltanto da laico a frate, ma anche da quasi ateo a credente, leggendo la vita di San Francesco; la scelta poi di recitare la prima S, Messa a Zermen è riconducibile – ha aggiunto Fra Mauro - ai suoi ricordi di gioventù, nonché ai tanti amici, parenti, cugini che lo hanno sostenuto.
È stato molto festeggiato dai fedeli intervenuti numerosi alla cerimonia che hanno poi continuato in Sacrestia a dimostrargli il loro affetto, formulando gli auguri di ogni bene per il suo futuro.
Una riflessione personale. Chissà se nella nostra vita professionale in ambito bancario, ove le preoccupazioni non avulse peraltro anche dalle soddisfazioni, non ci è mai passato per la testa il desiderio di trasferirci in un luogo tranquillo, anche se non in un Monastero-Convento, ove poter riflettere a fondo sui nostri problemi esistenziali che, molto spesso per un laico, ma talvolta anche per un religioso, non si risolvono mai, se non con un forte atto di fede ? E fors’anche all’ultimo momento della vita ?
ARNALDO DE PORTI
(*) Parlo di collega in quanto, avendo pure io lavorato in banca per 37 anni, ho scritto questo pezzo per una rivista bancaria di cui sono redattore www.piazzascala.altervista.org
Piazza Scala . luglio 2011