Dicembre 2010: da Cambridge Maurizio Arpaio ci racconta il Remembrance Day
”WE WILL REMEMBER THEM ( Li ricorderemo)”
Questo il titolo in prima pagina del “CAMBRIDGE FIRST” , un giornale locale , che ricordava ai primi di Novembre il “Remembrance Day” o , come lo chiamano gli americani, il “Veteran Day”.
Novembre è per antonomasia il mese dei defunti, quello in cui ciascuno di noi onora i lutti familiari: così e’ per la Chiesa che, cattolica o protestante, ricorda coloro che ci hanno lasciati nella giornata del 2 Novembre ; così è per le celebrazioni civili che nella stessa giornata , celebrano coloro che hanno perso la vita in guerra o ,comunque, al servizio dello Stato o della comunità. Ebbene in Inghilterra ma più in generale, nel mondo anglosassone da Malta all’Australia, a quel ricordo si uniscono celebrazioni ed attività che vengono attese, preparate e realizzate durante il mese di Novembre ma che poi, si snocciolano per l’intero anno grazie ai reduci ed ex reduci delle varie Associazioni combattentistiche che attraverso opere caritatevoli, si prendono cura dei combattenti e delle loro famiglie. Il giorno principe di queste commemorazioni è la prima domenica piu’ vicina all’ 11 novembre ma l’intera nazione comunque, l’11 novembre alle ore 11 si ferma per 2 minuti in ricordo dei “propri eroi”. Il giorno, il mese e l’ora (notate la sequenza del numero 11 , che l’anno prossimo coinciderà anche con quella dell’anno, 2011) si richiamano alla firma dell’Armistizio con cui si pose termine al primo grande conflitto mondiale nel 1918.
Con la fine della Seconda guerra mondiale, alla giornata , dapprima chiamata “Armistice Day”, fu ampliato il significato e cambiata la denominazione in “Remembrance Day” (il giorno del ricordo) in memoria delle migliaia di vittime che nei vari scenari bellici persero la vita per difendere la libertà e l’indipendenza dei popoli. In Inghilterra dove la multi etnicità è una caratteristica propria e consolidata del Paese e dove le proprie Forze Armate , tutte volontarie, affondano le radici in varie culture ed etnie nonché in vari strati sociali , questa celebrazione non solo compatta il senso patriottico ma lo esalta. Sotto la bandiera inglese o accanto alla bandiera inglese, durante la seconda guerra mondiale, infatti combatterono oltre 145 etnie diverse, iniziando dai territori coloniali di India e Pakistan per finire alle truppe Nepalesi , che col nome di “Gurha”, tuttora sono orgogliosi di servire la Regina d’Inghilterra con un loro reggimento.
La Brigata Gurkha è una unità dell'esercito britannico i cui componenti sono arruolati tra la popolazione Nepalese. Il nome Gurkha ha origine dalla valle Gorkha nel Nepal occidentale, i cui abitanti indigeni, i Gurka, presero ad essere arruolati come volontari nell'Esercito della Compagnia delle Indie Orientali a partire dalla conclusione della guerra Anglo-Nepalese del 1812/15, nel corso della quale si distinsero agli occhi dei Britannici per spiccate attitudini al combattimento( tristemente famoso il loro pugnale kukri). Dopo l'indipendenza dell'India, quattro degli esistenti reggimenti Gurkha vennero accorpati all'Esercito Inglese, costituendo i Royal Gurkha Riflemen.
Come in Italia la cerimonia più importante della commemorazione delle Forze
Armate avviene ai piedi del Monumento al Milite Ignoto a Roma, analogamente
in Inghilterra la massima espressione del “Remembrance Day” avviene al“The
Cenotaph” , un imponente monumento sepolcrale eretto nel centro di Londra (Whitehall),
il cui nome , derivato dal greco, significa “ tomba vuota”e che dal 1919
simboleggia i caduti in guerra dell’Esercito Inglese. Poco piu’ distante ,
in epoca piu’ recente e’ stato eretto un similare monumento dedicato alle
“donne” nella Seconda Guerra Mondiale a testimonianza del supporto dato
dalle donne nelle varie guerre con o senza la divisa. La cerimonia che si
svolge a Londra e’ imponente e solenne : il Cenotafio si riempie ,alla
presenza dell’intera famiglia Reale , che, come si ricorderà, ha per ogni
suo componente un ruolo e un comando nei vari battaglioni dell’esercito,
nel giro di poco ,di decine e decine di corone composte da alloro e da “poppies”(Wreaths).
