Cari Colleghi, in attesa della liquidazione del
Fondocomit…
noto, con interesse, di aver sollevato un problema la cui potenziale
soluzione sembra invece proiettarsi - ahimè - verso una lunga
procrastinazione, insomma verso una scadenza sine die…
Ovviamente sono consapevole che si tratta di una operazione complicata,
correlata soprattutto agli interessi di questo o
quest’altro avente diritto, così come sono consapevole che i liquidatori si
danno molto da fare in funzione della materializzazione della medesima che,
oltretutto non ci costa poco in termini di gestione, come si evince
dall’ultimo bilancio del fondo 31.12.2010, (se ho bel letto, fra le altre
spese, ci sono anche circa 5.000 euro al mese per ogni liquidatore ), per
cui io ritengo che sarebbe giunto davvero il momento di vederci chiaro da
subito in quanto, al di là della serietà e della professionalità dei
predetti nostri liquidatori nei confronti dei quali va necessariamente il
nostro apprezzamento, mi sembra proprio di poter dire, con una vena di
comprensibile malumore, che la fretta non viene di certo chiamata in causa…
In questi giorni ho ricevuto diverse telefonate, tutte dello stesso tenore
con riferimento all’iter della liquidazione del Fondo. Pertanto, se è vero
che, come si dice “Vox populi Vox Dei”, e per di più che questa “Vox populi”
è riconducibile a persone serie, oneste e di alto profilo, sia morale che
professionale, io penso che sia più che maturo il momento per avere una
concreta risposta che attendiamo dal lontano 2006, stante il fatto che gli
aventi diritto ormai si trovano nell’ultima parte del loro cammino terreno,
dopo che molti sono già passati ad altra vita.
Detto questo, io credo che ci debba essere da subito un intervento da parte
di tutti, magari chiedendo un percorso alternativo rispetto a tutto ciò che
ci è stato presentato finora, se vuoi anche a supporto del lavoro degli
attuali liquidatori.
Purché, ovviamente, il percorso alternativo, non abbia a costituire motivo
di ulteriori lungaggini.
Prego pertanto tutti coloro che avranno la bontà di leggermi, di intervenire
come sto facendo io.
Grazie e cordiali saluti.
Arnaldo De Porti - 5 febbraio 2012
Scrivete ad Arnaldo
arnaldodeporti@alice.it
clicca sui links sottostanti per visualizzare le
pagine
Fondocomit: è in liquidazione o stanno liquidando
"mortis causa gli iscritti?
Liquidazione del Fondocomit: un invito ai colleghi
Commenti:
- 10 febbraio 2012 - da Daniele Guerini: E' una cosa vergognosa come viene gestita la pratica. Sono d'accordo con voi per ogni tipo di dimostrazione per sollecitare l'iter.
- 8 febbraio 2012 - da Peppe Russo: Nel discreto gruppetto includi anche tre colleghi di Trapani. Sono, infatti, portavoce di altri due colleghi che non utilizzano il PC.
- 8 febbraio 2012 - da Gherardo Salvati:
Caro De Porti, sono un ex Comit Napoli e proprio in questi giorni mentre
pensavo che è giunto il momento di muoversi per la ormai annosa questione
del fondo e la relativa liquidazione ho letto il tuo articolo su Piazza
Scala con cui concordo in pieno. Parlando con molti colleghi ti posso dire
che il malcontento è giunto al massimo e che ognuno vorrebbe far qualcosa:
Ho chiesto il tuo indirizzo mail a Sergio Macchi ed a Izeta che
cortesemente l'hanno inviato ma vedo che poi anche tu lo hai pubblicato. Il
mio,nostro,unico interesse è ottenere la liquidazione di quanto ci spetta:
pertanto se ci fai sapere se sei disponibile a coordinarci sono (siamo)
disponibili a collaborare e/o ad appoggiare eventuali iniziative. Ti saluto
molto cordialmente sono:Gherardo Salvati - anno 1937 ex quadro super Comit
Napoli
- 8 febbraio 2012 - da Sonia Bellezza: Aspetto anch'io la
definitiva liquidazione del fondo Comit, mi chiedo chi risarcirà il
condizionamento che ha avuto sulla nostra vita l'indisponibilità di una
somma di propria spettanza. Se c'è un modo per alzare la voce e protestare
contro lentezza e disservizi, io sono qua.... ho letto le tue due
“lettere”, sono completamente d’accordo.
