Alcuni giorni fa ho ospitato uno sfogo di Mario Auterio sulla questione della transazione tratteggiata da Iacoviello sul Fondocomit (cfr. infra).
Le obiezioni di Mario sono state riscontrate su Facebook da Michele Iacoviello; tenuto conto che non tutti i colleghi frequentano i social networks ritengo utile riportarle:
 
Mario Auterio dovrebbe dire tutta la verità.
Lui ha già fatto causa fino in Cassazione e l’ha persa.
La sentenza è la n. 13960/14 del 19 giugno 2014.
Come tutte le sentenze di Cassazione, può essere liberamente consultata sul sito della Cassazione. Si trova anche sul nostro Sito:
http://www.fondocomitplusvalenze.it/Categoria_98_99.html
La causa era stata promossa dall’ Anpec, ed i pensionati erano difesi in Cassazione dall’ Avv. Pileggi.
La causa era iniziata nel 2006, ed è finita (malamente) nel 2014.
OTTO ANNI PERSI.
Nella sentenza di primo grado il Giudice ha stabilito che la domanda sull’ art. 27 era processualmente nulla perché mal formulata dai pensionati sotto il profilo processuale.
Adesso veniamo alla nostra PROPOSTA TRANSATTIVA, che prevede (in adesione all’ Accordo UNP / Anpec) per la Categoria dei “Ragazzi 98/99” IL PAGAMENTO DELL’ 80% DELL’ ART. 27.
E’ troppo poco il pagamento dell’ 80% subito, dopo aver perso in Cassazione?
E’ meglio perdere la causa dopo otto anni e non prendere nulla ?
CHI TRANSIGE PRENDE SUBITO L’ 80%, CHI NON TRANSIGE HA IL DIRITTO DI ANDARE NUOVAMENTE FINO IN CASSAZIONE.
C’ E’ A CHI PIACE.
AUGURI ANCHE PER LA CORTE EUROPEA

 

Premetto che alla luce di quanto afferma l'avvocato non ha tutti i torti: in un momento in cui i pensionati ante '98  non vogliono (ma sbagliano) tirar fuori troppi soldi dopo che l'Anpecomit ha fatto dichiarare nullo l'accordo con l'UNPComit (70 milioni!) i pensionati 98/99 obiettano (ed hanno ragione!) che dopo aver accettato una transazione da 70 milioni di Euro potrebbero essere meno "spilorci". Il tutto quindi si basa su considerazioni etico monetarie (forse più monetarie che etiche.....).
Proverò a mettere sulla carta alcune mie idee, di carattere eziologico più che giuridico (non ne sarei in grado).

Innanzitutto voglio specificare - secondo la mia opinione che ovviamente non è vangelo - quali dei ricorrenti hanno sicuramente diritto (al di là dell'articolo 27, per anni ignorato dai sindacati che non hanno mai obiettato sulla destinazione delle plusvalenze contabilizzate a bilancio dal 2000 al 2004 per il pagamento delle pensioni  ma anche dalle associazioni di ex Comit) ad ottenere piena soddisfazione:
- i pensionati 98/99 pesantemente penalizzati

- gli zainettati e gli esodati che non potevano scegliere tra zainetto e pensione e che sono stati obbligati dalla Banca ad optare per lo zainetto: anche a questi dovrebbe essere corrisposta una cifra percentualmente in linea con quella dei pensionati 98/99.

A mio giudizio dovrebbero invece abbandonare le opposizioni senza nulla pretendere coloro che sono nella mia condizione (dimissionario nel 2002, ho scelto consapevolmente lo zainetto pur potendo optare per la pensione Fondocomit): ricordo che a suo tempo l'Anpecomit si era sempre rifiutata di assistere con suoi legali questa categoria e quindi sono certo che il suo presidente (che allora dichiarava essere nelle mie stesse condizioni) non si trova fra i ricorrenti: gli importi così "liberati" potrebbero essere corrisposti alle due precitate categorie ed aumentare le loro quote.

