AUTUNNO con il modello 730. Può sembrare una battuta, ma non è così! La
dichiarazione dei redditi dei lavoratori dipendenti e pensionati non si
esaurisce nei soli mesi primaverili ma produce effetti, pur se limitati ad
una ristretta platea di contribuenti, anche nel periodo autunnale.
Un taglio all’Irpef - Fra pochi mesi l’acconto Irpef busserà alle tasche del
contribuente. Per evitare scompensi dell’ultima ora l’Amministrazione
finanziaria dà la possibilità di ridurre l’importo o addirittura azzerarlo.
Il tempo però stringe, poiché per sfruttare questa chance è necessario
inoltrare una apposita dichiarazione entro fine mese. I contribuenti che
quest’anno hanno presentato il 730 dovranno quindi pagare, se dovuto, il
secondo acconto dell’Irpef per il 2011. Tale importo verrà trattenuto in
busta paga o sul rateo di pensione del mese di novembre. Coloro che sono
tenuti a versare l’acconto possono però recedere, in tutto o in parte, se
ritengono di dover pagare per il 2011 meno imposte del 2010. I motivi
possono essere causati da un calo delle entrate in quanto un reddito
consistente, indicato nell’ultima dichiarazione, è venuto meno perché ad
esempio quest’anno si è interrotta una collaborazione occasionale e non si
percepiscono più i relativi redditi.
Oppure, si è venduta una casa, un magazzino o non si deve più dichiarare
l’affitto di un immobile. E’ consigliabile ridurre l’acconto Irpef anche per
chi ha sostenuto rilevanti spese per oneri deducibili o detraibili quali
visite specialistiche, interessi sul mutuo ipotecario prima casa, spese per
interventi di recupero del patrimonio edilizio e sul risparmio energetico
che danno rispettivamente luogo alla detrazione d’imposta del 36% e 55% e
così via. Proprio per queste situazioni, non ipotizzabili in primavera
quando si è alle prese con la compilazione del modello 730, c’è dunque la
possibilità di trasmettere al proprio sostituto d’imposta l’intenzione di
non voler più versare l’anticipo o di voler corrispondere una rata più
leggera.
La comunicazione - Per effettuare “l’autoriduzione” è necessario presentare
una richiesta.
La comunicazione, redatta su un semplice foglio di carta, va firmata ed inoltrata entro il prossimo 30 settembre. Gli interessati devono manifestare la volontà di pagare l’acconto in misura inferiore a quello stabilito o di non versarlo affatto. Una copia è bene che venga conservata, eventualmente anche accompagnata dalla prova dell’avvenuta consegna. L’istanza, anche se il modello 730 è stato presentato al Caf, va inviata al solo sostituto d’imposta (ente pensionistico o datore di lavoro) che ha l’obbligo di accettarla senza sollevare alcun tipo di obiezione. E’ appena il caso di rammentare che se la previsione a consuntivo si rivelerà errata, il contribuente pagherà la differenza maggiorata dalla sanzione del 30% sulle somme non versate o versate in meno oltre agli interessi. Tuttavia, chi scoprirà di aver sbagliato i propri calcoli potrà regolarizzare la propria situazione attraverso l’istituto tributario del ravvedimento operoso, una sorta di condono no-stop entro circoscritti limiti temporali, che consente ai contribuenti di correggere errori di calcolo e infrazioni pagando sanzioni ridotte a condizione che le violazioni, oggetto della regolarizzazione, non siano state già constatate.
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Fonte: il Quotidiano - Domenica 25 settembre 2011
Consulenza fiscale a cura di Pasqualino Pontesi, Dottore commercialista.