Pubblichiamo uno sfogo del collega Renzo Saitta che stigmatizza lo stato attuale della liquidazione in bonis del Fondocomit. Approfittiamo dell'occasione per aggiungere che:

nei prossimi giorni i liquidatori inizieranno a spedire le raccomandate contenenti le spettanze degli aventi diritto (pensionati e attivi) e presumibilmente termineranno gli invii entro fine giugno (ricordiamo che il termine del 15 giugno non è perentorio)
entro 15 giorni dalla ricezione della raccomandata dovranno essere inviate le eventuali osservazioni
entro fine giugno chi fra i non assistiti dai legali (c.d. non ricorrenti:   zainettati, esodati, anticipati, etc.) riterrà di provare ad insinuarsi al passivo dovrà inoltrare al Fondocomit una raccomandata con la richiesta di essere ammesso per la cifra ritenuta dovuta, comunicando un indirizzo pec per eventuali osservazioni da parte del Fondocomit (in caso contrario le  comunicazioni verranno depositate presso la cancelleria del Tribunale di Milano)

nel prossimo mese di settembre i liquidatori renderanno noto lo stato passivo completo: a questo punto tutti i colleghi - ammessi e non ammessi - decideranno se ricorrere ad un legale per tutelare i propri diritti; ben difficilmente si terrà conto dell'accordo UNP/ANPECOMIT

E' quindi evidente che in questo momento non è necessaria la presenza di un patrocinante, il cui intervento  potrebbe non essere neppure richiesto, se, come ci auguriamo, lo stato passivo dovesse risultare soddisfacente per tutte le categorie (o quasi), ipotesi suggestiva ma ben difficilmente realizzabile
E' comunque imminente un comunicato di Amici Comit - Piazza Scala che conterrà informazioni più dettagliate e - soprattutto - la bozza della raccomandata citata: invitiamo i soci del sodalizio a seguire con attenzione il sito assicurando loro che saranno assistiti dall'associazione sotto ogni profilo.
Piazza Scala (A.I.)
 

In questi ultimi giorni si susseguono i comunicati, tutti molto chiari grazie alla professionalità  degli estensori. Da parte mia, al di là  dell'applicazione del noto accordo,si discute ancora sull'art. 27.
La mia sensazione che i liquidatori, che con tutte probabilità  assumeranno la veste di commissari, stiano procedendo, almeno da quello che si legge, per cercare un accordo - come si usa dire oggi - di larghe intese. Nulla viene detto su come intendono impostare la liquidazione e al 9 giugno non è arrivata alcuna comunicazione a mezzo raccomandata con la quale viene indicato il quantum secondo la meccanica indicata da Sergio Marini  con il comunicato Amici Comit  n. 2 del 23 maggio 2013, compresi  i c.d. attivi. A mio avviso, senza intraprendere azioni legali ( lunghe,costose e dall'esito incerto) bisognerebbe fare un serio tentativo per rivolgersi alla stampa, che non si è mai interessata,salvo qualche sporadico caso ("Sole") di questo problema. E' pur  vero che oggi i maggiori quotidiani  si trovano davanti ad un rilevante conflitto d'interessi ma ritengo che occorra fare un serio tentativo per sollevare il problema che interessa molti pensionati. Avevo pensato a qualche azione eclatante non passibile di alcuna conseguenza di rilevanza legale/penale ( sit in davanti alla sede della Banca o davanti al Tribunale). Io come molti altri siamo molto inc....., viviamo in  un paese dove il preteso diritto di pochi (banca, sindacati, ecc )trovandosi in una posizione di contraente forte, esercita gli incarichi in misura non congrua ed estremamente dilatoria. Sono ben accetti consigli/suggerimenti.
renzo saitta 9.06.2013.

P.s.: se non ci si trova  d'accordo su quanto sopra, le mie riflessioni rivestono solo uno sfogo. Grazie per l'attenzione

 

 

 

 

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Piazza Scala - giugno 2013