Tutto ciò premesso Iacoviello è nel giusto quando afferma che sarebbe illogico oltre che autolesionistico attendere altri 8 anni: lo stesso legale, partendo dall’intangibilità del credito ammesso allo Stato Passivo per i Pensionati ante 98 (tesi confutata tra gli altri da Emilio Rosso), ha presentato un'ipotesi di transazione che prevede un riparto dell'80% di quanto previsto dall'art. 27 per i pensionati 98/99 (in sostanza la cifra riportata nell'accordo UNP/ANPECOMIT) che dovranno decidere - se chiamati a farlo - se vale la pena di rischiare un rigetto del loro ricorso seguito da una lunga scia di tutte le impugnazioni possibili ed immaginabili che si avviteranno per molti anni per ottenere un 20% in più. Quanto agli zainettati dal 2000 al 2004, in particolare a chi ha firmato liberatorie piene, dovrebbero essere ben felici di incassare la cifra prevista per ognuno di loro dal defunto piano UNP/Anpecomit (come già detto annullato dall'Anpecomit: non chiedo che venga ripristinato ma utilizzato solo come base di calcolo per cifre accettate da tutti gli opponenti). Lo stesso si può dire per coloro cui il giudice (ma solo lui) potrebbe eccepire la prescrizione delle loro ragioni di diritto.
Chi condivide queste mie affermazioni dovrebbe passare al proprio legale (Boi Rivant, Centofanti, Civitelli, Fasano, Iacoviello, Pileggi, etc.) istruzioni tassative di accettare una transazione basata quantomeno sulle cifre del defunto accordo UNP/ANPECOMIT salvo meglio,  ma tagliando fuori le tre associazioni (Amici Comit - Piazza Scala, Anpecomit e UNPComit) e la loro eventuale litigiosità, e questo nonostante l'esistenza di convenzioni e/o di antipatiche clausole vessatorie contenute nelle procure alle liti, sicuramente nulle in quanto tali: Associazioni, lasciate piena libertà di scelta ai vostri iscritti sulla base di dati di fatto e non di parole!
Ribadisco che dopo quasi un decennio è ora di abbandonare le carte bollate e di passare a rinverdire il c.d. "spirito Comit" che è in bocca a tutti ma che si sta rivelando una vera burletta.
Come ho già detto, siete all'ultima spiaggia: se non saprete afferrare l'occasione preparatevi a lamentarvi nei prossimi 8/10 anni  delle "grasse" parcelle percepite soprattutto dai legali del Fondocomit ma pensate che la colpa sarà solo vostra e che loro in fondo stanno facendo il loro mestiere.

Un affettuoso saluto a tutti!

Alfredo Izeta (che spera di non aver offeso i lettori di Piazza Scala)
Pensionato dal gennaio 2003
e felicemente non inserito
per sua scelta (nè ora ne mai!)
in atti legali di alcun genere.

 

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i vostri commenti

  • da Sergio Marini (tramite Facebook): Caro Alfredo, non posso accettare l'inclusione dell'Associazione "Amici Comit - Piazza Scala" nella tua definizione, che riporto "..... *ma tagliando fuori le tre associazioni (Amici Comit - Piazza Scala, Anpecomit e UNPComit) e la loro eventuale litigiosità".
    *Forse ti è sfuggito che la nostra Associazione ha subito sostenuto una concreta ipotesi di accordo lanciata dal Collegio dei Legali Iacoviello, Civitelli e Fasano - alla quale stanno aderendo altri Legali - inoltrando tempestivamente una lettera circostanziata ai Liquidatori perché si ponga fine a questa annosa vicenda, che vede ormai letteralmente "stremati" tanti Colleghi. Non mi sembrerebbe inoltre giusto includere pure l'UNPComit, che sta dimostrando grande sensibilità sull'argomento. In conclusione, dei tre "capponi di Renzo" ne resta solo uno: indoviniamo chi?
    Sergio Marini - Amici Comit Piazza Scala*

