Legge 24 dicembre 1969,
n. 990:
nasce l’obbligo dell’assicurazione sulla responsabilità civile
automobilistica
Abbiamo avuto:
• 25
Presidenti del Consiglio
• 12
legislature
• 38
Governi
Nessuno è riuscito in un compito fondamentale: fare rispettare una legge
nata nel 1969.
Fatte le leggi, si rimanda l’applicazione. Se ne fa una nuova che modifica
la precedente ecc.
Dal 1969 il problema resta irrisolto !!!!!!!
•
Quanti provvedimenti legislativi hanno trattato la materia senza risolvere
il problema alla radice?
•
Quante le frodi che fanno lievitare i costi dei risarcimenti?
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Quante compagnie inesistenti?
•
Quante truffe che danneggiano gli assicurati onesti?
•
Quanti contrassegni falsi?
•
Quanti i pirati della strada che, non essendo assicurati, scappano dopo
l’incidente lasciando spesso delle vittime?
•
Quante le vittime in attesa d’indennizzo?Abbiamo dovuto anche istituire il
“Fondo di Garanzia per le Vittime della Strada” che a tutto il 2008 aveva
effettuato 128.700 indennizzi relativi a sinistri causati da veicoli o
natanti non assicurati, per 1.110,2 milioni di €. IN ITALIA CI SONO
3.500.000 DI AUTO SENZA ASSICURAZIONE (Fonte A.C.I. comunicato stampa del
25/10/2011).
Nel 2010 sono stati scoperti solo 100.000 automobilisti sprovvisti di
copertura Rc Auto.
Sono dati su cui riflettere e ragionare!
Intanto in Italia i prezzi medi delle polizze Rc auto hanno subito negli
ultimi anni un incremento nettamente superiore alla media europea e
continuano ad aumentare. Nelle tariffe ci sono ancora troppe differenze: da
provincia a provincia - tra Nord e Sud – tra neopatentati e anziani.
Siamo nel 2012 proviamo a risolvere il problema?
Le nuove disposizioni in materia di liberalizzazioni hanno introdotto
quattro concetti fondamentali:
1) Dematerializzazione dei contrassegni, prevedendo la loro sostituzione o
integrazione con sistemi elettronici o telematici.
2) La violazione dell'obbligo di assicurazione della responsabilità civile
derivante dalla circolazione dei veicoli può essere rilevata, dandone
informazione agli automobilisti interessati, anche attraverso i dispositivi,
le apparecchiature e i mezzi tecnici per il controllo del traffico e per il
rilevamento a distanza delle violazioni delle norme di circolazione.
3) Installazione di meccanismi elettronici che registrano l'attività del
veicolo, denominati scatola nera o equivalenti.
4) L'attestazione sullo stato del rischio, all'atto della stipulazione di un
contratto per il medesimo veicolo al quale si riferisce l'attestato, è
acquisita direttamente dall'impresa assicuratrice in via telematica.
Assicurare la propria automobile in Italia costa mediamente € 407 (qualcuno
sostiene anche che il costo medio sia compreso tra 900 e 1.000 €).
E’ da ricordare che nel “costo” sono compresi: il premio (l'importo dovuto
dall’assicurato), l’imposta provinciale (12,5 / 16,00%) e i contributi al
Servizio sanitario nazionale (10,5%), totale 23 / 26,50%. Da non dimenticare
il versamento al Fondo di garanzia per le vittime della strada (2,5%).
Ho preso in mano le polizze delle mie due auto: la prima ha un premio annuo
netto di 217,05 €, la seconda 585,90 €, valore medio 401,75 € che si
avvicina ai 407 € citati dai giornali nei mesi scorsi.
Ho provato a fare un conteggio prendendo un valore medio di 400 € (e mi sono
tenuto basso, visto cha altri giornali parlano di 900/1.000 € !)
Se moltiplico 400 € x 3.500.000 (auto che circolano senza polizza) ottengo
la “modesta” cifra di € 1.400.000.000 (pari a 2.710.778.000.000 delle
vecchie Lire), a fronte di premi raccolti nel 2100 per oltre 17.000.000.000
di €!
Danno economico per la collettività :1.400.000.000 € di mancato pagamento Rc
Auto
Equivale a mancati introiti per 406.000.000 € così suddivisi:
•
Imposte provinciali (16.00%): 224.000.000 €
•
Servizio sanitario nazionale (10,5%) : 147.000.000 €
•
Fondo di garanzia per le vittime della strada (2,5%): 35.000.000 €
Da comune cittadino non sono in grado di valutare il danno derivante da
frodi, incidenti fasulli, truffe, incidenti causati da non assicurati, ecc.
