Scappato dalla Liguria a causa di un' estate anomala sono approdato in
Puglia per immergermi nel mare del Salento ma, ahimé, mi sono trascinato
dietro il maltempo! E dire che la settimana prima questa regione godeva di
un duraturo clima ampiamente estivo a dispetto del Nord Italia.
Così tra un bagno strappato all'inclemenza del tempo e piogge accompagnate
da tuoni e lampi ho avuto modo di visitare alcuni siti. Due in particolare
mi sono piaciuti: Le grotte di Castellana e i trulli di Alberobello.
Castellana, città di fondazione normanna (X secolo) appartenne dapprima al
monastero benedettino di Conversano e poi agli Orsini per passare agli
Acquaviva fino agli albori del XIX secolo, é situata a circa 300 m slm
nell'entroterra barese sul margine di una conca carsica.
Le grotte, tra le 10 più belle d'Italia, furono scoperte nel 1938 dal
geologo lodigiano Franco Anelli.
Formatesi nel Cretaceo Superiore (100 mln di anni fa) hanno uno sviluppo di
3,4 km ed una profondità massima di 120 mt dalla superficie con una
temperatura costante di 16 gradi.
Le visite, condotte da guide competenti, si articolano su due percorsi:
uno breve di circa 1 km della durata di poco meno di un'ora; l'altro lungo
con sviluppo di 3 km visitabile in due ore a circa 70 mt di profondità.
La bellezza di queste grotte é rappresentata da ampie caverne, profondi
canyons, stalattiti stalagmiti in quantità notevoli e rocce calcaree dalle
forme insolite e sorprendenti.
Apprendo che il sito dalla sua apertura ad oggi ha avuto più di 15 mln di
visitatori i quali in estate possono assistere a rappresentazioni
multimediali che si svolgono nell'orrido d'accesso mediante proiezioni sulle
pareti di scene dell'inferno dantesco mentre attori in veste di dannati e
demoni si aggirano per la caverna.
Alberobello. La valle d'Itria, adiacente all'altopiano delle Murge, copre un
areale di tre provincie pugliesi: Bari, Brindisi e Taranto. Tra ulivi
centenari, macchia mediterranea, selve di querce, vigneti e una pianura
agricola ben sviluppata sta Alberobello adagiata su due colline carsiche.
La città fu fondata nel XV secolo da Giangirolamo detto 'Guercio di Puglia'
conte di Acquaviva d'Aragona; il suo nome, Sylva Arbori Belli, pare derivi
da una grossa vecchia quercia che ivi prosperava.
La collina orientale ospita la città nuova mentre quella orientale é
dominata dalle caratteristiche costruzioni coniche, i trulli.
Queste strane costruzioni sono edificate in pietra a base cilindrica
incappucciate da cupole coniche terminanti con pinnacoli rappresentanti la
firma del costruttore spesso l'appartenenza ad una precisa famiglia.
Sul frontale del cono spesso campeggiano, dipinti con calce, simboli
propiziatori di concezione magico - religiosa sia pagana che cristiana
deputati a scacciare il malocchio o ad assicurarsi la protezione divina. I
simboli si dividono principalmente in:
Rispettivamente: Candeliere semplice ebraico, Croce ad albero che unisce i
tre mondi celeste-terreno ed inferi, Croce raggiata, I e H di Jesus
inscritte nel cerchio del mondo, Preghiere del mondo diretta a Dio,
Preghiera rivolta a Dio dal mondo terreno e dagli inferi.
I simboli Pagani (rappresentazione di animali quali aquila, bue, testa di
cavallo, cane, gallo) unitamente a quelli Primitivi e Magici sono stati
progressivamente reinterpretati in chiave cristiana.
Per completezza di informazione ai precedenti bisogna aggiungere simboli
Ornamentali frutto della fantasia del proprietario del trullo quali
strumenti di mestieri o raffigurazioni di prodotti agricoli nei quali si era
specializzati spiga, grappolo d'uva, ramo di mandorlo in fiore o ramoscello
d'ulivo- Dal 1996 i Trulli di Alberobello sono Patrimonio Mondiale dell'Umanità
Vincenzo Graziano - Genova
se
preferite lo slide-show automatico l'intervallo tra ogni immagine è 10 secondi
Created using LightBox Video Web Gallery Creator
|
Piazza Scala - settembre 2014