Alla cerimonia partecipano oltre alle più alte cariche dello Stato anche
tutti gli Ambasciatori dei vari Paesi che sotto l’”Union Jack” hanno
combattuto nell’esercito inglese. Personalmente consiglio di fare una
ricerca su Youtube per vederne lo spirito, la profondità della celebrazione
e la partecipazione (digitare:
http://www.youtube.com/results?search_query=remembrance+day+in+london&aq=f).
Infatti difficilmente si può raccontare quello che gli occhi
vedono.
Direi, comunque che un po’ tutte le cerimonie che si svolgono nella domenica del “Remembrance Day” sono toccanti e molto care alla popolazione . Generalmente , anche le trasmissioni radiofoniche e televisive di quei giorni sono indirizzate verso il ricordo dei caduti e delle sofferenze della guerra : d’altra parte dalla “Battaglia d’Inghilterra” ai recenti caduti inglesi in Afganistan l’amor patrio, il senso di unità e l’attaccamento alle proprie forze armate sono sentimenti particolarmente vivi nella popolazione.
E gli Inglesi ne sono profondamente fieri tant’e’ che moltissime persone partecipano alla raccolta di fondi per la più conosciuta associazione caritatevole che si rivolge a dare assistenza ai familiari dei feriti e dei caduti militari, la “Royal
British Legion”, e con altrettanto orgoglio indossano in ogni luogo, un “Poppy”.
Il Papavero , o “poppy”, è stato da anni eletto come fiore simbolo del “Remembrance Day”. Il suo significato trae origine proprio dalle terre desolate delle Fiandre, la parte occidentale del Belgio, dove si svolsero le piu’ cruente battaglie della 1 Guerra Mondiale. Terreno di scontri e di battaglie, ben presto le Fiandre divennero un luogo privo di vegetazione e dove tutto era devastato, sconquassato dalla Guerra.
Solo una cosa sopravvisse nel luogo , il papavero, che con l’arrivo della bella stagione, tornò presto a colorare il posto e a dare vita, speranza e serenità a quanti stavano ancora combattendo. Il fiore fu portato alla ribalta dal medico militare canadese J.MacCrae , che trovandosi a combattere in quelle lande, nel 1915, scrisse un poema intitolato “In Flanders Field”. Per il legame papavero / giorno del ricordo, comunemente il “Remembrance Day” viene anche detto “Poppy Day” mentre “Poppies” sono i papaveri che ,a forma di spilletta o in plastica, vengono venduti per raccogliere fondi. Dal 1918 infine, una poetessa americana Moira Michael introdusse in un suo poema “ We shall keep the faith ” la promessa di indossare un papavero in ricordo dei “nostri morti”. L’importanza di indossare un “poppy” è dimostrata anche dal fatto che esistono delle vere regole su dove collocare o appuntare il fiore. Se esso e’ un “pin” cioe’ una spilletta , la stessa deve essere necessariamente messa nell’asola del colletto della giacca o del soprabito ma se è un fiore , l’uomo deve appuntarlo a sinistra del proprio cuore ,come una medaglia mentre la donna lo deve appuntare alla stessa altezza ma a destra , dove le vedove devono mostrare le medaglie meritate dal marito.
Ma torniamo alla commemorazione dei defunti. La cerimonia più importante tenutasi nel Cambridgeshire per il “Remembrance Day” è avvenuta nel vicino ex aeroporto di Duxford , oggi, sede del secondo IWM, Imperial War Museum. Da Duxford partirono infatti, buona parte degli aeroplani che difesero Londra e la parte meridionale dell’Inghilterra dagli attacchi tedeschi del Luglio/Settembre 1940. Il Museo, che racchiude cimeli (soprattutto aerei) della Storia Militare anglo –americana (fu successivamente all’entrata in guerra degli stati Uniti d’America, una base alleata per la difesa e gli attacchi contro la Germania nazista) estendendosi su quasi due chilometri quadrati, era, per l’occasione, affollatissimo con moltissime famiglie. Era bellissimo vedere i bimbi affascinati dai mezzi militari esposti o orgogliosi di fregiarsi delle medaglie acquisite dai nonni. I veterani poi facevano gli onori di casa ognuno con le proprie “storie” vissute.
La cerimonia è stata particolarmente toccante con le rappresentanze delle varie Armi schierate in un hanger dell’ aeroporto e la banda a sottolineare i vari momenti della funzione religiosa.
A questo punto mi fermo per lasciare che le foto allegate a questa corrispondenza vi trasportino nella pregnante atmofera del luogo e che vi raccontino ,sottolineandolo, l’intenso significato che il popolo inglese dà al sentimento di Patria con profonda gratitudine verso coloro che hanno perso la vita sotto i colori dell’Union Jack.
Maurizio Arpaio - dicembre 2010
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Buon Natale e Felice Anno Nuovo da Maurizio e Monica!!!!!! |
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Piazza Scala - dicembre 2010