A
due passi da casa, a volte, la domenica pomeriggio, alle cinque, circa, si
può fare un incontro "imprevisto" con due amici.
<<La mostra è aperta, Annalia. Ma non c'è nessuno.>>
<<Come no, c'è la Tina.>>
<<Allora la salutiamo. Ah! C'è anche Milio.>>
La passeggiata da Vicano a Chiusura è finita lì perché ci siamo
piacevolmente intrattenuti un po' di tempo con loro.
Tina è stata una compagna di scuola di Annalia, Emilio, Milio per noi amici,
mio compagno di "pallone". Abbiamo parlato del tempo, dei nostri figli che,
alle elementari sono stati compagni di scuola, della loro vita e anche delle
nostre, con gli "acciacchi" portati dall'età. La Tina da bambina abitava a
Piettosi poco distante da casa mia. Suo fratello Andrea è stato mio compagno
di scuola, lo chiamavamo "Baffo". Ha anche un fratello più piccolo, Pietro,
che è ritornato a Tosi, nella casa natia. E' stato bello, perché è come se
ci fossimo frequentati da sempre.
Ritornando a casa, non so perché, mi sono tornati in mente i genitori della
Tina: la Vittoria e Guido, Guido di "Boccale", si diceva allora.
E' soprattutto di lui che mi sono ricordato. Era un cercatore di funghi
formidabile come del resto tanti Tosesi di quei tempi che partivano alle
undici di sera da Tosi e, a piedi, andavano in Secchieta. Bacherello, La
Dorcia, La Rete, il Cardeto. Poi, il pomeriggio, verso le quattro o le
cinque del pomeriggio, rieccoli a Tosi, con la canestra a volte piena di
funghi , a volte no, per venderli. Un "boccone" da cena, un po' di riposo
e.....ripartivano.
Ma io Guido, me lo ricordo per un particolare che mi ha sempre colpito. Era
un uomo religioso e, alla Messa, leggeva spesso. Non solo lo faceva
benissimo, ma, non so come dire, sembrava che lui fosse là, nei luoghi
descritti, accanto ai personaggi della "Salvezza" e, dal vivo, ci
raccontasse quello che dicevano e facevano.
La sua fede, "certa", alimentava la nostra fede "incerta".
Quante volte, io e Annalia, ce lo siamo ricordati a vicenda a casa.
Col tempo però, tutto si affievolisce e "sfuma" in un "già saputo" che
toglie la capacità di stupirsi, di meravigliarsi.
Sulla via del ritorno, al Ponte dell'Isonzo, rimuginavo ancora su questo
improvviso ricordo. Più che un ricordo, penso che sia stato un "richiamo" a
riprendere....a fare memoria, affinché la "scintilla" non si spenga e, la
fede "certa" di Guido, diventi anche la nostra.
Giancarlo Torniai
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