Filippo Iasonna (Esodati Gruppo Intesasanpaolo su Facebook) ha predisposto un interessante raffronto che esamina i costi e le caratteristiche di tre coperture sanitarie

Ecco quanto scrive Filippo che precisa anche quanto segue:
 

ESODATI GRUPPO INTESASANPAOLO su FACEBOOK.
Abbiamo ritenuto di mettere a disposizione di tutti gli interessati una tabella comparativa dei costi e prestazioni del Fondo Sanitario integrativo e quelle delle possibili alternative. Il prospetto esige una lettura attenta (e non frettolosa) per poter fare gli opportuni raffronti.
In estrema sintesi : il FSI costa meno e garantisce prestazioni superiori (la tabella può contenere errori ed imprecisioni pertanto è da utilizzare per un confronto di massima, siete invitati a far riferimento al regolamento del Fondo e alle convenzioni con Assicurazioni e Mutue).

 

Piazza Scala sottolinea che uscire dal Fondo Sanitario Integrativo vuol dire non potervi più rientrare: una siffatta decisione va ponderata con la massima attenzione.
 

clicca sull'icona per visualizzare il raffronto


Richiamiamo inoltre l'attenzione dei lettori sui due articoli sottostanti

 

 

CLAUDIO SANTORO - Ad oggi le aliquote IRPEF applicate sui redditi sono 5: da 0 a 15.000 euro annui il 23%, da 15.001 a 28.000 euro il 27%, da 28.001 a 55.000 il 38%, da 55.001 a 75.000 euro il 41%, da 75001 e oltre il 43%; se io pago 2400 euro l'anno di contributi al FSI, questo me lo certifica e, in fase di dichiarazione dei redditi, leggasi mod. 730 oppure UNICO, il mio reddito imponibile viene abbattuto di 2400 euro, determinando un bonus fiscale. Di che importo? Risposta: dipende dal reddito imponibile di ognuno. Se uno ha un reddito nella fascia del 41%, su 2400 euro recupera 984 euro che vanno ad abbattere sensibilmente il vero costo della copertura sanitaria.
Un tasto dolente è dato dalla definizione di familiare fiscalmente a carico e NON fiscalmente a carico. Per i pensionati la differenza è notevole in quanto si passa dallo 0,25% all'1.50% (si sestuplica il costo). Il fatto è che il limite di euro 2840 circa lordi l'anno è fermo dal 1992 e quindi è sufficiente che un figlio/a faccia un paio di lavoretti l'anno e si trovi due CUD con 3000 euro lordi l'anno in totale per passare NON fiscalmente a carico. La stortura si accentua se si pensa che uno potrebbe mantenere iscritto al FSI un figlio con uno stipendio invece dignitoso e paga la stessa cifra del precario. Il figlio/a deve essere convivente e per questo il FSI pretende lo stato di famiglia che alcuni Comuni fanno pagare 16 euro.

 

 

Con l'occasione riproduciamo un breve scritto riveniente da un incontro del Gruppo Facebook Esodati pensionati ISP con il Fondo Sanitario Integrativo

Il fenomeno dell’abbandono all’atto del pensionamento
Ci permettiamo di sottoporre alla vostra attenzione il dato degli iscritti al FSI al 31 dicembre 2014:
A fine 2014 la popolazione del Fondo è pari nel suo complesso a 205.949 persone.
Gli assistiti (iscritti titolari e familiari resi beneficiari) sono complessivamente diminuiti di 3.610 unità rispetto
al 31 dicembre 2013 per effetto di 4.831 ingressi e di 8.441 uscite.>
(fonte: Bilancio 2014 del Fondo sanitario Integrativo del Gruppo IntesaSanpaolo).
Dalle tabelle si rileva inoltre:
ENTRATE ANNO 2014 = 4.831 (di cui 441 per nuove assunzioni e 1.153 per ingresso Banca Parma e Fond Cariparo)
USCITE ANNO 2014 = 8.441 ( di cui 3.985 per recesso volontario del titolare e 301 per mancata conferma al pensionamento e 306 per cessazione per morosità)
E’ evidente che le entrate per nuove assunzioni sono un numero esiguo (in quanto quelle riconducibili all’ingresso dei dipendenti di Banca Parma sono da considerare “straordinarie”), come pure che le cessazioni per morosità sono sostanzialmente dei recessi sotto altra forma.
Non ritenete che questo fenomeno dell’abbandono all’atto del pensionamento sia preoccupante? Non ritenete opportuna una riflessione complessiva sugli interventi effettuati relativamente alle contribuzioni e prestazioni dei pensionati per valutarne non solo l’efficacia sui risultati economici della gestione 2014 ma anche la ricaduta sotto l’aspetto del fenomeno di abbandono degli iscritti all’atto del pensionamento?
Non si ritiene che il trend di diminuzione degli iscritti sia un fattore di forte criticità nell’immediato per la Gestione Quiescenti ma anche in prospettiva per il Fondo Sanitario stesso?

 

 

 

 

 

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Piazza Scala - luglio 2015