Innanzitutto per notizia riportiamo pro memoria i risultati del sondaggio,  azione esclusiva del sito Piazza Scala non sollecitata da alcuna associazione, diretto ad accertare la volontà degli interessati ad un accordo stragiudiziale e  portato a conoscenza dei giudici e dei liquidatori  per contribuire a convincerli sull'opportunità di un accordo:
-  626 schede ricevute, dont:
-  606 (96%) "meglio una transazione"
-   20 (  4%) "continuiamo sino alla fine!"
Nel nostro sondaggio abbiamo indicato due ipotesi, una dei tre legali e l'altra di Gianfranco Minotti, entrambe fattibili e molto apprezzate dai colleghi.
Abbiamo ricevuto un commento di Sergio Marini cui data l'ampiezza dedichiamo una pagina ad hoc: tuttavia a nostro giudizio se l'azione dei tre legali non andasse a buon fine (cosa che non ci auguriamo) potrebbe essere approfondita quella di Gianfranco. Obiettivamente dobbiamo ribadire che si è perso troppo tempo: a Piazza Scala vanno bene entrambe le proposte purchè non si discuta più e si esca subito  dall'impasse.
Piazza Scala

 

Ipotesi di transazione nella vertenza del Fondo Pensione Comit

In questi giorni sono stati pubblicati i dati relativi all'indagine indetta dal sito Piazza Scala sull’ipotesi di una soluzione transattiva basata su una proposta del Collegio di difesa di una larga parte di coloro che hanno inoltrato ricorso nei confronti dello Stato Passivo predisposto dai liquidatori. Tale proposta di transazione è stata trasmessa, per una presa di visione, dagli avvocati dei ricorrenti al Presidente del Tribunale di Milano ed è stata appoggiata con apposita dichiarazione di sostegno della nostra Associazione (cfr. in proposito quanto pubblicato sul sito “amici comit - piazza scala”). Abbiamo preso atto con soddisfazione del risultato dell'indagine che ha sancito il gradimento di tale ipotesi con una percentuale assai vicina al 100% dei partecipanti. La caratteristica principale di questa proposta di transazione è di gravare, quanto al suo costo sul totale dello Stato Passivo, per un importo che non intacca gli importi a suo tempo comunicati ai pensionati ed agli attivi circa il riparto delle plusvalenze, ma si limita a utilizzare una quota degli interessi che, nell’attesa della liquidazione, sono maturati sulle giacenze del patrimonio del Fondo. L’ipotesi di transazione è risultata particolarmente convincente – e i dati dell'indagine lo hanno attestato – in quanto essa, pur sottraendo un importo all’incirca di 15/18 milioni di euro agli Iscritti al Fondo, consente anche a questi ultimi di entrare in possesso in tempi rapidi di un importo maggiore di quello che otterrebbero qualora le cause intentate dai ricorrenti andassero a giudizio finale. Infatti, in questo caso, i liquidatori sarebbero obbligati per legge ad effettuare degli accantonamenti, a fronte delle vertenze in corso, per un importo ben superiore (nell’ordine di oltre 50 milioni di euro), intaccando pertanto gli importi attesi dai vecchi pensionati, sino all’esaurimento dei gradi di giudizio. Trattandosi di transazioni altre ipotesi sono possibili: una proposta dell’amico Gianfranco Minotti è stata pubblicata su questo sito. Tale ipotesi, che pure presenta aspetti politicamente sostenibili ed eticamente giustificati, non tiene conto di alcune regole procedurali che la rendono non realizzabile. Non è infatti consentito per legge che gli importi destinati alla transazione vengano a gravare su una specifica categoria degli altri aventi diritto. Essi devono invece essere sottratti all’intero Stato Passivo. Per una maggiore chiarezza e per la soddisfazione di quanti intendono farsi un’idea delle regole che sovrintendono una liquidazione concorsuale come quella in atto, pubblichiamo lo stralcio di un documento che riassume i criteri che devono essere seguiti nella liquidazione che ci interessa, al di fuori dei quali si corre solo il rischio di sprecare inutilmente del tempo. Al riguardo su una cosa possiamo ritenerci tutti d’accordo: che sinora di tempo se ne è perso troppo.

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-Gli opponenti possono scegliere se transigere o meno, chi non lo fa accetta coscientemente il rischio di causa, cioè quello di perdere tutto;

- Chi transige vedrà riconosciuto il suo credito, e chiuderà la sua partita con il Fondo;

- I soldi dati a chi ha transatto verranno addebitati pro quota all’intera massa fallimentare,senza distinzioni;
- Nella massa fallimentare sono entrati i nuovi “rendimenti” sopravvenuti, per circa 23 milioni di Euro. Questi importi dovrebbero essere sufficienti a saldare le transazioni, senza intaccare il credito già riconosciuto nello Stato Passivo ai Pensionati ante ’98 e agli attivi.”

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Sergio Marini - 11 febbraio 2015

 

pro memoria: clicca sulle icone sottostanti per visualizzare gli articoli
su Facebook trovate una tabella ed un approfondimento dei tre legali (visualizza)

la proposta dei 3 legali
la proposta di Minotti
la lettera di "Amici Comit"

 

 

 

 

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Piazza Scala - febbraio 2015