Giorgio Nobis alla batteria

Giorgio Nobis è un nome ben conosciuto a tutti gli ex Comit: infatti dopo aver diretto numerose Filiali della Banca Commerciale Italiana, ha ricoperto l'incarico di Amministratore Delegato della Banca di Legnano, partecipazione di spicco della Comit. Ha concluso la sua carriera in Comit come Condirettore Centrale. Dopo 40 anni di servizio ha scelto la pensione, rifiutando altri incarichi nell'Istituto di credito. Ora vive a Verona e si dedica  a tempo pieno a quanto più gli è sempre piaciuto: infatti ha arricchito la propria vita con studi di storia, di archeologia e di storia delle religioni, impegnandosi altresì con successo nella musica e nella pittura.
I temi esposti nei suoi scritti sono frutto di pazienti letture e appassionate ricerche in un arco di cinquant'anni. Egli ha anche prodotto alcuni saggi, pubblicati su internet nel sito scientifico-filosofico BIOSFERA - NOOSFERA:  per gli amanti della vera archeologia, dopo INDIZI DI UNA CIVILTA’ PREISTORICA (visualizza la pagina) Piazza Scala è lieta di presentare ora ai propri lettori TIAHANACO, leggendaria città preincaica peruviana.

 

Nota della redazione del sito BIOSFERA-NOOSFERA: nel documento dedicato all’analisi della Noosfera (in questo sito), sono distinti tre stadi temporali della Noosfera stessa: originaria (No), presente (Np) e finale (Nf ).
Così come la singola persona analizza introspettivamente la propria storia per conoscere meglio se stessa, l’umanità cerca nel lontano passato le tracce della propria coscienza collettiva, perduta o trasformata. Il dott. Giorgio Nobis c’invita appunto ad osservare una scomparsa civiltà della Noosfera originaria. I suoi resti suscitano stupore e una domanda inquietante: abbiamo oggi smarrito qualcosa di spiritualmente prezioso? Certamente sì: la sacralità della natura e la concezione di una sfera divina che sta al di là del visibile. Divenuti più colti, “spieghiamo” tutto in termini matematici e sperimentali; la “realtà” è semplicemente quella che si tocca, benché la materia risulti «una sorta di nebulosa inferiore…e colui che volesse seguirla fino al suo limite estremo andrebbe verso il nulla» (Teilhard de Chardin). Non abbiamo più simboli che rimandano “altrove”, ma solo morti segnali d’ogni genere creati da una società complessa. C’è un altro aspetto importante notato dal grande gesuita: le profondità del passato rivelano «un ritmo di maggiore ampiezza e di maggiore lentezza». Questa maestosità del tempo è difatti ben percepibile nell’antica civiltà qui descritta; al suo confronto, il nostro tempo appare enormemente accelerato e simile ad una specie d’ingranaggio costituito da molteplici “scadenze”, persino simultanee, che ci trascinano da una parte all’altra e non lasciano spazio ai silenzi dell’anima, che soli permettono di dialogare con se stessi e con Dio.
Dunque, l’immersione nel passato è necessaria perché costringe il nostro sguardo a dirigersi verso l’alto e verso l’avanti, in modo tale da poter correggere la rotta che ciascuno di noi sta ciecamente o supinamente seguendo.
 

TIAHUANACO: LA RIPRESA DELLA CIVILTÁ
Giorgio Nobis
Indice delle puntate

 

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Commenti:
16 gennaio 2011 - da R. Giorgio di Giacomo: Dr. Nobis, non finisce mai di stupirci!

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Piazza Scala - novembre 2010