  • da Michele Iacoviello (tramite Facebook): LA VERITÀ DEI FATTI È QUELLA DESCRITTA DA SERGIO MARINI.
    L’ Associazione Amici Comit si è subito mossa efficacemente verso i Liquidatori, avviando anche un dialogo concreto ed in termini civili con l’ UNP, per far comprendere l’ utilità per tutti (e anche per i Pensionati ante ’98 e per gli attivi) della nostra proposta transattiva. Invece l’ Anpec, dopo aver perso nel 2013/14 tutte le cause che aveva avviato (vedi le sentenze su http://www.fondocomitplusvalenze.it/.../Cause_Anpec_2013...) pare voglia perfino ostacolare la transazione sugli importi derivanti dall’ Accordo UNP / Anpec, che in passato Masia sembrava tanto volere, ma che poi ha finito inspiegabilmente per cercare di sciogliere davanti al Giudice Di Lorenzo all’ udienza del 7 novembre 2013. Adesso cosa offre l’ Anpec: attendere fra due anni l’ ennesima udienza di una causa già persa in primo grado ? O andare fino alla Corte Europea ? E magari fino all’ ONU ?
    Seguite gli aggiornamenti sul nostro sito http://www.fondocomitplusvalenze.it/index.html

  • da Fernando Mazzotta: Caro Alfredo, la tua nota su Piazza Scala a proposito del famigerato Fondo Pensioni Comit è breve, stretta, precisa e compendiosa e mi associo a quanto da te sintetizzato. Da "ragazzo 98/99" sono anch'io felicemente NON inserito da sempre e per mia libera scelta - come ho sempre dichiarato - in atti legali di sorta..... immaginando sin dall'inizio in che sorta di ginepraio i ricorrenti si sarebbero andati a cacciare. Purtroppo, se tutti avessimo ragionato con la propria testa, oggi non saremmo giunti a tanto. Molti, senza voler offendere nessuno, hanno preferito lasciarsi incautamente ammaliare dai vari pifferai di Hamelin.
    Secondo me, venendo al dunque della questione, la cosa più corretta che scrive Mario Auterio è quella che i liquidatori dovrebbero fornire il dettaglio degli opponenti e se c'è soprattutto la volontà e l'interesse di tutti i legali coinvolti occorrerebbe che questi ultimi esercitassero con unanimi accordi atto di persuasione nei confronti dei loro patrocinati a desistere dalla prosecuzione degli atti legali e prospettare una onorevole transazione. Tutto il resto sono chiacchiere ed esercitazioni retoriche di cui la maggior parte di noi ne ha piene le tasche.

  • da Claudio Zazzeri (tramite Facebook): Cari ex Colleghi e Avvocati, è da pochi giorni che sono entrato attraverso Facebook su questo tema, ma solo ed esclusivamente per capire a cosa porterebbe una soluzione transattiva. Vengo a scoprire invece che nel tempo si sono affrontate nei tribunali varie sigle sindacali e non in nome di tanti colleghi. Mi sorge spontanea una domanda. Ma quante sigle ci sono ? e cosa "pretendono" ?

  • da Silvano Manachini (tramite Facebook): Si continuano a scrivere milioni di parole, parolone, frasi a volte di difficile interpretazione ecc. ecc. e, questo, avviene da anni. Continuo con chiedere se fosse possibile avere dati concreti e cosa fare subito per chiudere. Quando si potrebbe prevedere la chiusura?

  • da Michele Iacoviello (tramite Facebook): I dati concreti sono già pubblicati sul nostro sito:  http://www.fondocomitplusvalenze.it/D/Proposta_transattiva_Collegio.pdf
    La prossima udienza è fissata per noi al 30 giugno 2015. Contiamo di arrivare ad una soluzione in tempo per tale data.

