la vignetta
("assemblea"):
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Il
comunicato nr. 8/12 di Masia che ha rivelato la sussistenza di
un vero e proprio dissidio tra i componenti del ‘pool difensivo’
incaricato di procedere all’elaborazione dei controricorsi in
Cassazione relativi al contenzioso concernente la procedura
di riparto della Liquidazione del Fondo ha messo a serio
disagio; molti dei ricorrenti che si sono affidati a detto
‘pool’ e che non sanno cosa fare.
Al riguardo andiamo a formulare le
seguenti osservazioni al fine di poter offrire
qualche chiarimento:
- tutti sono convinti che la
Cassazione , salvo l'imponderabile,
non andrà ad esprimersi sul sostanziale merito della
questione concernente i criteri di riparto , ma si
conterrà a stabilire se la procedura seguita dai
Liquidatori del Fondo sia corretta o no con
decisione conclusiva ovvero con rinvio ad altra
Sezione della Corte di Appello di Milano
- come abbiamo già avuto modo di
riferire in altre occasioni, l'avvio dei controricorsi
si è basato sull'esigenza di essere presenti come
parti del procedimento onde evitare, con una assenza,
di non poter svolgere le più opportune resistenze in
ordine ad insidie eventualmente rinvenibili nella
argomentazioni difensive dei Liquidatori
- l'iniziativa di introdurre nei
controricorsi anche un ricorso
incidentale riguardante l' Accordo UNP/Anpecomit (iniziativa
peraltro esplicitamente compresa nella procura alle liti
già firmata) ha, secondo il nostro modesto parere,
una certa utilità dal momento che le sentenze della
Corte di Appello non solo non hanno ritenuto di
prendere in considerazione tale Accordo,
ma alcune lo hanno anche valutato non vincolante e di
qui la corretta strategia degli Avv.ti Civitelli,
Fasano e Iacoviello di evitare, appunto con detto
ricorso, il formarsi di un giudicato sfavorevole alla
tematica dell' Accordo
- riteniamo pertanto che l'avversione di
Masia al ricorso incidentale derivi solo dal fatto
che era ed è sua intenzione promuovere un'altra
incomprensibile causa nei confronti del Fondo che , con
la pendenza del ricorso, verrebbe considerata improcedibile
- sull'intendimento di Masia di aprire
un nuovo fronte giudiziale ci siamo già espressi
negativamente (anche in sede dell' ultimo Consiglio
Direttivo dell’ Anpecomit tenutosi a Roma il 19.1.12) in
quanto lo consideriamo non solo inutile , ma altresì
assai nocivo in relazione alla necessità di non
inasprire i rapporti con i Liquidatori e
perseguire la via di un dialogo per individuare
ancora la possibilità di giungere ad un'applicazione
dell' Accordo UNP/Anpecomit , allo stato , unico
strumento adeguato a porre fine in termini equi ad
una vicenda contenziosa destinata , diversamente, a
durare per anni.
Ora che Masia è uscito col suo
dirompente comunicato, molti colleghi interessati alla
vicenda chiedono come comportarsi. Al riguardo
possiamo solo fornire un suggerimento per adottare una
condotta, la meno traumatica. Dal momento che è
difficile pensare che tre legali siano così
sciagurati, come li vorrebbe fare passare Masia, al
punto tale da procedere, contro i loro stessi interessi,
ad iniziative pregiudizievoli per i propri assistiti ,
su questo logico presupposto reputiamo che la cosa
migliore sarebbe quella di non dare alcun riscontro
alle pretese di Masia ovvero meglio , per chi volesse
essere esplicito, manifestare la propria approvazione
dell’operato degli Avv.ti Civitelli, Fasano e Iacoviello
riscontrando con raccomandata a.r. la lettera avente
ad oggetto “Liquidazione del Fondo Comit” e da loro
inviata ai patrocinati il 3 c.m. quale “collegio
professionale” con indicazione di domicilio presso lo
Studio Avvocato Civitelli - Via San Barnaba 30 - 20122
Milano (non si tratterebbe pertanto di revocare il
mandato a nessuno sicché non vi sarebbero da temere
reazioni negative neanche di carattere economico).
Quanto alla posizione di coloro che
decidessero di non più iscriversi all' Anpecomit ed
ai riflessi sul mantenimento a loro favore dei
termini economici della convenzione stipulata dall'
Associazione qualora, come pare , i tre legali
ritengano di mantenere invariate le loro spettanze
non dovrebbero sorgere anche in questo caso problemi
di sorta.
Speriamo che questa nostra nota possa
essere di qualche utilità per superare la seria
problematica provocata da Masia che consideriamo
seriamente contrastante con la necessità di rivolgere,
senza perdite di tempo in deleteri contrasti, tutte
le energie ed attenzioni per concretare una
soluzione per così dire stragiudiziale delle vertenze con
il Fondo evitando di subire l’ annosa pendenza di un
giudizio in Cassazione la cui conclusione, come
sopra detto, non definirebbe la questione di merito
dei criteri distributivi della Liquidazione lasciando il
campo aperto ad ulteriori scontri legali.