Finale Ligure - un piccolo capolavoro: il Presepe del Coro 

 

 

 

Si tratta di un presepe tradizionale, con statuine in cotto, alcune delle quali dipinte a mano, interamente realizzato da alcune coriste del Coro polifonico Sine Nomine.

Quest’anno l’allestimento è più grande e l’ambientazione è stata totalmente cambiata: potrete vedere le caratteristiche del territorio finalese (con un piccolo sconfinamento nei comuni imperiesi di Luvi e Ruzzo: li vedete riprodotti nella parte destra del presepe), con il borgo marino e il tipico entroterra, caratterizzato da anfratti, borghi e orti. La cura dei dettagli, la fedele riproduzione dei particolari, i giochi di luce e i movimenti d’acqua rendono il tutto particolarmente suggestivo.
Il presepe è stato realizzato da Ornella e Renata che hanno dedicato al manufatto quasi 2.000 ore di lavoro: la struttura è in polistirolo ricoperto di gesso, le tegole in ardesia, i coppi in cotto e la frutta, le verdure, i salumi e i formaggi sono in cera. Da sottolineare il mulino funzionante: la caratteristica ruota e gli ingranaggi sono realizzati con un realismo fuori dal comune.
La descrizione è stata parzialmente ripresa dal sito del coro.


Alfredo Izeta - dicembre 2011

 

 

Il presepe sarà visitabile sino a domenica 8 gennaio 2012 nella Chiesa dei Neri;
orario di visita: dalle 10 alle 12,30 e dalle 16 alle 19.

 

 

 

Chiesa dei Neri - Finale Ligure

A Finalmarina, nella strada che si estende verso antico Rione di Finalpia via Colombo) c’è una Chiesa conosciuta come la chiesa dei Neri per via del colore delle cappe dei Confratelli. E’ una chiesa silenziose e raccolta, dove molta gente sosta in meditazione, e con una storia e una tradizione che merita di essere conosciuta.
E' dedicata a S. Maria Maddalena mistica fiorentina del 1500, della nobile famiglia De Pazzi, morta il 25 maggio 1607, canonizzata da Papa Clemente IX nel 1664. La costruzione dell’edificio sacro, interessante esempio di Oratorio barocchetto ligure per la buona armonia delle parti e la linea architettonica sobria ed elegante, con il campanile che costituisce una delle migliori realizzazioni architettoniche del Finalese, fu iniziata nel 1697.
I Primi iscritti furono 37, tutti aristocratici finalesi, che il 1 Maggio 1695 fondarono la Confraternita. L’edificio venne aperto al culto solo nell’aprile 1706 dal Canonico Vincenzo Ferro cappellano della Confraternita. In questi anni fu donata, dall’aristocrazia fiorentina, una cassetta di legno contenente un velo nero che era stato posto sul corpo di Santa Maria Maddalena De Pazzi.
Sulla fine del XIX sec, quando la Confraternita era ormai in via di estinzione si pensò di affidare la Chiesa al Torinese Giovanni Bosco (ancora oggi è in venerazione il quadro del Santo assieme a quello raffigurante Santa Rita da Cascia e alla Madonna di Lourdes).

 

 

 

 

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