Eravamo
in parecchi anche ieri all’incontro di Milano, ormai divenuto un piacevole
appuntamento che, questa volta, sicuramente più delle altre, si è incentrato
solo ed esclusivamente sul contesto enogastronomico dato che, al di là dei
ricordi professionali che ciascuno di noi, chi più chi meno, si scambiato
con il vicino di tavola, non ha visto nemmeno sfiorare il noto nodo della
liquidazione del tristemente famoso”Fondocomit” (assuefazione al nulla di
fatto e poca voglia di arrecare pregiudizio al pranzo ?)
E non lo voglio fare nemmeno ora, preferendo divagare su altro.
Anzitutto diciamo, andando sul frivolo, che non si può parlare di “pizzata”
stante il fatto che l’ingrediente numero uno era il pesce ma, dato per certo
che il derivato della pizza in “pizzata” può suonare anche bene, quello
invece del pesce potrebbe …stonare un po’: infatti, nel caso volessimo
estendere la derivazione del sostantivo “pesce” , correremmo il rischio, non
del tutto scontato, di confondere detta derivazione con termini che, specie
in Veneto, fanno riferimento alla …diuresi… ed allora è meglio lasciar
stare, chiamando impropriamente pizza il pesce.
Voglio dire subito che le giornate milanesi, come sempre, sembrano produrre
in tutti noi una sorta di “rinnovo bio-chimico” in quanto, in qualche modo,
ci sembra di riassaggiare il gusto della giovinezza trascorsa in quegli
ambiti professionali, sia nazionali che esteri, che hanno caratterizzato
tanti anni della nostra vita.
In questo momento mi viene in mente Raffaelle Mattioli, il nostro ex
Presidente, di cui ieri a tavola ho parlato con qualche collega (io sono
entrato in banca durante la sua Presidenza).
Ebbene, come avrebbe definito Mattioli questa nostra “pizzata” ? Che c’entra
Mattioli mi direte subito ? Ve lo spiego in due parole. Vi ricordate quando
il nostro ex presidente scriveva le relazioni del consiglio di
amministrazione della Comit ? Egli scriveva, spesso mutuando terminologie
dal campo sanitario…..la sclerotizzazione dei rapporti (bancari ovviamente)
non favoriscono ne la banca ne l’impresa per cui è bene rivedere le
operazioni relative all’erogazione di certi crediti…in modo da fluidificare
la linfa degli impieghi .ecc. ecc.; ebbene, emulando la dialettica di
Mattioli (e me ne scuso ci citarlo per cose così amene) egli avrebbe
definito la pizzata di ieri con parole che spesso vengono usate nelle
anamnesi del contesto medico : “l’incontro è stato una…terapia di
mantenimento psico-fisico per tutti noi” al quale – aggiungo io- si spera
presto, dovrebbe seguire anche la fluidificazione attraverso le nostre
arterie di quel denaro, circa 350 mln di euro, che attendiamo da oltre 8-9
anni. E che, a mio avviso, e dicendolo con una certa malizia di stile Giulio
Andreotti, fa comodo a chi lo gestisce: trattasi infatti di una raccolta
gratis che fa impieghi molto vantaggiosi per la banca depositaria… se non
addirittura costituendone un intero bilancio”.
Alla fine della “pizzata”, alcuni sono andati a visitare la Chiesa di Santa
Maria alla Fontana”, altri hanno voluto visitare il Museo della macchina da
scrivere, altri hanno voluto dare un’occhiata frettolosa alla città, anche
se il posto, per quanto si sia stati bene sia come menu che prezzo, non ha
certo favorito una rivisitazione del centro, specie per coloro che, come lo
scrivente, ha avuto a che fare con otto ore secche di treno
A questo proposito, la butto lì, non sarebbe il caso di incrementare il
numero dei partecipanti, magari facendo qualche convenzione con qualche
albergo, magari nello stesso ristorante ?
Anche perché venire da Feltre e tornare in giornata, oltre ad essere
faticoso per un…diversamente giovane, costa più di un ottimo… Smartphone…”
Per fortuna, mi garantisce Fondocomit, magari in veste di “de cuius”
Comunque complimenti agli organizzatori per l’ottima riuscita dell’incontro
!
ARNALDO DE PORTI
24 settembre 2014
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Piazza Scala - settembre 2014