Ma di sicuro è una cifra di gran lunga superiore a 1.400.000.000 €.
Fatte queste premesse ( e utilizzandone i contenuti) , proviamo a risolvere
il problema iniziale: fare rispettare una legge che esiste dal 1969.
SCATOLA ARCOBALENO
Ipotizziamo di rendere obbligatoria l’adozione su ogni autovettura
circolante della “Scatola Arcobaleno”: un sistema per il controllo
elettronico della Rc Auto composto di una scheda con microchip (Abolizione
contrassegni cartacei) sulla quale viene memorizzata la polizza RC Auto ed
una centralina elettronica che ne legge il contenuto (Scatola nera).
La scheda potrebbe contenere tutte le informazioni della polizza (i dati del
contraente, la data di effetto e di scadenza, le caratteristiche dell’auto,
attestazione di rischio passaggi di proprietà, dati relativi agli incidenti
ecc.). Si potrebbe ipotizzare, in futuro, di registrare anche i dati del
libretto di circolazione e il bollo.
Le autorità preposte al controllo (Polizia Stradale, Guardia di Finanza,
Polizie Locali, Carabinieri ecc.) dotati di idonei mezzi tecnici per il
controllo del traffico e per il rilevamento a distanza si limiterebbero a
controllare solo i veicoli privi della predetta “Scatola Arcobaleno”.
A poco servono le norme della legge di stabilità (n. 183/2011) contemplano
solo sanzioni amministrative, ma non risolvono il mancato assolvimento
dell’obbligo dell’assicurazione obbligatoria. Ricordo che l’ACI stima in
circa 37.500.000 le automobili di cui 3.5000.000 prive di assicurazione.
I controlli incrociati tra banca dati delle targhe assicurate (che esiste da
circa trenta anni) e PRA lascerebbero fuori di certo le auto che non
figurano iscritte al pubblico registro automobilistico e quelle
assicurazioni che non aderiscono alla banca dati.
La scheda con microchip (che interagisce con le predette banche dati)
sarebbe la “carta d’identità” del veicolo: documenti di circolazione, dati
del proprietario e copertura assicurativa.
Vantaggi rilevanti, specialmente in tempo di crisi:
1) La collettività recupererebbe 400/mln di introiti (Province, S.S.N.,
Fondo di Garanzia per le Vittime della Strada.
2) Gli “evasori” forse riuscirebbero a comprendere che è giunta l’ora di
trovare altri sistemi per aggirare l’obbligo della RC Auto.
3) Contrasto alla delinquenza organizzata: emissione di polizze false.
4) Si ridurrebbero le discriminazioni: Nord Sud, giovani e vecchi ecc.
5) Sicurezza: gli incidenti tendono a diminuire se si effettuato controlli
(vedi patente a punti – tutor ecc.)
6) Le assicurazioni, recuperando oltre 1,4/mld di introiti, non avrebbero
più scusanti per aumentare le tariffe e l’effetto immagine sugli Italiani
sarebbe notevole.
7) Gli assicuratori (ANIA + ISVAP + CONSAP) potendo controllare e contenere
costi dei risarcimenti gonfiati dalle frodi su sinistri e dall’emissione di
falsi certificati assicurativi devono contenere i prezzi.
8) Le associazioni dei consumatori vedrebbero soddisfatte le loro richieste.
9) Un progetto del genere richiederebbe almeno due anni di lavoro e
arriveremmo al 2014 introitando più fondi, avendo creato del lavoro
aggiuntivo: pensate cosa vorrebbe dire per il nostro sistema produttivo
dotare quasi 38/mln di veicoli di idonea apparecchiatura elettronica e tutti
i lavori organizzativi ed informatici che graviterebbero intorno al progetto
(e se lo adottassero in Europa?) Con la “Scatola Arcobaleno” aiuteremmo il
conducente a viaggiare più tranquillo senza avere il timore di subire truffe
e/o di averne subite durante la stipula della polizza. Il progetto andrebbe
incontro agli utenti, alle Assicurazioni e alle Istituzioni.
Conclusione Il problema, nella sua complessità, non sarà risolto nemmeno
adottando i principi sanciti dagli articoli 32 e 33 del “decreto
liberalizzazioni”; non è con l’adesione volontaria, ma con l’obbligo
dell’installazione degli strumenti che si risolve il problema (N.d.R. Codice
della strada: Art. 193. Obbligo dell'assicurazione di responsabilità
civile.”).
E’ possibile che non sappiano uscire dagli schemi come gli Italiani si
attendono? Dobbiamo attendere altri quaranta anni per risolvere il problema?
Umberto Costa - Torino
05/04/2012