I fratelli Quagliarulo e il loro Venus Center

Conservo un gran ricordo dei due anni di “detenzione” trascorsi a “Concessione”. Superato l’esame dell’Esecutivo era una tappa fondamentale per la marcia di avvicinamento alla fatidica Procura e questa esperienza nel mondo dei tappeti rossi l’avevo fortemente voluta.
Al secondo piano della Direzione Centrale vi era questo stanzone, con finestre munite di inferriate e con i posti di lavoro ricavati utilizzando delle mezze parete mobili. Il lay-out (come si direbbe ora) non era questo granché, ma l’ambiente era giovane e costituito da più o meno rampanti addetti al settore, o giannizzeri come si diceva in gergo, dei Funzionari del temuto Ufficio Concessione Crediti.
Provenienti da tutta Italia, avevamo più o meno la stessa età e le stesse ambizioni; i ritmi di lavoro non erano così pressanti ed erano dettati dalle proposte creditizie, studi o, riesami che giungevano lì da tutte le Filiali italiane.
In ogni caso, complice la verde età, il buonumore e l’allegria non mancavano.
Fu proprio in uno di questi momenti che venne partorita l’idea della finta proposta creditizia, nata dalla necessità di tirare uno scherzo a G.R., da noi ribattezzato Kikkino, addetto al settore iper raccomandato e con quell’aria da bravo ragazzo che tanto ci infastidiva..
L’idea di partenza ci venne dal dibattito allora in corso su di un ventilato referendum abrogativo della Legge 75 del 20 febbraio 1958. Detta così la cosa dice ben poco, ma i riferimenti, fornitici da R.S. dell’Ufficio Consulenza dell’Ufficio Legale, celavano dietro questa anonima dizione la “Legge Merlin”, che, come noto, aveva sancito l’abolizione delle “case chiuse” o casini o bordelli che dir si voglia. Pensammo che, se si fosse abrogata la legge in parola, si sarebbero aperti degli interessanti spazi di mercato per tutti gli operatori che si fossero gettati nelle nuove e legali iniziative di intrattenimento.
Ci mettemmo P.M., E.G., G.D.T. ed io a lavorarci sopra e, considerato che il Capo di Kikkino, fra le categorie economiche di sua pertinenza, seguiva anche gli alberghi, partimmo con la genialata di chiedere un prefinanziamento su mutuo FONSPA, assistito da delegazione irrevocabile di pagamento a nostro favore, per la realizzazione di un….”Venus Center” in quel di Positano, nella stupenda costiera amalfitana. La Filiale territorialmente competente doveva essere quella di Piano del Sorrento, Dipendenza di Napoli che, per quanto ovvio, era completamente all’oscuro dei nostri progetti.
Nacquero dal nulla i fratelli Quagliarulo, imprenditori favorevolmente conosciuti nel campo alberghiero che, fiutato il business, volevano realizzare il loro “Venus Center”. Questi signori non erano affatto degli sprovveduti e, dicevamo noi nella proposta, avevano già preso contatto con una multinazionale olandese specializzata nel redditizio comparto, tanto da risultare nella classifica annuale elaborata da FORTUNE.
Ma i Quagliarulo non si erano fermati lì e avevano preso contatto anche con gli Uffici del Personale di alcune importanti aziende, a partire dall’ALFA ROMEO di Pomigliano d’Arco che avevano mostrato vivo interesse nell’inserire un week end al “Venus Center” di Positano quale forma di premio in caso di raggiungimento dei targets aziendali.
Per questo la Filiale caldeggiava vivamente l’accoglimento della proposta creditizia per non farsi sfuggire la ghiotta iniziativa dei fratelli Quagliarulo, persone stimate sulla piazza e dotate di… eccellente moralità (!).
La proposta venne dattiloscritta, siglata con delle firme fasulle copiate dal libro delle firme, protocollata ed inserita nella cassetta di Kikkino.
Egli la lesse con attenzione, ma questa si concentrò sulla categoria economica a suo dire errata: si trattava di un’iniziativa edile e non della gestione di un albergo! Come noto la bravura di un segretario si misurava con la capacità di “sbolognare” a qualcun altro la pratica, alleggerendo le spalle del suo Capo. Anche quest’ultimo, senza aver il minimo sentore della trappola, ne convenne e si recò nella Segreteria di Concessione dove lavoravano C.M.F e M.S., quest’ultimo di Verona.
Dopo qualche ora irruppe nel nostro stanzone riferendoci scandalizzato che una Filiale del Sud aveva incredibilmente avanzato una proposta creditizia per finanziare l’apertura di un….bordello!
Iniziammo ad avere qualche dubbio sull’esito dello scherzo, perché avevamo perso il controllo della situazione e non capivamo dove mai sarebbe potuta andare a finire la nostra proposta.
Il gran Capo della Segreteria, V.G., persona da noi sempre ritenuta grigia e bigia, in realtà alla prima lettura capì che c’era qualche birbone che aveva buon tempo e smontò l’intero ambaradan.
I più incavolati rimasero i Funzionari che nulla avevano capito dalla lettura del 253/11 e 253/11b. Ci fu chi tentò di comprendere gli ideatori dello scherzo, ma noi ci chiudemmo a riccio e il sense of humour della grande Comit prevalse, senza che venissero avviati procedimenti o sanzioni.
Anche questa era la Comit.

