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Il
giorno 21 settembre 2010 il Deputato Antonio Borghesi dell'Italia dei Valori
ha proposto l'abolizione del vitalizio che spetta ai parlamentari dopo
solo 5 anni di legislatura in
quanto affermava cha tale trattamento risultava iniquo rispetto a quello
previsto dai lavoratori che devono versare 40 anni di contributi per avere
diritto ad una pensione.
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Ecco un estratto del discorso presentato alla Camera :
Penso che nessun cittadino e nessun lavoratore al di fuori di qui
possa accettare l’idea che gli si chieda, per poter percepire un vitalizio o
una pensione, di versare contributi per quarant’anni, quando qui dentro sono
sufficienti cinque anni per percepire un vitalizio. È
una distanza tra il Paese reale e questa istituzione che deve essere ridotta
ed evitata. Non sarà mai accettabile per nessuno che vi siano persone che
hanno fatto il parlamentare per un giorno - ce ne sono tre - e percepiscono
più di 3.000 euro al mese di vitalizio. Non si potrà mai accettare che
ci siano altre persone rimaste qui per sessantotto giorni, dimessisi per
incompatibilità, che percepiscono un
assegno vitalizio di più di 3.000 euro al mese. C’è la vedova di un
parlamentare che non ha mai messo piede materialmente in Parlamento, eppure
percepisce un assegno di reversibilità.
Credo che questo sia un tema al quale bisogna porre rimedio e la nostra
proposta, che stava in quel progetto di legge e che sta in questo ordine del
giorno, è che si provveda alla
soppressione degli assegni vitalizi, sia per i deputati in carica che per
quelli cessati, chiedendo invece di versare i contributi che a noi sono
stati trattenuti all’ente di previdenza, se il deputato svolgeva
precedentemente un lavoro, oppure al fondo che l’INPS ha creato con gestione
a tassazione separata.
Ciò permetterebbe ad ognuno di cumulare quei versamenti con gli altri
nell’arco della sua vita e, secondo i criteri normali di ogni cittadino e di
ogni lavoratore, percepirebbe poi una pensione conseguente ai versamenti
realizzati.
Proprio la Corte costituzionale, con la sentenza richiamata dai colleghi
questori, ha permesso invece di dire che non si tratta di una pensione, che
non esistono dunque diritti quesiti e che, con una semplice delibera
dell’Ufficio di Presidenza, si potrebbe procedere nel senso da noi
prospettato, che consentirebbe
di fare risparmiare al bilancio della Camera e anche a tutti i cittadini e
ai contribuenti italiani circa 150 milioni di euro l’anno.
Per maggiori informazioni ecco il link al sito di Borghesi con il discorso:
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OVVIAMENTE!!!!!!!!!!