Abbiamo letto l’ordinanza del 24/12/2013 con la quale il Tribunale di Milano ha rigettato l’istanza in oggetto.

A noi le considerazioni del Presidente delegato del Tribunale sono sembrate una specie di “beatificazione” dei Liquidatori/ex Amministratori.

Ci chiediamo soltanto:
 

1. Ma chi ha violato sin dall’1/01/2000, e continua a violarlo (vedi comunicazione dello Stato Passivo), l’articolo 27 dello   Statuto, così creando una frattura tra

- Pensionati ante ‘98 da una parte e

- Pensionati ‘98/’99 + Attivi dall’altra

e provocando l’inevitabile avvio di un contenzioso ?
 

2. E perché i Liquidatori/ex Amministratori hanno inteso – attraverso l’Accordo UNP/ANPECOMIT - assicurarsi una specie di immunità ?

Infatti nella lettera del 14/01/2011 – Punto D/a (Verifica della misura del consenso) ) hanno

precisato – con minuziosa sequenza - che i beneficiari che avessero aderito all’Accordo stesso

sarebbero stati vincolati a:

ritiro di tutti i ricorsi ed azioni giudiziarie attualmente pendenti ad ogni livello e grado (in caso di realizzazione di questa soluzione) [e fin qui ci può stare, n.d.r.] ,

con l’impegno (sempre in caso di realizzazione di questa soluzione) a non proporre nuove future contestazioni

 (nè in relazione alle vicende della riforma del Fondo,

 dei successivi accordi e “tagli”,

 della liquidazione dell’Ente,

 della dismissione del patrimonio,

 della distribuzione e dei criteri di riparto,

 né in relazione al citato contenzioso col Fisco e/o con Beni Stabili,

 né sulla nomina e l’operato dei Liquidatori),
cfr. V° par. comunicazione UNP/Anpecomit 12.7.10 al Collegio dei Liquidatori

Non è questa la classica “coda di paglia” ?
 

3. Chi ha obbligato gli Amministratori (ora Liquidatori) a seguire la strada del trasferimento del patrimonio immobiliare del Fondo tramite l'Immobiliare Fortezza, col rischio di perdere 115 milioni di euro (223 miliardi di vecchie lire ! ) ? Chi ha impedito gli Amministratori (ora Liquidatori) di acquisire su tale trasferimento il parere dell'Agenzia delle Entrate, mediante un semplice e sicuro interpello, anzichè chiedere il parere oneroso e rischioso del primario Studio “Vitali, Romagnoli, Piccardi e Associati” ?


Dulcis in fundo, i Liquidatori hanno inserito l’imposta nello Stato passivo (senza richiesta dell’Agenzia delle Entrate) come credito chirografario (ma la causa pende in Cassazione !) e per di più per l’intero importo di 115 mln di euro, pur essendo l’imposizione in solido con Beni Stabili (nessun accantonamento nel suo Bilancio al 31.12.2012). Qualcosa non quadra….
 

Mario Auterio, Emilio Rosso (Pensionati 98/99)

 

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Piazza Scala - gennaio 2014