Claudio Santoro - novembre 2010
N.d.R.: seguirà quanto prima la replica di Maurizio D'angelo! Non perdetevela!

La vignetta è opera del collega Greg Cerra, che osserva:
Trovo che non sarebbe stata male come copertina della brochure da allegare al mod.253/11.
Questa volta la vignetta è un po' intellettuale perchè è un po' una rivisitazione di Klimt con un richiamo alla sua tela intitolata "tragedia" ( riferendomi al casino provocato al Concessione Crediti), non poteva poi mancare la venere con la classica mela in offerta e infine in basso la dea della salute . Insomma non ci siamo fatti mancare niente.

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Commenti
21 novembre 2010 - da Maurizio Arpaio: Che grandi anni quelli! Di questo "studio" ne avevo sentito parlare nelle varie Filiali che ho ..."dovuto" conoscere in qualità di carico D.C. ma non l'ho mai visto. Sinceramente mi farebbe piacere leggerlo (253/11 -253/11b) e spero che qualcuno decida di farlo pervenire ad Alfredo per la pubblicazione. Auguroni ancora dal Regno Unito!
21 novembre 2010 - da Giacomo Morandi: Di questi scherzetti, ai raccomandati in istruzione, noi "stanziali" ne facevamo spesso. Ne ricordo due: una proposta di concessione di una linea di credito alla "Società di Navigazione Aveto-Trebbia" (due torrenti del piacentino scarsamente navigabili anche in canoa) e quella di una società che produceva dadi per brodo per il previsto raddoppio del fatturato grazie al lancio del "doppio brodo"
21 novembre 2010 - da Arnaldo De Porti:Tanto per stare in argomento, vorrei ricordare che, appena assunto in banca mi misero all'ufficio informazioni, ufficio che funzionava attraverso piccoli scaffali in ferro con dentro le schede intestate ai vari nominativi, tanto che alzarci ed abbassarci per controllare le schede, ci si rovinava la schiena. Un giorno mi chiesero informazioni su una certa Z....otto che era tenutaria di una di quelle "famose" case, ritrovo notissimo in tutto il veneziano. Orbene, stante la professione della predetta e la mia recente assunzione e quindi poca esperienza, ritenni senza alcun indugio, dare pessime informazioni. Ebbene, ricordo che il mio capo di allora mi dette una "cazziata" che non dimenticherò mai, motivandola con il fatto che la predetta Z....otto era una delle nostre migliori clienti di raccolta, realtà che nulla aveva a che vedere con la moralità. Da quel momento ho capito tante cose, persino il....... berlusconismo.
24 novembre 2010 - da Vincenzino Barone: Divertente! E che bella maniera di raccontare! Grazie ad Alfredo e soprattutto a Claudio Santoro, per la freschezza dell'episodio. E bravo Cerra, illustratore dallo stile decò, in sintonia con gli ambienti del piacere (almeno, come li immaginavamo noi ragazzotti...nel 1958 avevo appena 14 anni). Dico solo grazie e aspetto il seguito. Un abbraccio circolare.

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Piazza Scala - novembre 2010