Guglielmo Tell - Florez - Pratt - Shkosa - Guagliardo - Dir. Lavalle
Orchestra Filarmonica Giovanile del Perù - 7 marzo 2013

 

 

Per uno dei più importanti tenori, non solo rossiniani, della storia dell'opera lirica, Lima e Las Palmas, costituiscono, a seconda dei casi e delle occasioni i luoghi in cui esordire prima di presentarsi su palcoscenici più prestigiosi, negli Stati Uniti ed in Europa.

Dopo aver atteso qualche anno Jdf si è appropriato del ruolo di Arnoldo nel teatro della sua città natale, accompagnato da una compagnia di canto che lo ha sorretto nell'impervia parte anche se molto probabilmente forse solo la signora Pratt sarà ancora Matilde, Decca e teatri permettendo.

Una delle operazioni meglio riuscite in questo contesto è il lavoro svolto da qualche tempo per creare in Perù un'orchestra Filarmonica. In questa occasione addirittura è stata scelta quella giovanile e conoscendo abbastanza bene la situazione che esisteva fino al 2005, debbo congratularmi con chi ha studiato, cercato, lavorato perchè nascesse a Lima un'orchestra nazionale, oggi addirittura una Filarmonica giovanile. Non conosco i particolari ma so che Ernesto Palacio ha dato molto delle sue capacità, affinchè tutto ciò avvenisse.

Guglielmo Tell è l'ultimo delle 34 opere composte da Gioacchino Rossini (1792-1898) e non è certo un'opera buffa. 

Già famoso in tutta Europa, Rossini era a Parigi dal 1824, dove era stato nominato "Compositore del Re":  Luigi Filippo,  gli commissionò cinque opere in cambio di una rendita. Il primo (e unico consegnato) era Guglielmo Tell, basato sul dramma omonimo di Friedrich Schiller. L'opera pubblicata nel 1829, non ebbe un grande successo. Il pubblico non si attendeva un'opera seria soprattutto lunga quasi sei ore nella versione originale. Dissero:"...è stato male accolto dal pubblico, che non si attendeva da questo compositore  autore della musica del Barbiere di Siviglia, una tragedia.... per non parlare di un lavoro lunghissimo...."....

Passò del tempo e oggi il Guglielmo Tell è considerato un capolavoro assoluto. E' più breve ed il respiro romantico che ne è la cifra si pone come un ponte tra il mondo pre wagneriano e in parte verdiano e quello che nacque dal 1890 e ne influenzò anche l'evoluzione.

L'opera racconta la storia dell'indipendenza nazionale svizzera, dall'influenza austriaca; Tell è il protagonista del famoso episodio della mela posta sulla testa di suo figlio.  Juan Diego Flórez ha il ruolo di Arnoldo, fondamentale nella rivolta, ma diviso tra il fervore patriottico e la fedeltà al padre Melchthal, ucciso dagli austriaci e l'amore non corrisposto per la principessa Matilde.

Ciò che si poteva ascoltare dai video di Youtube era nulla in confronto all'esecuzione del 7 marzo. Certo la messa in scena è apprezzabile, anzi molto seducente, ad opera di Massimo  Gasparrón, ma le voci di Florez e di Jessica Pratt hanno reso memorabile questa edizione che ha avuto qualche problema nel rapporto tra palcoscenico  e orchestra, già manifestatosi nella prima serata, ma che trattandosi di una questione occasionale, non ha influenzato il giudizio del pubblico e della critica. 

Io personalmente credo da tempo che Florez sarà ricordato anche per essere stato un Arnoldo straordinario; non dico che lo sia già ora perchè occorre un cast completamente all'altezza del fuoriclasse peruviano, ma ciò che si ha oggi la fortuna di ascoltare, vale già un posto nella storia  dell'opera e della lirica.  Peccato per l'assenza di Daniela Barcellona, la cui presenza era attesa, ma che ha dovuto per un impegno improvviso, rinunciare ad un lungo viaggio che le avrebbe impedito di essere presente in due posti lontanissimi tra loro, con poche ore per riposare. Berlino e Lima nonhanno lo stesso fuso orario.

Personalmente ringrazio Ernesto Palacio e  Juan Diego Florez.

Maurizio Dania

 

 

 

 

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Piazza Scala - marzo 2013