Grazie:
il gruppo come sapete ha la sola finalità di creare opinione, di far
si che in tutto il paese Italia, là dove ci siano malati, i
famigliari possano essere aiutati e consigliati. Già molte famiglie
godono di una certa assistenza. Anche se non quella che riterrei
ideale per chi non è in una struttura; in attesa che la ricerca
seria, quella degli scienziati, di veri e propri professionisti come
ce ne sono in Ospedale, allo stesso livello di Chiò, torinese,
produca il miracolo di una cura che blocchi la malattia. Per quanto
riguarda l'aiuto alle famiglie, questa è indispensabile: non ci sono
solo i finanziamenti per l'assistenza, ma anche la necessità di
sollevarli, ogni tanto, anche solo per poche ore, da un continuo
struggente impegno, uscendo per una passeggiata, o per assistere ad
uno spettacolo, dopo mesi o anni, sapendo che accanto al proprio
caro c'è qualcuno che sa aspirare, che è in confidenza con
l'ammalato, che lo può pulire, amorevolmente, ovviamente a titolo
gratuito.
Solo chi non è salito quei gradini, può conoscere quanta fatica
costi abbandonare anche solo per poco, il congiunto o l'amico con la
SLA o colpiti da altre rare malattie, ma a volte, anzi quasi sempre,
anche la psiche deve essere aiutata con quella che io ritengo sia
solo una carezza, ma è una carezza. (Qui comq la legislazione manca.
E come noto c'è sempre divisione e battaglia, quando non ci sono
altri meriti, se non quello di sentire che quella cura è migliore
dell'altra, quando attraverso pagime che dovrebbero rimanere
immacolate, ci sono coloro che pubblicizzano un metodo e cominciano
poi le processioni della speranza come quella che, con tutto il
rispetto per la sua buona fede, vide venti anni fa i malati di
cancro, correre da un medico, di cui non voglio citare il nome,
pensando che una soluzione estratta dagli oragani delle capre, li
potesse guarire. Oggi le speranze sono radiologiche,
tecnologicamente avanzate, ma personalmente invito a fidarsi delle
strutture pubbliche, anche se, alla richiesta dell'iter, come fece
Chiò con mia madre, le raccontò esattamente ciò che avvenne e che le
fu fatale. - Io ero presente e il dottore prima di dire, circondato
dai suoi collaboratori, le chiese se volesse proprio sapere. Lei
disse "SI").