riflessioni di fine anno di due colleghi su argomenti difformi solo apparentemente   

 

 

SULLA LIQUIDAZIONE DEL FONDOCOMIT… ORA NE CAPISCO MENO DI PRIMA.
Posto che prima mi avessero fatto capire qualcosa…
Mi sia consentita qualche amara riflessione su quanto, vergognosamente (altro avverbio non saprei adoperare), sta continuando a verificarsi in merito alla liquidazione del fondo di cui, lo dico molto seriamente, soltanto a ricordarne i passi pregressi, gli intermedi ed i presenti, mi prende un senso di vergogna non già per me, ma per gli altri.
Da tempo non seguo più le alterne vicende di una pratica che, anche volendo farmi violenza psico-fisica per capire, non mi consente di contemperare il mio pensiero con quello di una certa buona fede altrui, e cioè di chi si sta occupando di questa disgustosa faccenda, tutta italiana.
Sto immaginando, e per questo sto quasi abituandomi a lasciar perdere i miei sacrosanti diritti, alla prospettiva che i tanti nostri soldi in mano altrui finiranno per essere erosi, risucchiati e goduti da chi sta gestendo questa ingente somma, ivi compresi i sindacati che, ora come ora, se ne fregano dei pensionati che sarebbero gli unici aventi diritto in quanto sono stati loro-noi a versare per anni le quote per alimentare il fondocomit; al contrario, essi-sindacati si adoperano per favorire chi è attualmente in servizio e che ha poco o relativamente a vedere con il Fondocomit. E ciò perché detti sindacati, molto verosimilmente, lasciatemelo dire, nel caso di immediata liquidazione agli aventi diritto, non avrebbero più un c... da fare (mancato accordo UNP-FONDOCOMIT docet !).
Fra poco, non sarà da meravigliarci, se si inserirà nella liquidazione anche lo zio della sorella della nonna del genero di sua figlia.... ridiamoci sopra e vergogna !!!
Ma è mai possibile che una categoria, come quella dei bancari, non sia all’altezza di dire basta e di pretendere in maniera energica i soldi che ci spettano da anni e che, molto verosimilmente, almeno dai fatti sin qui accaduti, sono perennemente oggetto di nuovi cavilli sindacali e legali, in attesa della liquidazione.... per morte degli aventi diritto ?
Vergogniamoci, compresi coloro che non hanno il coraggio (?) di decidere. Verrà un giorno anche per loro su cui dovranno pentirsene amaramente ! Ed anche piangere.....
ARNALDO DE PORTI (Feltre)

 

 

NATALE 2013 E L'ANNO CHE VERRA'
Il 2013 sta per concludere il suo cammino.
E’ stato un anno che passerà alla storia per le dimissione del Papa Ratzinger e per l’ elezione di un Papa argentino ma di chiarissime origini italiane, Papa Bergoglio (cognome piemontese ) che si è dato il nome di Francesco.
Sin dalle prime apparizioni, ha esordito con un “Buona sera “ ed è apparso a quasi tutti un papà , il nostro papà e non un Papa.
Sembra che dai primi suoi passi che voglia cambiare la chiesa cattolica,che dovrebbe essere in primis la chiesa dei poveri e dei più deboli, il compito si presenta arduo e difficile, dovendosi scontrare con gerarchie ormai consolidate, avvezze a mescolare l’acqua nel mortaio per nascondere fatti e misfatti della curia romana.
In queste mie riflessioni sono partito da Papa Francesco per cercare di comprendere perché in questo nostro amato Paese non esiste una personalità forte che possa dare una scossa positiva ai problemi che ci stanno assillando da diversi anni e che ora non ci assillano più ma ci stanno portando ad una deriva da cui sarà difficile uscire.
Difficile ma non impossibile. Occorre che la società civile così, viene ora definita la collettività non compromessa con la politica, abbia il coraggio di affermare i veri valori su cui si fonda una democrazia:onesta, etica, rispetto per l’avversario , lavoro A mio parere questi valori si sono persi per strada, sono i valori su cui nostri padri hanno rifondato il nostro Paese dopo il ventennio fascista. Sembrava non facile ma l’obiettivo tra mille difficoltà è stato raggiunto. Poi dai primi anni novanta si è verificato un corto circuito e piano piano e quello che con fatica,sacrifici ed anche con la scomparsa violenta di qualcuno che si era messo di traverso, si era raggiunto , è scomparso. Onestà è una parola difficile oggi da pronunciare perché in questa nostra Italia i disonesti, per fortuna pochi, fanno mercato e fare oggi mercato significa - a mio parere - contaminare anche gli onesti. La disonestà è come un virus che si sta diffondendo, bisogna fermare questo virus, altrimenti i nostri figli e nipoti troveranno una società malata, gravemente malata.
Quali sono i rimedi, non certo un giovane sindaco buon affabulatore , anche simpatico , battutista, intelligente ma…
Occorre, ovviamente a mio parere, che la nostra associazione si faccia carico di organizzare un movimento non politico che abbia solo lo scopo di sensibilizzare chi ci legge che i valori veri sono quelli ricordati prima.
Il 2014 dovrà essere un anno di svolta, forse e l’ultima chiamata ma bisogna fare presto.
Le pizzate vanno bene, anzi benissimo, ma se quando ci incontriamo parliamo della triste vicenda del nostro Fondo Pensioni non si va da nessuna parte. Abbiamo uno strumento formidabile, il nostro sito. Proviamoci sensibilizzando i media che esiste anche un’ altra Italia. Non so se questa mia idea troverà consensi, se non sarà così ci proverò da solo, spero con qualche altro che condivida la mia linea. Ad esempio lo inviato via facebook al Direttore del Corriere della Sera Ferruccio De Bertoli lo scritto sull’incauto intervento di Bazoli il 4 dicembre scorso in occasione della presentazione del libro “ La sfida internazionale della Comit “ .
Buon Natale e Felice 2014
RENZO SAITTA (Genova)

 

 

 


 

 

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Piazza Scala - dicembre 2013