Renzo Saitta, genoano doc, ci ha inviato una sua nota su San Giorgio e sulla croce omonima, bandiera della Repubblica di Genova.
Vi proponiamo il suo scritto, che termina con un augurio alla sua squadra del cuore......
Piazza Scala - settembre 2009
 

 

San Giorgio (Giorgio = dal greco, colui che lavora la terra) il santo del drago....il santo la cui effige e' diffusissima a Genova e la cui bandiera appunto la croce di San Giorgio e' la bandiera di Genova e della sua repubblica.
Sulle sue origini ci sono varie fonti in particolare due sono importanti, una lo vuole nato a Lyddia (attualmente in Israele) l'altra in Cappadocia ( infatti per molti e' noto come San Giorgio di Cappadocia).
Visse nel III secolo e mori' martire pochi anni dopo l'inizio del IV (303 d.c.).
Il martirio sembra dovuto alla sua conversione al cristianesimo, era infatti un soldato poi diventato ufficiale dell'imperatore Diocleziano grande persecutore dei cristiani. Fu martirizzato per essersi rifiutato di adorare gli dei (tra i quali emergeva gia' l'imperatore stesso)
Ma sulla sua vita e sul suo martirio sono fiorite tante leggende da mettere in dubbio la sua venerazione e quindi e' stato messo in disparte dalla chiesa ed e' scomparso dai calendari ufficiali ma non dalla nostra storia.
La leggenda piu' famosa raccontata da Jacopo da Varagine (arcivescovo di Genova) nella "Legenda aurea" e' relativa al drago che lui sconfisse e domo'...si tratta di una vicenda che ne ha fatto un mito nel passato e che rappresenta la vittoria del bene sul male e forse anche dell'ortodossia sull'eresia, similmente alla vicenda di San Siro e il Basilisco (ma questa e' un'altra storia anch'essa genovese).
Fu il santo per eccellenza dei crociati e il suo stendardo...un antico stendardo bizantino fu adottato come stendardo da molti crociati : croce rossa (diritta) in campo bianco.
Nel 958 divenne lo stendardo della Compagna Civitas genovese, 1099 fu issato insieme al Grifone sull'ammiraglia della flotta genovese alla prima crociata e al ritorno nel febbraio del 1102 divenne bandiera del Comune di Genova.
Di conseguenza alla trasformazione del Comune in Repubblica ne divenne il simbolo tanto che la repubblica da allora fu detta “di San Giorgio”....”Pe Zena e Pe San Zorzu ‘ era il grido di battaglia dei genovesi e delle loro flotte.. e il 23 aprile veniva festeggiato San Giorgio, 2 giorni prima (come e' giusto ) di San Marco.
All'epoca la flotta genovese era talmente forte e temuta che gli arabi alla vista dello stendardo preferivano non attaccare...quando gli inglesi si accorsero di tale favorevole situazione (all'epoca della terza crociata, siamo nel 1190 regnante Riccardo Cuor di Leone) chiesero e ottennero da Genova la bandiera di San Giorgio e pagarono per secoli un tributo annuale alla repubblica per ottenere tale bandiera che divenne la bandiera inglese e di Londra.
Nel 1247 anche i milanesi adottarono la bandiera di Genova a seguito dell'aiuto che Genova forni a Milano nella lotta contro l'imperatore Federico II (mettendo a disposizione 500 dei mitici balestrieri genovesi).
Ma veniamo ad oggi come dicevo tante effigi a Genova lo rappresentano essendo uno dei 4 patroni di Genova ( e gli altri 3 chi sono??? Se volete ne parliamo un'altra volta)....
Una delle piu' famose e' l'affresco su Palazzo San Giorgio ora sede della Port Authority, ma a lungo sede del Banco di San Giorgio (e ci risiamo) tra le prime se non la prima banca del mondo (1407; dai recenti studi e' la seconda del mondo e la prima in Italia)).
Ebbene non poteva mancare un San Giorgio che uccide il drago per l ‘Elsag...infatti nella palazzina Coppede (la vita e le opere della famiglia Coppede sono una chicca..prossimamente sarebbe interessante parlarne)...costruita nel 1905 per la “San Giorgio, Societa' Anonima Italiana per la costruzione di automobili terrestri e marittimi”..e' riportato sulla facciata una preziosa ceramica con San Giorgio che uccide il drago.....
Il simbolo di san Giorgio e' da sempre un simbolo di vittoria, speriamo continui ad esserlo per le sorti del Grifone del suo futuro.

Settembre 2009 Renzo Saitta