Corso Estero Merci presso la Sede di Monza
15 gennaio 1973 - 15 giugno 1973
Docenti Dr. Zanaboni ( capo team ) Dr.Calamai Sig. Ferrari Dr.Zanardini
 

Partecipanti
Izeta, Marzatico, Scaricabarozzi, Bettani, Guzzetti, Sperandio,Tartari, Pelle, Di Stasio, Intropidi,Trachelio, Grampa, Frontini, Pegoli, Dabbene, Ravecca e Saitta.

A distanza di trentasette anni non è compito agevole ricordarsi nomi e situazioni ma con l’aiuto di Alfredo e della mia memoria, un tempo un punto di forza, sono riuscito a ricordare i nomi dei docenti e dei partecipanti,scusandomi se ho dimenticato qualcuno.
Partecipare al corso estero/ merci in quei tempi era un successo:la nostra Banca puntava ad addestrare il proprio personale
(oggi risorse umane ) sul campo ma anche attraverso corsi ad hoc per preparare la futura classe dirigente.
I partecipanti si dividevano in due categorie colleghi che avrebbero avuto responsabilità nel comparto estero merci delle varie filiali ed altri che avrebbero - se ritenuti idonei – ricoperto funzioni direttive.
Ovviamente al termine del corso sarebbe stata redatto per ciascuno di noi un rapporto e da quel rapporto dipendeva molto il futuro delle carriere esecutive/ direttive.
I ricordi di quei mesi sono stemperati dal tempo trascorso, qualcosa, comunque, ricordo.
Il gennaio del 1973 in quel di Monza fu molto rigido ed il primo giorno di”scuola “ ci accolse sotto una fitta nevicata che per me genovese era un evento che avevo vissuto poco,a Genova una nevicata, se pur rara, viene vissuta con angoscia.
La temperatura all’esterno era rigida ma all’interno della nostra aula situata in un locale mansardato della vecchia sede di Monza, l’aria si è riscaldata subito non tanto per i termosifoni ma per l’emozione di partecipare ad un evento importante: tutti noi eravamo convinti di far parte di un “corpo scelto” e questo ci dava soddisfazione e forza.
Io, come altri, che stavo terminando l’addestramento come carico DC (personale a disposizione della Direzione Centrale) ero completamente a digiuno sull’argomento, altri colleghi invece che provenivano da Uffici estero partecipavano al corso per affinare il loro già completo corredo professionale.
Nonostante questa differenza lo spirito di corpo prevalse subito e l’affiatamento si cominciò a manifestarsi fin dai primi giorni.
La mattina, dopo una lezione d’inglese della durata di circa un’ora, si cominciava con la parte teorica un po’ pallosa ma utile e resa a volte divertente dai docenti, dal dr. Zanaboni in particolare.
Nel pomeriggio si passava alla parte pratica: la Banca ci faceva sì partecipare al corso che non era,però, una sinecura: dovevamo lavorare per l’ufficio estero merci della filiale, ufficio importante nella parte merci, punta di forza di “Monza”.
I più esperti davano una mano ai pivelli come me,ricordo Guzzetti e Dabbene. Era, comunque, una classe e quindi vi era chi voleva subito mettersi in mostra,chi invece partecipava in silenzio tenendo le orecchie ben aperte e con il ventre a terra quando si doveva lavorare nel pomeriggio.
I mesi passavano rapidamente e per quelli che non provenivano dalle Filiali ma erano a carico della D.C. si avvicinava il momento dell’assegnamento ad una Filiale per completare l’addestramento sul campo sotto le “grinfie “ del Capo esecutivo, figura importante nella nostra organizzazione, il cui referente era solo il Direttore.
Io fui destinato a Savona, mi andò bene (pendolavo tutte le mattine da Genova con sveglia 5,30) anche se l’ambiente che trovai non fu dei migliori. I carichi D.C erano guardati con sospetto: “questo è un predestinato,starà qui qualche mese, poi se ne andrà e ci lascerà i “ casini” che ha combinato”. Quello che avevo imparato con fatica a Monza servì non “cum laude “ ma raggiunsi la sufficienza.
Per terminare questo escursus, lasciatemi dire che la nostra vecchia Banca,anche con qualche difetto, ci ha insegnato una cosa importante, forse l’unica veramente importante, lo spirito d’appartenenza: per me e per molti altri lavorare per la Comit era un privilegio. Era sufficiente mostrare il nostro biglietti da visita, indipendentemente dal grado indicato, che le porte della clientela si aprivano, raramente rimanevano chiuse.

P.S. se qualche collega avrà la pazienza di leggere questo mio scritto si faccia vivo al seguente indirizzo.
renzo.saitta@gmail.com

Renzo Saitta

N.B.: la vignetta è stata realizzata da Greg Cerra


Commenti:
01 settembre 2010 - da Alfredo Izeta: nonostante siano passati molti anni ricordo bene quel periodo e sono ancora  grato a
   Renzo che aveva ospitato me e la mia famigliola (Giulia e Tamara) sino a quando avevo trovato un alloggio nelle torri di
   Cinisello. Voglio solo accennare a due episodi: una partita di calcio contro i colleghi della sede di Monza (Renzo, talentuosa
   ala destra, si era "strappato" dopo un paio di minuti di gioco) e l'ultimo giorno (durante i festeggiamenti avevo lavato Zanaboni
   aprendo una bottiglia di spumante (e non credo che Zanaboni l'abbia presa molto bene....).
 

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Piazza Scala - settembre 2010