Alcuni giorni fa ho ospitato uno sfogo
di Mario Auterio sulla questione della transazione tratteggiata
da Iacoviello sul Fondocomit (cfr. infra). Le obiezioni di Mario sono state riscontrate su Facebook da Michele Iacoviello; tenuto conto che non tutti i colleghi frequentano i social networks ritengo utile riportarle:
Premetto che alla luce di
quanto afferma
l'avvocato non ha tutti i torti: in un momento in cui i
pensionati ante '98 non vogliono (ma sbagliano) tirar fuori troppi
soldi dopo che l'Anpecomit ha fatto dichiarare nullo
l'accordo con l'UNPComit (70 milioni!) i pensionati 98/99 obiettano
(ed hanno ragione!) che dopo
aver accettato una transazione da 70 milioni di Euro
potrebbero essere meno "spilorci". Il tutto quindi si basa
su considerazioni etico monetarie (forse più monetarie che
etiche.....). Innanzitutto voglio
specificare - secondo la mia opinione che
ovviamente non è vangelo - quali dei ricorrenti hanno
sicuramente diritto (al di là dell'articolo 27, per anni
ignorato dai sindacati che non hanno mai obiettato sulla
destinazione delle plusvalenze contabilizzate a bilancio dal
2000 al 2004 per il pagamento delle pensioni ma anche
dalle associazioni di ex Comit) ad ottenere piena soddisfazione: - gli zainettati e gli esodati che non potevano scegliere tra zainetto e pensione e che sono stati obbligati dalla Banca ad optare per lo zainetto: anche a questi dovrebbe essere corrisposta una cifra percentualmente in linea con quella dei pensionati 98/99. A mio giudizio dovrebbero invece abbandonare le opposizioni senza nulla pretendere coloro che sono nella mia condizione (dimissionario nel 2002, ho scelto consapevolmente lo zainetto pur potendo optare per la pensione Fondocomit): ricordo che a suo tempo l'Anpecomit si era sempre rifiutata di assistere con suoi legali questa categoria e quindi sono certo che il suo presidente (che allora dichiarava essere nelle mie stesse condizioni) non si trova fra i ricorrenti: gli importi così "liberati" potrebbero essere corrisposti alle due precitate categorie ed aumentare le loro quote. Tutto ciò premesso Iacoviello
è nel giusto quando afferma che sarebbe
illogico oltre che autolesionistico attendere altri 8 anni:
lo stesso legale, partendo dall’intangibilità del credito
ammesso allo Stato Passivo per i Pensionati ante 98 (tesi
confutata tra gli altri da Emilio Rosso), ha presentato un'ipotesi
di transazione che prevede un riparto dell'80% di
quanto previsto dall'art. 27 per i pensionati 98/99 (in
sostanza la cifra riportata nell'accordo UNP/ANPECOMIT)
che dovranno decidere - se chiamati a farlo - se vale la pena di rischiare un rigetto del
loro ricorso seguito da una lunga scia di tutte le
impugnazioni possibili ed immaginabili che si avviteranno
per molti anni per ottenere un 20% in più. Quanto agli zainettati dal
2000 al 2004, in particolare a chi ha firmato liberatorie
piene, dovrebbero essere ben felici di incassare la cifra
prevista per ognuno di loro dal defunto piano UNP/Anpecomit (come
già detto annullato dall'Anpecomit: non chiedo che venga
ripristinato ma utilizzato solo come base di calcolo per
cifre accettate da tutti gli opponenti). Lo stesso si può
dire per coloro cui il giudice (ma solo lui) potrebbe
eccepire la prescrizione delle loro ragioni di diritto. Un
affettuoso saluto a tutti!
◊ ◊ ◊ ◊ ◊
i vostri commenti
|
Caro Alfredo, con il tuo comunicato dell’8 c.m. hai
informato dell'esito del sondaggio (606 - su 626 - favorevoli ad una
transazione, pari al 96% del campione ) da te lanciato autonomamente il
28/01 u.s. sul quesito:
"preferisci una transazione o vuoi continuare le azioni legali in Cassazione
?”
