40 Amici Comit presenti all'incontro del 7 febbraio 2011
cui si è aggiunto Franco Catenaccio, presidente Associazione Pensionati
Cariplo
L'elenco dei partecipanti: |
Lunedì 7 febbraio, "Pizza OK" di Milano
Per la prima "pizzata" del 2011, come al solito ottimamente organizzata
dagli ex Comit milanesi, si sono incontrati 40 Amici Comit (record assoluto
per Milano) cui si è aggiunto, graditissimo ospite, Franco Catenaccio,
Presidente dell'Associazione Pensionati Cariplo.
Questa volta i commensali hanno parlato come sempre degli interessi comuni
ma, pur permanendo immutato il piacere di incontrarsi e di parlare del
passato, hanno anche discusso di due argomenti che stanno a cuore a tutti
quanti:
• la distribuzione delle plusvalenze del
Fondo Pensioni Comit
• la partenza travagliata del Fondo Sanitario Integrativo del gruppo Intesa
Sanpaolo
La presenza di Franco Catenaccio,
Gioacchino Costantino, Sergio Marini, Gianfranco Minotti e Filippo Vasta è
stata particolarmente apprezzata da tutti i colleghi, che hanno comunque
ricavato la convinzione di essere ben sostenuti dalle tre associazioni del
pensionati (Cariplo, Anpecomit, UNP, queste ultime due coese e decise a
portare avanti una condotta unitaria).
Per quanto concerne il Fondo Integrativo Sanitario siamo lieti di offrirvi
un prezioso scritto di Filippo Vasta.
Presto si svolgerà il primo incontro
del 2011 tra gli Amici Comit" di Torino: se venissero invitati a partecipare
i "milanesi" si potrebbe affittare un pullman che potrebbe portare questi ultimi a
Torino (ciò in quanto sarebbe praticamente impossibile trovare autisti
sobri per il ritorno, in grado quindi di superare un'eventuale prova dell'etilometro): l'idea è stata portata avanti da Domenico Pizzi e contiamo
che abbia un adeguato sviluppo.
Per finire riprendiamo una considerazione espressa da parecchi dei presenti:
auspichiamo che queste riunioni possano favorire un approccio sempre più
cordiale tra "amici"!!!!!!!!
Piazza Scala, febbraio 2011
L'articolo di Filippo
Vasta
Un fantasma si aggira fra noi: quello del neo costituito Fondo
Sanitario. Gli incontri anche casuali con colleghi in pensione e in attività
(questi ultimi sempre meno numerosi e più depressi) sono fonte di
arricchimento di una casistica che potrebbe essere anche divertente come una
commedia del teatro dell’assurdo se non ci fossero i risvolti dello stato di
necessità alla base della richiesta di cure o di interventi sanitari.
Il record del tempo di attesa al call center non si misura in minuti, né in ore, ma in giorni. Qualcuno particolarmente intraprendente ha messo la sveglia alle tre del mattino confidando di trovare la linea libera, per poi accorgersi che tale brillante idea era venuta a molti altri. Una volta che il miracolo si compie e si entra in contatto con l’operatore e si ottiene l’impegnativa, inizia la spasmodica attesa del codice da fornire all’ente convenzionato per ottenere la prestazione. L’ansia cresce man mano che la data della visita o dell’esame si avvicina e l’auspicato “sms” non arriva. Quando ormai si è arrivati al giorno prima, le speranze si affievoliscono e ricomincia l’agonia di una nuova chiamata al call center. Dopo avere occupato il telefono per l’intera giornata, sconvolgendo il flusso regolare delle comunicazioni in genere monopolio della moglie, nei casi più fortunati il sollecito va a buon fine e il messaggio arriva.
Ma non è finita: è successo che qualche collega si è baldanzosamente presentato al desk della clinica o del centro diagnostico con il suo codice faticosamente ottenuto, ma ha dovuto pagare la prestazione perché l’ente non era stato a sua volta raggiunto dal fax di conferma.
Cari amici, non è la prima volta in cui dobbiamo rilevare come le cose non vadano assolutamente bene. Come Associazioni ci stiamo muovendo, di concerto con gli amici dell’Unione Pensionati Cariplo che sono sulla stessa barca in questo mare procelloso. L’esperienza ci insegna che c’è poco da sperare dalla banca e purtroppo anche diverse (non tutte) organizzazioni sindacali hanno un comportamento deludente. Cerchiamo di tenere botta e di prendere iniziative concrete e efficaci. Sulle difficoltà di collegamento siamo già intervenuti; è probabile che prima o poi la situazione migliorerà. Ci interessa piuttosto di verificare se ci siano delle anomalie nella resa delle prestazioni (richieste di certificazioni che vi sembrano vessatorie, addebito di franchigie elevate rispetto a quelle previste dai regolamenti). In questi casi scriveteci e noi cercheremo di approfondire.
Per la prossima pizzata,
speriamo che le cose si siano messe per il meglio.
Filippo Vasta - 8 febbraio 2011
La galleria fotografica di Domenico Pizzi | ||||
N.B.:
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(potrete poi farle scorrere con le "frecce" destra/sinistra della tastiera) |
La galleria fotografica di Alfredo Izeta | |||
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Piazza Scala - febbraio 2011