Tina Granzotto-Basso Bagolan (la seconda da sx con amici dei Musei)     

 

Proprio domenica scorsa mi è capitato, in occasione della celebrazione annuale degli Amici dei Musei, che fanno capo alla F.I.D.A.M nazionale, di giustificare l’assenza del Presidente del sodalizio di Feltre, la Dott.ssa Tina Granzotto-Basso Bagolan., in quanto trattenuta a Roma per motivi di forza maggiore, dicevo, pur consapevole che la sua vita era in una situazione piuttosto precaria.
La notizia ha colto tutti di sorpresa in quanto speravamo che Tina potesse ritornare a Feltre, sua città, che amava intensamente e nella quale aveva vissuto la maggior parte della sua vita con il marito, Dott. Bagolan, già primario dell’Ospedale Civile di Feltre, deceduto qualche anno fa.
La sua, è stata una figura di primo piano in vari contesti sociali, culturali,  sempre generosa e disponibile, capace di dare spirito e forza anche a chi, per motivi vari, faceva fatica ad affrontare i problemi che la vita ineludibilmente presenta ai meno fortunati.
Era presidente del sodalizio di Feltre degli Amici dei Musei e dei Monumenti Feltrini e, malgrado la non più giovane età, era sempre pronta a dare il suo fattivo apporto affinché questo nostro sodalizio fosse ogni giorno alimentato. Proprio qualche giorno fa, quando le abbiamo detto che le cose andavano abbastanza bene, ha avuto un sussulto di gioia che sembrava trasformarsi via via in un positiva terapia. Ma poi le cose sono cambiate e, questa mattina, da Roma, ho avuto la terribile notizia.
Tina lascia un vuoto presso tutti coloro che l’hanno conosciuta ed amata. Il suo viso resterà sempre davanti a noi e, rispecchiandoci in lei, trarremo insegnamento di vita.
Ai familiari tutti, gli Amici dei Musei e la FIDAM nell’interesse della quale interpreto il pensiero, vadano i nostri più vivi sentimenti di cordoglio.
Ciao Tina !
 
ARNALDO DE PORTI  - Membro degli Amici dei Musei e dei Monumenti Feltrini
10 ottobre 2013

 

Tina ciao,
un saluto molto amaro rispetto ai tanti altri che, con altri amici, eravamo soliti scambiarci, nel corso della nostra affettuosa, cordiale e sincera amicizia .
Non posso credere. Non possiamo credere. Per noi sei ancora viva, forzando anche il moto evangelico secondo il quale la morte non ferma la vita ma la trasforma.
Appena pochi giorni fa ci siamo sentiti alcune volte al telefono, tu da una stanza di un ospedale romano, io-noi qui a Feltre, in ansiosa attesa di un tuo sperabile ritorno, del quale, purtroppo, abbiamo dovuto ricrederci.
Spendere le solite parole di benevolo e cristiano commiato non serve perché, tutto ciò che hai già detto e dato saggiamente in vita, le renderebbe superflue: la tua persona infatti è stata amata da tutti sino all’ultimo istante. E ci sarà pur un perché. Aggiungerei anche che le tue parole avevano sempre un peso diverso rispetto al loro significato, nel senso che esse, assumevano un valore maggiormente pregnante presso di noi proprio perché alimentate e proferite da una persona, la tua persona, che ci ha insegnato sempre ad inserirle, dosarle e modularle umanamente a seconda della realtà che ti si parava di fronte.
Non posso, non possiamo dimenticare quando ci aprivi la porta a doppio ingresso della tua casa di Feltre perché già, in quei pochi secondi, sapevi offrirci una calorosa e gioiosa accoglienza che ci dava una forte carica umana ed una gran voglia di stare con te, anche in presenza, specie ultimamente, del tuo ben mascherato dolore fisico che non facevi pesare a noi, grazie alle tue eccezionali risorse umane.
Ora, quella porta non sarà più aperta fisicamente da te, e per noi, seppur legati ad un grande affetto verso i componenti della tua famiglia, Marica, Piero, Luciano, Maria Cristina, sorelle, fratello e familiari tutti ai quali ci stringiamo fortemente addolorati, dovremo affrontare una nuova realtà: infatti, non ci saranno più, sotto la tua Presidenza, quelle occasioni di lavoro nell’interesse del sodalizio degli Amici dei Musei di cui sei stata Presidente dalla fondazione sino a ieri e durante le quali occasioni, grazie a te, veniva percepita sempre, - a partire dalla tua Vice a tutti noi,- la sensazione che, anche una sola tua parola, a volte bonariamente scherzosa, si trasformasse in una lezione di vita.
Ciao Tina, senza di te, senza le tue parole che ci risuonano ancora addosso, sarà difficile anche per noi. Ma voglio-vogliamo salutarti con una frase di Sant’Agostino :
“ Coloro che ci hanno lasciati non sono degli assenti, sono solo delle persone trasformate che tengono i loro occhi pieni di gloria puntati nei nostri, sovente pieni di lacrime. “
Ancora ciao, Tina, punta i tuoi occhi su di noi, come ha detto Sant’Agostino. ..

Arnaldo De Porti.
Feltre, 12 ottobre 2013


 

 

 

 

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Piazza Scala - ottobre 2013