Piazza Scala


 

 

Abbiamo il piacere di sottoporre ai nostri lettori che ancora non l'avessero avuto il comunicato n.ro 3 dell'UNPComit sul Fondocomit.
Invitiamotutti ad un'attenta lettura in quanto lo scritto contiene informazioni a dir poco importanti, che lasciano ben sperare su una relativamente veloce chiusura dell'annosa vertenza per l'incasso delle plusvalenze del Fondocomit attraverso l'applicazione dell'accorto UNP/ANPECOMIT, a suo tempo redatto dai colleghi dell'UNP con il prezioso aiuto e la consulenza di Gioacchino Costantino e Gianfranco Minotti, unici artefici del capitolato dalla parte ANPECOMIT.
Il comunicato contiene una  completa ricostruzione dei fatti, attendibile e veritiera, destituendo di validità molte precedenti affermazioni, spesso "fantasiose".
Da parte nostra contiamo ora su un atteggiamento collaborativo dei Sindacati, che devono farsi carico delle aspettative di incasso dei loro iscritti, non solo degli attivi (che forse possono attendere qualche anno) ma anche e soprattutto dei quiescenti, presenti in largo numero fra le loro file e quindi altrettanto meritevoli di tutela.
Ultima considerazione: UNP e AMICI COMIT ora viaggiano in perfetta sintonia e ci aspettiamo che dalla loro azione congiunta nasca qualcosa di positivo.
Piazza Scala - 13 aprile 2013

 

 

 

◊◊◊◊◊

 

UNIONE NAZIONALE PENSIONATI
della BANCA COMMERCIALE ITALIANA
Via Manara 15 – 20122 Milano
COMUNICATO n.3/2013
AI SOCI
Riteniamo opportuno riassumere tutti gli avvenimenti più recenti riguardanti la liquidazione del nostro Fondo e la vita della nostra Unione a complemento di quanto già riportato sui “sito” della nostra Unione e su quello ufficiale del Fondo Pensioni.
Innanzi tutto vale la pena di ricordare i precedenti che hanno portato alle sentenze della Corte di Appello di Milano e della Cassazione.
Dichiarata a suo tempo la messa in liquidazione del Fondo per impossibilità di raggiungere gli scopi sociali, motivazione accolta dalla COVIP Commissione di Vigilanza sui Fondi Pensione e dal Tribunale di Milano, con nomina dei Liquidatori, questi ultimi, nel 2009, avevano depositato in tribunale un piano di riparto che distribuiva il capitale rimasto dopo la vendita degli immobili fra gli attuali Partecipanti (i c.d. “attivi”, i pensionati ante 2000 e i circa 150 pensionati diretti post 1999).
Immediatamente i colleghi che per vari motivi non figuravano più nei libri contabili del Fondo, essendo stato loro liquidato il capitale spettante, ricorrevano contro il riparto.
Trascinandosi nel tempo le procedure in vari tribunali italiani, oltre che a Milano, alcuni esponenti del nostro Consiglio Direttivo, decidevano, nella fase di Appello a Milano e poi in Cassazione, di costituirsi in giudizio contro i ricorrenti, con un atto così detto “adiuvandum”, con il quale dichiaravano di aderire alle tesi del Fondo, e di conseguenza, al piano di riparto come sopra indicato.
Ciononostante, dopo lunghe e travagliate discussioni, il 12 Luglio 2010 veniva redatto il noto
“accordo transattivo” che, per i pensionati, rappresentava, e rappresenta tuttora un’onerosa
soluzione destinata a sbloccare la procedura di liquidazione, ormai finita, con il piano di riparto in
tribunale e quindi indissolubilmente legata a questa fase.
Purtroppo i giudici, in Appello prima e in Cassazione poi, non hanno ritenuto di considerarla, essendo un atto extragiudiziale non compatibile, a loro giudizio, con le argomentazioni da loro formulate che si riferiscono alle formalità della liquidazione di un ente (codice civile e richiamo alla legge fallimentare).
Premesso che le corti hanno categoricamente escluso che il Fondo sia in stato di insolvenza, cioè fallito, le disposizioni del Codice civile e degli artt. 207 e 209 della “Disciplina del fallimento, del concordato preventivo,ecc.” richiedono, comunque, le comunicazioni ai creditori ed ai terzi e la formazione dello “stato passivo”. In realtà qui c’è un “attivo” che potrebbe essere diviso fra Personale in servizio e in pensione e, a nostro giudizio, considerato applicabile il noto “accordo transattivo”, gli ex Comit, ricorrenti nei vari giudizi, pur se da tempo liquidati e con posizioni molto differenziate fra loro.
Durante gli ultimi mesi erano usciti diversi comunicati che avevano suscitato notevole perplessità tra i componenti il nostro Consiglio Direttivo, alcuni dei quali avevano pertanto invitato il Segretario a non firmarne altri ed a convocare al più presto una riunione per definire chiaramente la posizione della nostra associazione e decidere la futura linea di condotta, riunione convocata per il 6 Marzo scorso.
In quella circostanza dopo una lunga ed approfondita discussione, alla quale parteciparono tutti i presenti, si giunse all’emissione del comunicato conclusivo 1/2013:

COMUNICATO DELL’UNIONE NAZIONALE PENSIONATI COMIT
Il Consiglio Direttivo dell’UNP, nella sua riunione del 6 Marzo ha deliberato, a larghissima maggioranza, nonostante il parere contrario del Segretario e un’astensione, di dichiarare ufficialmente che non si riconosce affatto in quanto scritto nel comunicato ANPEC n. 5 del 26.2.2013 In particolar modo si dissocia totalmente dagli insulti e dalle minacce rivolti ai Liquidatori e da tutte le argomentazioni relative allo scioglimento del nostro Fondo e alle risultanze della sentenza della Cassazione. Siamo convinti che solo riprendendo un colloquio franco e di reciproco rispetto, con i Liquidatori, non inquinato da insulti e minacce, si possa giungere, in tempi ragionevoli, a chiudere con soddisfazione di tutti la liquidazione del Fondo Il Consiglio Direttivo
7 marzo 2013

