un articolo di Doriana ispirato
dalla recentissima tragedia del "Concordia"
Mi è tornato alla mente il film di Federico Fellini,
Amarcord e il Rex: “Il Rex fu il più grande transatlantico italiano
mai costruito. Rappresentava uno dei vanti dell’era fascista ed era
l’unica nave italiana in grado di competere coi grandi
transatlantici dell’epoca. Commissionato dalla
Navigazione Generale Italiana ai Cantieri Navali di Sestri Ponente
(allora Ansaldo), la costruzione durò un anno, dal gennaio 1930 al
1° agosto 1931, quando fu varato dal Re Vittorio Emanuele III e
dalla Regina Elena.” Anche la nave Concordia della compagnia Costa è
stata costruita a Sestri Ponente, dove tanti lavoratori sperano di
non perdere per sempre il lavoro, a Genova, con la Fincantieri.
Quando vennero provate le sirene del Rex, furono descritte come ”
l’urlo agghiacciante di migliaia di animali selvaggi”… Ma non basta
per ritrovare il gusto per la vita, quello che mi avevano insegnato
quando ero piccola sempre in mezzo tra i racconti del Rex che
affrontava il mare tra L’Africa e l’Italia e il carro che portava ai
campi a mezzadria e anche i bambini avevano una falce , piccola,
nella mani.
“Vissi d’arte, vissi d’amore Non feci mai
male ad anima viva!” cantarellava la Tosca di una nonna e
l’altra rispondeva con la sua Pia de’ Tolomei onesta e
sgherra che : “Si sospenda la guerra e si soggiorni.Termino
il canto e chiudo i versi miei”. Dicevano che chi semina
raccoglie ma le stagioni sono diventate piene di imprevisti:
dicono che il clima è cambiato…
Scusate se esordisco con una autocitazione del 2007, ma
succede alle volte che ci siano fatti e memorie che ne
rincorrono altri. E’ il caso di questi giorni, il pietoso
caso di navi e i loro passaggi umani per mare e su questa
sconquassata terra.
“La compagnia Costa Crociere ha sospeso da stamani il
comandante Francesco Schettino. Lo si apprende da un legale
della stessa compagnia. Costa Crociere si è inoltre
costituita parte offesa del disastro navale davanti alla
procura della Repubblica di Grosseto, ha riferito l’avvocato
Marco De Luca di Milano uscendo dalla stessa procura.”
Questo riferisce l’Ansa del 19 gennaio. Si apprende inoltre
dall’Adnkronos, quanto segue: ”Non solo un inchino in segno
di omaggio all’isola del Giglio, ma una vera e proprio prova
di coraggio e spavalderia: che consisteva nel passare con la
nave da crociera larga 35 metri tra i due scogli a ridosso
del porto in uno spazio di appena 60
metri”.
Lo afferma un comandante di lungo corso in una intervista
pubblicata oggi dalla Gazzetta del Mezzogiorno con la quale
ha parlato, a condizione di mantenere l’anonimato. Sarebbe
stata questa sfida a causare la tragedia della Costa
Concordia. Quella ”di suonare le sirene della nave, sostando
magari a un miglio dalla costa” sarebbe quindi ”una vecchia
tradizione marinara” che i napoletani hanno iniziato a
chiamarle ‘inchino’, ”noi lo chiamiamo semplicemente
‘accostata’, ma quello che è accaduto all’isola del Giglio –
prosegue il comandante – è tutt’altro”.
Mi scrive Claudia Benassai su Facebook, alcune amare righe e
mi invia un video: “A Stromboli la nave Splendida della MSC
Crociere, la più grande nave costruita in europa, passa a
pochi metri dalla riva, mettendo a rischio le imbarcazioni e
i natanti. Il tutto avviene il giorno 27 agosto 2009″
E’ poi il turno del saluto della Costa Concordia al
passaggio all’Isola del Giglio di qualche anno fa e il video
è tratto dal Corriere della Sera.
Infine da “Amarcord”. “Tutti a Rimini attendono l’arrivo
dello straordinario e sognato “Transatlantico Rex”, intanto
c’è chi ha modo di esternare i propri stati d’animo…”
Ho esternato anche io, come potevo. Compresa la foto
allegata di mia madre bimbetta tra i suoi genitori, in
viaggio sul Rex, dall’Africa dove era nata come chi l’aveva
messa al mondo. Erano tempi in cui le portavano via il
piatto con tutte le patatine dentro, nel ristorante del
transatlantico, perchè la forchetta aveva comunicato la fine
del pasto al cameriere di bordo…che lei non voleva. Non la
voleva nessuno quella Fine, sul Rex e in altri bastimenti
carichi di sogni e speranze.
Doriana Goracci - gennaio 2012