 

 

 

Caro Alfredo, con il tuo comunicato dell’8 c.m. hai informato dell'esito del sondaggio (606 -  su 626 -  favorevoli ad una transazione, pari al 96% del campione ) da te lanciato autonomamente il 28/01 u.s. sul quesito:
"preferisci una transazione o vuoi continuare le azioni legali in Cassazione ?”
Tale sondaggio prescindeva, come da te allora chiaramente  precisato, dai termini di un eventuale accordo ed anzi avevi sottolineato l’opportunità della fattiva partecipazione delle tre Associazioni (UNP Comit, Anpecomit, Amici Comit),ma il 12 corrente sul tuo sito anche tu (vedi oltre per i “seguaci”) leghi il sondaggio a due proposte, e questo non rispecchia la realtà.
Ora, osserviamo che l’Avv. Iacoviello si è inserito, nell’ambito delle opinioni espresse dagli interessati/opponenti in calce al comunicato di cui sopra, con questo inizio trionfante:
* “Il 96% sulla nostra proposta è un risultato fantastico…” . Ma questo non significa alterare la realtà? Per la cronaca, detta proposta prospetta la “resurrezione” dell’Accordo UNP/ANPEC del 12/07/2010.
Aggiunge il Legale che
* il credito dei Pensionati ante 98, non essendo stato impugnato dai controinteressati, “è ormai intangibile”. Ma l’Avvocato non assiste  controinteressati ? E se i controinteressati comunque vincessero non ci sarebbe una diversa distribuzione nell’ambito dello Stato Passivo, costituito come noto da € 345 milioni di plusvalenze residue ?
Infine l’Avv. Iacoviello sbandiera “833 originari assistiti” (originari appunto: ora non più tali e quali, dopo una serie di  revoche) per ritenersi portatore di una soluzione unilaterale: e l’ANPEC ? e l’UNP ?.
Quanto all’Accordo UNP/ANPEC, non si può trascurare che lo stesso:
* si riferiva ad un Piano di Riparto dichiarato nullo(cioè mai esistito)nei tre gradi di giudizio;
* era stato considerato dagli stessi giudici (obiterdicta) non applicabile per varie ragioni;
* coinvolgeva tutti i Pensionati 98/99 (1.096) e varie categorie di Ex Iscritti (5.952) per un totale di 7.048 interessati , con un parziale “ristoro tagli” di € 70 milioni. Ora, come noto, a fronte degli 8.000  Pensionati ante 98 ci sono soltanto gli opponenti allo Stato Passivo (circa 1.400 fra Pensionati 98/99, Attivi ed Ex Iscritti).
Quindi è di tutta evidenza che l’auspicata transazione è da riformulare fra le parti in gioco, stante anche i quasi 5 anni trascorsi e il ridottissimo numero di aventi titolo a trattare.
Ai Liquidatori la cortesia di fornire con sollecitudine il dettaglio numerico delle varie categorie di opponenti.
Un’ultima battuta: a coloro che si preoccupano di rifare i conti (per cui trovano “comodo” richiamarsi  a quelli dell’Accordo UNP/ANPEC), mi permetto di fare presente che gli attuali computer in un “nanosecondo” elaborano milioni di dati (nel caso specifico la base di riferimento c’è già ) !
Ma l’11 corrente ecco un’altra intervento sul sito Piazza Scala del sig. Sergio Marini (Presidente Amici Comit):
* anch’egli non correttamente collega il sondaggio  alla  proposta degli Avv. Civitelli/Fasano/Iacoviello;
* reitera unilateralmente l’idea di  far gravare il quantum di una eventuale transazione (già deciso in 15/18 milioni di
euro al di fuori di qualsiasi accordo tra  le parti in causa !) non  sullo Stato Passivo, ma sugli utili ancora da ripartire;
*  afferma che chi accetta il rischio causa, perde tutto: non è vero, il sottoscritto/Pensionato 1/04/1999 vanta comunque
verso lo Stato Passivo un credito di € 471,70  e poi non sono pessimista  come il sig. Marini !
Ma, al di là di qualche battuta, RIBADISCO  DI ESSERE A FAVORE DI UNA RAGIONATA MA NON “PRECONFEZIONATA” TRANSAZIONE TRA LE PARTI.
Mario Auterio
 

 

 

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Piazza Scala - febbraio 2015