 

Successivamente venne diffuso il comunicato 2/2013:


A maggior chiarimento di quanto espresso nel Comunicato n. 1/2013 emesso subito dopo la riunione del Direttivo, desideriamo precisare che alla compilazione del Comunicato si è giunti solo dopo una lunga e approfondita discussione, alla quale hanno partecipato tutti i presenti.
Quasi alla unanimità si è concordato sui seguenti punti:
- che la posizione dell’ ANPEC può essere chiaramente rilevata dal loro comunicato n. 5, il cui pronto inserimento, senza commenti, sul sito ufficiale della nostra Unione , lasciava intendere la nostra totale approvazione,
- che dal complesso degli argomenti trattati in quel comunicato, emerge invece che gli interessi dei soci ANPEC divergono sostanzialmente da quelli dei soci UNP,
- che in questo momento ci accomuna solo il desiderio di chiudere al più preso la liquidazione del
Fondo: cosa che tutti noi riteniamo sarebbe facilitata o forse risolta, dalla applicazione del noto
Accordo,
- che non possiamo invece concordare sul metodo per arrivarci,
- che non ci pare ragionevole insistere sulla linea dura di Masia/Pileggi, che non solo non ha portato ad alcun risultato veramente utile, ma ci ha procurato una risposta a dir poco seccata da parte del Tribunale, l’ostilità dichiarata della COVIP, che si è ripetutamente rifiutata anche solo di riceverci, oltre naturalmente alla risposta totalmente negativa del Fondo,
- che non ci pare ragionevole compiacerci della sconfitta del Fondo (se di sconfitta si può parlare): il Fondo siamo noi, una sconfitta per il Fondo è una sconfitta di tutti: e tanto più per i pensionati ante 98, come sono nella quasi totalità i soci UNP,
- che non ci pare ragionevole, ora che la Magistratura al suo più alto grado, ha indicato la via da seguire per arrivare alla chiusura della liquidazione, mentre il Fondo, di concerto con il Tribunale, la COVIP e le Fonti Istitutive sta ancora esaminando la via più idonea da seguire, cercare di forzarne le decisioni con altre minacce. Ulteriori azioni legali, oltre che inutili, sono dannose e servono solo a ritardare ulteriormente la chiusura della liquidazione,
- che, per conseguenza, è necessario riprendere i contatti con i Liquidatori , per essere anzitutto ascoltati, cosa che ci sembra doverosa, e poi per ottenerne una applicazione delle norme, la più favorevole possibile per tutti i pensionati.
Ci riserviamo di tenervi al corrente di ogni ulteriore sviluppo della situazione.
Buona Pasqua e cordiali saluti a tutti.
Per il Consiglio Direttivo – La Segreteria


Conformemente alle decisioni prese, abbiamo subito cercato di riprendere il colloquio con i Liquidatori, sia per conoscere tempestivamente quello che era loro intenzione di fare, sia per prospettare i desideri e le proposte nostre e dei pensionati tutti.
Abbiamo appreso che il Fondo si prepara a presentare lo “stato passivo” (così come prescritto dalla
Cassazione) in un tempo molto breve e, per quanto riguarda i nominativi da includervi e le comunicazioni da fare, sono in corso colloqui con la Magistratura, con la COVIP Commissione di Vigilanza sui Fondi Pensione, e con le Organizzazioni Sindacali della Banca che rappresentano gli “attivi”.
A questo proposito riteniamo di poter far sentire anche le nostre opinioni, auspicando che i Liquidatori riescano nella difficile opera di superamento degli aspetti legali prospettati nelle sentenze, non sempre chiari e facili da interpretare (avrete certamente compreso che non ci sono norme specifiche per questo tipo di liquidazione) pur con la necessità di ridurre al minimo i ricorsi individuali che potranno essere proposti nell’unica sede deputata, cioè presso il tribunale di Milano, come stabilito definitivamente dalla Corte di Cassazione.
Per quanto ovvio continueremo a seguire attentamente l’evolversi delle cose riportando nei nostri”siti” le informazioni relative. Aggiungiamo, per coloro che avessero difficoltà a consultare i nostri “siti” che siamo raggiungibili telefonicamente al n. 02 72011094 (se non siamo presenti in Sede, la segreteria telefonica registrerà le vostre chiamate e sarà nostra cura richiamarvi)

 

per il Consiglio Direttivo
Il Presidente Carlo Cerri, Francesco Boaretto, Sergio Macchi, Alessandro Martelli, Aldo Mutti
Milano, 8 Aprile 2013

 

◊◊◊◊◊

 

Commenti:

da M.F.: Finalmente! Poche, brevi, strette, precise, chiare e concise parole su questa annosa vicenda diventata ormai defatigante per tutti i Pensionati. Qualcuno potrebbe obiettare "Cicero pro domo sua" visto che ho il privilegio di essere socio di Amici Comit-Piazza Scala. Ma non se ne può proprio più delle farneticanti, deliranti esternazioni di (omissis).
Grazie a tutti coloro i quali "civilmente" si stanno adoperando per la risoluzione del problema.

 

◊◊◊◊◊
 

 

 


 

Segnala questa pagina ad un amico:



 

 

Piazza Scala - aprile 2013