A)
Per Giacomo Morandi: "Se le 2 associazioni di categoria non hanno personalità giuridica e pertanto non hanno la "veste" per rivolgersi al Tribunale ed essere autorizzati a procedere secondo l'accordo, DOVREBBERO essere i SINDACATI DI CATEGORIA, che hanno tale potere, a far ciò e sostenere l'accordo condiviso. DOVREMMO RICHIEDERE loro di abbandonare le ultime incertezze operative, dato il tempo trascorso.

 

B)

CAPITOLO N.1

Dopo la conclamante VITTORIA con l'Ag. delle Entrate, rassicurati dell'operato del nostro Fondo, essendo i pareri molti e diversi, spesso contrastanti e con ripetizioni inutili, proporrei sinteticamente:

1)- Avere il benestare da parte del Tribunale e della COVIP a procedere come di seguito:

2)- Sotto l'egida di BANCA INTESA SANPAOLO (è ovvio che le responsabilità siano passate di mano), il FONDO COMIT potrebbe inviare, ACCREDITANDOLO SUL C/C, il residuo della liquidazione secondo i termini dell'ultimo ACCORDO UNP-ANPEC e con un impegno liberatorio definitivo dell'accreditato.I singoli beneficiari avrebbero la facoltà eventualmente di respingere i fondi accreditati sui loro conti correnti, in caso di dissenso.

3)- Solo con i rimanenti dissenzienti(pochi)sarà poi rimandato negli anni il giudizio in Cassazione e successivamente anche gli eventuali ma sicuri, controricorsi (ci sarà però BANCA INTESA che farà da scudo).

CAPITOLO N.2

Ripetizione e chiarezza sul mio punto di vista .. IL MIO PARERE: "AL MOMENTO DI VENDERE GLI IMMOBILI E DI REALIZZARE, IL "RISCHIO" E' STATO SOSTENUTO INTERAMENTE DAGLI  ALLORA PENSIONATI CHE PERCEPIVANO LA PENSIONE ! PERTANTO I VANTAGGI E GLI SVANTAGGI DEL RISCHIO SOPPORTATO VANNO ATTRIBUITI SOLO VERSO DI LORO. L'ART. 27 SI RIFERISCE NATURALMENTE ED UNICAMENTE A PLUSVALENZE DI "ORDINARIA AMMINISTRAZIONE" NEL CORSO DELLA VITA DEL FONDO, MA NON IN OCCASIONE DI ATTI DI STRAORDINARIA AMMINISTRAZIONE COME QUELLO DI LIQUIDAZIONE FALLIMENTARE PER ELEVATA DIMINUIZIONE DEL TASSO DI MORTALITA'."

Comunque condivido appieno l'ultimo ACCORDO UNP-ANPEC e mi auguro che questa tristissima vicenda finisca al più presto: non si possono bloccare i fondi che garantiscono le previste aspettative di vita di migliaia di pensionati che a suo tempo hanno fatto una ben determinata scelta e cioè: o lo zainetto o la pensione che poteva essere anche reversibile per il coniuge .

Non voglio immaginare cosa potrebbe dire la Stampa o come potrebbero argomentare in alcune trasmissioni televisive, se il conflitto tra vecchi pensionati "scoppiasse veramente" e divenisse di dominio pubblico (stante anche l'attuale e recente passaggio del TFR nei Fondi Pensioni).

 

 

Alberto Costagli - febbraio 2012

 

 

 

 

 

 

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