Il collega protagonista del disdicevole episodio esiste realmente: è un ex esodato, ora diventato pensionato, e aveva la figlia a suo carico nel FSI.

La moglie è ancora in servizio e per questo ha chiesto di passare la figlia a carico del coniuge: il vantaggio è nel minor contributo (0,10% anzichè 0,90%).

Il FSI gli ha risposto picche citando un articolo statutario che vieterebbe il passaggio; contestualmente sono state sentite altre autorevoli fonti che confermano la correttezza dell'atteggiamento, pur sgradevole, del Fondo.
Interviene un sindacalista (Nicola Manna), portavoce della delegazione di gruppo ISP del Sinfub (e come tale parte delle Fonti istitutive) e membro del comitato di consultazione di gruppo (che si occupa anche di assistenza sanitaria). e riesce a risolvere positivamente la questione: infatti alcuni giorni fa il collega ha scritto "Volevo informarvi che ieri si è concluso definitivamente e con esito positivo, il passaggio definitivo e formale di mia figlia dalla mia posizione a quella di mia moglie, con decorrenza 01/01/2015". Inutile dire che il caso costituisce un precedente che altri in simile posizione potranno utilizzare a loro favore.
Tutto è bene quello che finisce bene: da parte nostra vogliamo associarci al "popolo" Facebook per rivolgere a Nicola un sentito ringraziamento. Ancora una volta il web (da molti - che si rifiutano di usarlo - osteggiato nella sua interezza come veicolo di polemica e di intralcio) è stato d'aiuto anche se il merito maggiore va come detto a Nicola.
Ecco la descrizione del fatto secondo Francesco Saverio Indelicato.
Piazza Scala

 

 

La parola “statuto” deriva dal latino statutum che è il participio passato del verbo statuere e significa “stabilito”.

Quindi così è stabilito.

Ma a volte il participio passato diventa flessibile e riesce a modificarsi, in questo caso positivamente.

Nello statuto del Fondo Sanitario Integrativo (FSI) del gruppo Intesa Sanpaolo , che i pensionati ben conoscono come un ente privo di fini di lucro, nell’ambito dei valori mutualistici e di solidarietà sociale e intergenerazionale, fra le varie cose viene stabilito al comma 7) dell’art.5 quanto segue:

7. Per gli iscritti legati da vincolo matrimoniale o unione di fatto la condizione fissata dai commi 2 e 5 è assolta con riferimento alla posizione di entrambi i coniugi ed è fatto divieto di ripetere l’estensione delle prestazioni ad uno stesso nominativo da parte di più iscritti. L’aggregazione dei figli ad una delle posizioni dei genitori avviene a libera scelta dell’interessato. Tale scelta non è successivamente modificabile, ad eccezione dei casi di variazione del nucleo familiare.

Orbene se vi è una coppia di coniugi, entrambi  iscritti al FSI, e uno di essi  (quello che ha a in carico uno o più figli) diventa pensionato, si trova fra il lusco e il brusco la contribuzione per i figli salire dallo 0,10% allo 0,25% (più che un raddoppio). Allora il pensionato che fa? Chiede semplicemente che i il figlio o i figli passino a carico della moglie in servizio, con un risparmio non indifferente.

In un primo tempo, ai sensi dell’articolo di cui sopra, il pensionato si è sentito dire di NO, ma poi grazie all’interessamento fattivo di un sindacalista e al tam tam del gruppo di esagitati radunati sotto l’egida di Facebook ha ottenuto che la sua richiesta venisse accolta.

Sono stato sempre attento a stigmatizzare e a criticare l’atteggiamento persecutorio del FSI nei confronti dei pensionati, considerati – con il beneplacito dei sindacati - delle vere e proprie zavorre da cacciare via (dimenticando i decenni di contribuzione come “attivi” alle spalle oppure che la solidarietà intergenerazionale oltre che a sbandierarla, occorre anche applicarla) e di certo mi guardo bene dal pensare che questa piccola cosa possa essere considerata un’inversione di tendenza, ma – almeno ogni tanto – fatemi salutare positivamente questa flessibilità positiva, questo buon senso che non penalizza il pensionato.

Poi, improvvisamente, un proverbio mi offusca la mente e mi fa tornare coi piedi per terra:”Una rondine non fa primavera”.

Francesco Saverio Indelicato (FSI) - maggio 2015

                                                                                                             

 

 

 

5 maggio 2015 - apprendiamo da Nicola Manna:
"La modifica è operativa, si inserirà la specificità, causata dalla particolare discontinuità, nello Statuto alla prima favorevole occasione (spero che il comitato di consultazione si riunirà prima dell'estate). Chi si trovasse nell'occorrenza può esercitare la citata facoltà e, come nel caso trattato, se vi fossero dei casi di richieste negate o non presentate, è bene fare formale richiesta all'Ufficio Anagrafe (e ne seguiremo l'esito)."

 

 

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Piazza Scala - maggio 2015