Tale sondaggio prescindeva, come da te allora chiaramente precisato, dai
termini di un eventuale accordo ed anzi avevi sottolineato l’opportunità
della fattiva partecipazione delle tre Associazioni (UNP Comit, Anpecomit,
Amici Comit),ma il 12 corrente sul tuo sito anche tu (vedi oltre per i
“seguaci”) leghi il sondaggio a due proposte, e questo non rispecchia la
realtà.
Ora, osserviamo che l’Avv. Iacoviello si è inserito, nell’ambito delle
opinioni espresse dagli interessati/opponenti in calce al comunicato di cui
sopra, con questo inizio trionfante:
* “Il 96% sulla nostra proposta è un risultato fantastico…” . Ma questo non
significa alterare la realtà? Per la cronaca, detta proposta prospetta la
“resurrezione” dell’Accordo UNP/ANPEC del 12/07/2010.
Aggiunge il Legale che
* il credito dei Pensionati ante 98, non essendo stato impugnato dai
controinteressati, “è ormai intangibile”. Ma l’Avvocato non assiste controinteressati
? E se i controinteressati comunque vincessero non ci sarebbe una diversa
distribuzione nell’ambito dello Stato Passivo, costituito come noto da € 345
milioni di plusvalenze residue ?
Infine l’Avv. Iacoviello sbandiera “833 originari assistiti” (originari
appunto: ora non più tali e quali, dopo una serie di revoche) per ritenersi
portatore di una soluzione unilaterale: e l’ANPEC ? e l’UNP ?.
Quanto all’Accordo UNP/ANPEC, non si può trascurare che lo stesso:
* si riferiva ad un Piano di Riparto dichiarato nullo(cioè mai esistito)nei
tre gradi di giudizio;
* era stato considerato dagli stessi giudici (obiterdicta) non applicabile
per varie ragioni;
* coinvolgeva tutti i Pensionati 98/99 (1.096) e varie categorie di Ex
Iscritti (5.952) per un totale di 7.048 interessati , con un parziale
“ristoro tagli” di € 70 milioni. Ora, come noto, a fronte degli 8.000
Pensionati ante 98 ci sono soltanto gli opponenti allo Stato Passivo (circa
1.400 fra Pensionati 98/99, Attivi ed Ex Iscritti).
Quindi è di tutta evidenza che l’auspicata transazione è da riformulare fra
le parti in gioco, stante anche i quasi 5 anni trascorsi e il ridottissimo
numero di aventi titolo a trattare.
Ai Liquidatori la cortesia di fornire con sollecitudine il dettaglio
numerico delle varie categorie di opponenti.
Un’ultima battuta: a coloro che si preoccupano di rifare i conti (per cui
trovano “comodo” richiamarsi a quelli dell’Accordo UNP/ANPEC), mi permetto
di fare presente che gli attuali computer in un “nanosecondo” elaborano
milioni di dati (nel caso specifico la base di riferimento c’è già ) !
Ma l’11 corrente ecco un’altra intervento sul sito Piazza Scala del sig.
Sergio Marini (Presidente Amici Comit):
* anch’egli non correttamente collega il sondaggio alla proposta degli
Avv. Civitelli/Fasano/Iacoviello;
* reitera unilateralmente l’idea di far gravare il quantum di una eventuale
transazione (già deciso in 15/18 milioni di
euro al di fuori di qualsiasi accordo tra le parti in causa !) non sullo
Stato Passivo, ma sugli utili ancora da ripartire;
* afferma che chi accetta il rischio causa, perde tutto: non è vero, il
sottoscritto/Pensionato 1/04/1999 vanta comunque
verso lo Stato Passivo un credito di € 471,70 e poi non sono pessimista
come il sig. Marini !
Ma, al di là di qualche battuta, RIBADISCO DI ESSERE A FAVORE DI UNA
RAGIONATA MA NON “PRECONFEZIONATA” TRANSAZIONE TRA LE PARTI.
Mario Auterio
|