Non è certo un mistero che Piazza Scala si è sempre battuta per far cessare la guerra tra poveri che si è avvitata sulle (sostanziose) macerie del Fondocomit.
Sono ormai 8 anni che i colleghi ex Comit si disputano le cospicue plusvalenze rivenienti dalla vendita dei cespiti immobiliari del Fondo a suon di carte bollate e atti legali, il tutto senza cavare un ragno dal buco: tutti sanno che più di un migliaio di ricorrenti stanno attendendo l'esito dei loro atti, che, qualora respinti, sarebbero impugnabili solo in Cassazione (con altri anni di attesa per la gioia soprattutto della banca).

Tre legali (Iacoviello, Fasano e Civitelli) hanno proposto di arrivare ad un accordo fra tutti gli interessati (ammessi al passivo e opponenti) in cui testo troverete in questa pagina: non conosciamo su quali basi ma azzardiamo che ai ricorrenti dovrebbe essere riconosciuto almeno quanto previsto dal noto accordo UNP/Anpecomit (ammontare che, per inciso, a quanto affermato dalla associazioni proponenti, sarebbe stato accettato dalla quasi totalità degli aventi diritto). Per giungere a tanto a nostro giudizio sarebbe opportuno che le tre associazioni di Ex Comit (Amici Comit - Piazza Scala, Anpecomit e UNPComit) passassero istruzioni in tal senso ai legali in convenzione con le stesse (citiamo Boi Rivant, Pileggi, Centofanti, etc.) al fine di cessare gli atti legali e far suonare l'orchestra all'unisono con tutti gli strumenti dopo anni di note stonate, ripicche e cattiverie tra questi tre enti (eventualmente potranno poi prendersi a pugni dopo aver operato nell'interesse dei loro Associati e non per qualche altro motivo....).
Piazza Scala chiama quindi i colleghi ex Comit a rispondere ad un sondaggio che obblighi i tre enti a comportarsi in un certo modo: la domanda a cui vi chiediamo di rispondere è molto semplice:
preferisci una transazione o vuoi continuare le azioni legali in Cassazione?

E' necessario che tutti coloro che frequentano il nostro sito e sono interessati al riparto di quanto rimasto nel Fondocomit utilizzino il modulo sottostante per esprimere la loro opinione: le loro risposte verranno automaticamente indirizzate alle mail di
- Amici Comit - Piazza Scala
- Anpecomit
- Unp Comit

e per conoscenza a quella di Piazza Scala.

Inutile dire che il sondaggio sarà veramente efficace (in un senso o nell'altro) solo se aderirete numerosi e farete valere le vostre opinioni nei confronti di tre enti, che a questo punto non potranno non tenerne conto!
Ribadiamo che se le predette associazioni non aderiranno al volere dei soci dovranno assumersene la piena  responsabilità (e non sarà semplice raccontare agli iscritti che hanno assunto un certo comportamento per il loro bene e non per qualche altro motivo).

 

Piazza Scala

 

 

Attenzione! Il sondaggio da noi proposto è terminato!
per visualizzare i risultati clicca qui

 

 

 

 

Il comunicato dei tre legali che ha trovato il consenso dei colleghi di Parma (ca. 400)
 

La situazione della procedura delle plusvalenze del fondo pensioni Comit
1. Dal 23 dicembre 2014 non sono più ammesse nuove domande tardive. Infatti è ormai scaduto l'ultimo termine previsto dall' art. 101 della Legge fallimentare (lo Stato Passivo era stato depositato il 7 novembre 2013, ed il termine per le opposizioni tardive è di 12 mesi, cui va aggiunta la sospensione feriale dal 1° agosto al 15 settembre)
2. Da oggi solo chi ha già proposto l' opposizione può aspirare alla ripartizione delle somme, aggiungendosi a coloro a cui i Liquidatori avevano già riconosciuto il loro credito (cioè gli "attivi" e i "pensionati fino al '97").
3. Questo significa in concreto che:
a. Gli "attivi" non possono più mettere in discussione la somma loro attribuita dai Liquidatori. Infatti i Sindacati non hanno promosso alcuna opposizione allo Stato Passivo per i loro iscritti, neppure per rivendicare il famoso art. 27. La somma indicata dai Liquidatori per gli attivi è quindi intangibile e definitiva;
b. Tutti coloro a cui i Liquidatori non hanno riconosciuto nulla, non sono più in tempo per proporre una opposizione, che è ormai scaduta. Quindi se anche venisse riconosciuta la vigenza dell' art. 27, ne potranno beneficiare solo coloro che hanno tempestivamente presentato un' opposizione tramite un Avvocato. Gli altri rimasti inerti non lo possono fare più.
4. Alcuni sindacati (non tutti) avevano presentato un ricorso al Giudice del Lavoro (a firma propria e non dei lavoratori) per chiedere l' applicazione dell' art. 27. Il ricorso è stato dichiarato inammissibile, con condanna alle spese. Questi sindacati hanno presentato un appello la cui udienza è stata fissata tra ben due anni, al 21.12.2016. A nostro avviso il ricorso verrà nuovamente dichiarato inammissibile, anche perchè la legge non attribuisce ai sindacati il potere di agire in giudizio in proprio per interpretare un accordo collettivo, ma è necessario che le cause vengano promosse a firma dei singoli lavoratori, magari collettivamente, e questo non è avvenuto Speriamo solo che questa iniziativa inammissibile non faccia perdere altri due anni a tutti.
5. E' quindi diventato veramente necessario tentare di raggiungere un accordo fra tutti gli interessati per far approvare subito un riparto. I tempi sono maturi poiché sono scaduti i termini per ulteriori opposizioni.
Un accordo riguarderebbe solo due categorie di persone:
a. Coloro che hanno già proposto un' opposizione tramite avvocati
b. Coloro (come i pensionati fino al '97) per i quali i Liquidatori avevano già riconosciuto le somme spettanti.
Gli altri soggetti (come gli "attivi" e comunque i "non opponenti") ormai non possono più mettere in discussione quanto deciso a suo tempo dai Liquidatori.
E' inutile continuare a litigare mentre i soldi intanto rimangono bloccati.
C' è la possibilità di fare un Riparto molto presto, ma occorre l' accordo fra i vari interessati.
La partita si gioca ormai solo più fra coloro che hanno già proposto l' opposizione e coloro che già erano stati ammessi al passivo dai Liquidatori.

Avv. Tommaso Civitelli - Avv. Pier Francesco Fasano - Avv. Michele Iacoviello
 

 

 

 

 

 

 

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Piazza Scala - gennaio 2015