Da un collega cui abbiamo inoltrato le News di marzo
abbiamo ricevuto il seguente messaggio:
Grazie per l'invio: da parte mia, rilevo che
appartengo alla categoria di coloro che, non essendo a suo tempo al corrente
della situazione (vivo all'estero) e non avendo quindi fatto la "prima"
opposizione, non dovrebbero essere interessati dalla proposta cui si fa
riferimento, vista l' opposizione di prescrizione eccepita dal Fondo, con
riguardo all' inserimento nello stato passivo del 2013.
Se e' cosi', a gente come me - e non siamo pochi - non resta che seguire le
vicende giudiziarie.
Avverso l'eccezione di prescrizione di cui trattasi, ho fatto regolare
opposizione, tramite l' avv. Pileggi.
In
effetti ci vogliamo innanzitutto scusare per non aver considerato
abbastanza le ragioni dei c.d. “prescritti” (che dovrebbero essere circa
300/400 su un totale di almeno 1.400 ricorrenti).
Al riguardo , innanzitutto, precisiamo che la prescrizione per costoro è
stata al momento dichiarata dai liquidatori, tuttavia, per avere validità,
deve essere deliberata da un giudice.
Nella fattispecie esistono infatti teorie contrarie alla supposta
intervenuta prescrizione, basate su fatti e circostanze intervenuti durante
la (troppo) lunga vita del contenzioso sorto con il Fondo.
Occorre peraltro precisare che l’opponente dichiarato prescritto dovrà
sottostare a due giudizi:
1) il primo appunto sulla presupposta intervenuta prescrizione (e non è
detto che l’eccezione di prescrizione venga accolta dal Tribunale);
2) il secondo, poi, sul merito dell’ammissibilità del ricorso sulla base di
quanto prevede l’art. 27 dello Statuto del Fondo,
correndo quindi un doppio rischio di inammissibilità; senza contare poi che
indipendentemente dall’esito del giudizio di 1° grado c’è la quasi
certezza di dover proseguire gli atti dinnanzi alla Corte di Cassazione ,
(che -come noto- prevede altri lunghi atti di attesa).
Per tutta questa serie di motivi non è del tutto esatto, quindi,
affermare che “a gente come me - e non siamo pochi - non resta che
seguire le vicende giudiziarie” in quanto questi presupposti non
impediscono affatto ai “presunti prescritti” di portare avanti una
transazione che, anzi ed a maggior ragione, dato il doppio rischio di
inammissibilità, a nostro giudizio, dovrebbe essere proposta e/o coltivata.
Ci risulta , tra l’altro che oltre al collegio (Iacoviello ,Fasano,Civitelli),
anche altri legali stiano o hanno dichiarato la loro disponibilità a
proporre alla controparte processuale (cioè al Fondo) un’ipotesi
transattiva (e tra questi anche l’Avv. Boirivant che assiste molti c.d.
“prescritti”) basata sulle cifre individuali previste dal defunto accordo
UNP/Anpecomit; ipotesi transattiva che eviterebbe ,appunto, ai loro
patrocinati i rischi che comporta il proseguimento del procedimento legale.
Per quanto concerne l’Avv. Pileggi (legale che anch’egli assiste molti
c.d. “prescritti”), è auspicabile che segua l’esempio dei sui colleghi.
Chiaramente per arrivare ad una definizione transattiva per tutti gli
opponenti i 18/20 milioni preventivati dal collegio difensivo (Iacoviello,
Fasano, Civitelli) non sarebbero sufficienti perchè si dovrebbe arrivare
intorno ai 25 milioni (conteggi di un collega addentro alla questione),
cifra che potrebbe comunque essere raggiunta sommando anche i rendimenti
dell’anno in corso (in ogni caso il sacrificio per i “vecchi pensionati” ,
a cui dovrebbero andare circa i due terzi dei rendimenti (l’altro terzo agli
attivi), sarebbero veramente modesti ).
Quindi l’invito ad imporre ai propri legali una transazione vale anche per
coloro le cui insinuazioni sono state respinte per decorrenza dei termini
prescrittivi.
Piazza Scala (G.C. - A.I.)
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