Quello che rilevo è che bisogna fare un’azione di forza perché, senza quella, non si ottiene nulla.
Hanno tutti la convenienza a lasciare le cose come sono: i giudici perché scansano le responsabilità, Intesa perché mantiene la
giacenza dei fondi (e non sono pochi), i liquidatori perché guadagnano bene (60.000 € all’anno sono particolarmente graditi),
gli avvocati perché sono arrivati anche loro al vitalizio.
L’unico che ne esce solo con le rotture è Elia perché, se ben ricordo, dovrebbe versare lo stipendio di liquidatore alla banca.
Per quanto mi concerne gli ho scritto, ma finora, non ho avuto risposta.
- 9 febbraio 2012 - da Arnaldo De Porti: Ti
ringrazio dell'attenzione a ciò che sto-stiamo facendo.
Teniamoci in contatto e, visto che ormai abbiamo costituito un discreto
gruppetto (diversi, purtroppo, non utilizzano il PC), io penso che il
polverone sollevato possa dischiudere qualcosa in termini di un certo
ottimismo. Non so se hai letto, ho anche interessato il Ministro della
Giustizia (v. lettera su Piazza Scala News, mi pare) Hai perfettamente
ragione quando dici di non aver potuto disporre sin qui dei soldi tuoi
(nostri) bloccati dal 2006. Ripeto, teniamoci in contatto e, se puoi,
allarga la cerchia.
- 9 febbraio 2012 - da Sonia Bellezza: Una
bella protesta sotto il palazzo della giustizia? In Italia, per essere
ascoltati bisogna essere "rumorosi"...... Grazie per la cortese risposta.
Spero di restare in contatto.
- 9 febbraio 2012 - da Sonia Bellezza: "Non andrebbe poi sottaciuto
che molti colleghi hanno bisogno di questi soldi in quanto, oltre ad essere
stato loro tolta la rendita del fondo in questione, devono fare oggi i conti
anche con il dimezzamento del potere di acquisto della loro pensione. Ed ho
ricevuto parecchie telefonate e mail al riguardo !"
Questo passaggio è decisamente rilevante........
Ci troviamo di fronte all'incapacità di poter avere la disponibilità di una
somma che ci appartiene di fronte alla certezza che nel frattempo la nostra
qualità di vita è decisamente inferiore. Mi chiedo se scrivere al Ministro
Paola Severino sia sufficiente, ho la sensazione che sia necessaria una
protesta più forte e più incisiva che possa "spaventare" e costringere a
procedere in tempi rapidissimi alla conclusione di tutta questa logorante
vicenda. Di fronte a tanta burocrazia c'è la certezza che i nostri soldi non
sono nelle nostre tasche. Spero si possa organizzare una protesta, seria ed
eclatante......... Io sono fortemente indignata, come tutti.
- 8 febbraio 2012 - da Giorgio Scattina: Ho letto le tue due “lettere”, sono completamente d’accordo.
Quello che rilevo è che bisogna fare un’azione di forza perché, senza quella, non si ottiene nulla.
Hanno tutti la convenienza a lasciare le cose come sono: i giudici perché scansano le responsabilità, Intesa perché mantiene la giacenza dei fondi (e non sono pochi), i liquidatori perché guadagnano bene (60.000 € all’anno sono particolarmente graditi), gli avvocati perché sono arrivati anche loro al vitalizio.
L’unico che ne esce solo con le rotture è Elia perché, se ben ricordo, dovrebbe versare lo stipendio di liquidatore alla banca.
Per quanto mi concerne gli ho scritto, ma finora, non ho avuto risposta.
Per concludere condivido l’idea che bisogna fare qualcosa di incisivo, partendo magari dal dare una contata a tutti coloro che sarebbero disposti a fare qualcosa tipo un accordo transattivo sulla base di una posizione reale dei patrimonio. Io sarei disposto a qualsiasi intervento chiarificatore e conclusivo.