E’ partita ufficialmente, per il primo
paziente genovese, la cura sperimentale della SLA basata
sull’utilizzo di cellule staminali mesenchimali adulte. Ne dà
notizia Antonio Uccelli, responsabile del Centro sclerosi multipla
dell’Università di Genova.
“Vorremmo arrivare a ottenere farmaci a base di staminali – dice
Uccelli – che riescano a bloccare la malattia e riparare i tessuti
danneggiati quando possibile”. Quello di Genova è il primo dei 160
pazienti che entreranno nella sperimentazione in dieci Paesi.
Parte dei fondi necessari sono stati messi a disposizione dalla
Fondazione italiana sclerosi multipla (Sism), facendo seguito ad un
lavoro pubblicato un anno fa sulla prestigiosa rivista americana
PNAS (Proceeding of the National Academy of Sciences), che ha
descritto per la prima volta un nuovo meccanismo attraverso il quale
le cellule staminali mesenchimali, un tipo di staminali adulte
isolate dal midollo osseo, sono in grado di modificare in vivo la
risposta immunitaria.
Lo studio aveva dimostrato che le cellule staminali mesenchimali
sono in grado di inibire l’azione delle cellule dendritiche, un
particolare tipo di globuli bianchi che “istruiscono” il sistema
immunitario.