E LA SUA METAMORFOSI KAFKIANA DA BANCOPER A…..

 

    il mercatino di Piazzola sul Brenta (sullo sfondo Villa Contarini)   

 

 

 

 

Sarà che incontrare le persone dopo mezzo secolo che non si vedono e non si sentono fa un certo effetto, fatto sta che in quest’ultimo periodo sono incorso in tre fatti della specie e, quest’ultima volta, mi sono incontrato proprio con un ex-collega di altra banca, la famosa Bancoper, che avevo visto negli anni sessanta, periodo in cui la giovinezza riservava ad entrambi piacevoli week end con l’ausilio delle mitiche Fiat 600 nelle quali salivamo a volte anche in…otto.

I precedenti incontri, registrati anche da Piazza Scala, riguardavano un collega di Comit, Torino, Francesco Angeleri col quale ho lavorato agli Scambi Commerciali e di una ragazza (di…allora) con la quale mi intrattenevo, da emigrato nella Svizzera tedesca, negli anni 56-57… o giù di lì.

Ovvio a dirsi, che l’incontro con Zebellin Gianfranco, questo è il suo nome, è stato emozionante, anche perché non si è trattato dei soliti incontri occasionali fra persone legate a qualche avvenimento particolare della vita, ma perché si trattava, e tuttora si tratta, di un rapporto di forte e sincera amicizia legata a fatti giovanili che non si potranno mai dimenticare, vuoi per la loro storia correlata ai tempi che furono ma anche perché mi è parso di cogliere anche adesso, in questi fatti, una conferma del vero legame di profonda amicizia, per nulla ossidata, a circa mezzo secolo di distanza.

Gianfranco Zebellin, ha iniziato con me la professione bancaria, lui a Bancoper, andando in pensione nel 1991, dopo 35 anni di professione, come ispettore appunto della Banca Nazionale del Lavoro.

Avrei molte cose da raccontare su di lui, ma la cosiddetta “privacy” non mi aiuta in quanto, sia io che lui felicemente sposati, potremmo incorrere in qualche… risentimento inopportuno da parte delle nostre rispettive consorti.

Mi limito pertanto a ricordare un fatto curioso dell’incontro appena avvenuto in quel di Piazzola sul Brenta, in provincia di Padova, alla presenza delle rispettive mogli, circostanza che ci ha costretti ad essere molto…abbottonati, anche se questo impegno è stato difficile.

E vengo alla sorpresa kafkiana di cui a titolo. Andato in pensione dalla banca, cosa ha pensato di fare Gianfranco ? Ha sposato, oltre alla moglie, anche un’atavica passione della moglie stessa, Laura di nome, tanto che, ad ogni domenica di fine mese, parte da Cremona (ove ha preso residenza) e si reca a Piazzola sul Brenta per gestire uno stand, il n. 77, per vendere pregevoli oggetti antichi, naturalmente sotto l’occhio vigile della moglie (che ne sa più di lui in questo contesto). Egli ha dimenticato (si fa per dire) la vecchia professione di ispettore Bancoper e, essendosi invertite le posizioni, questa volta è lui ad essere… ispezionato dalla moglie, che ne approfitta della pregressa esperienza del marito, ma solo per fargli fare…bonifici ed espletare pratiche burocratiche connesse con lo stand.

Le foto che seguono parlano chiaramente e si commentano da sole. Ciò che mi ha anche impressionato è stata la dimensione del “mercatino” di Piazzola sul Brenta, che conta circa 500 stand, da sempre gremito da parte di persone che provengono anche da lontano, ma soprattutto mi ha colpito il fatto che gli stand si trovano in pratica a ridosso della famosa Villa Contarini che sorge sui resti di un antico castello costruito dalla famiglia Dente intorno all’anno 1000, castello che, acquistato dai Carraresi, signorotti di Padova, fu poi ereditato da un membro della famiglia Contarini che lo ha trasformato in una Reggia per poi passar nelle mani della famiglia Camerini, fino al definitivo acquisto da parte della Regione Veneto, avvenuto nel 2005.

Insomma: un connubio fra storia e mercato.
 


Villa Contarini, Piazzola sul Brenta

 

All’occasione dell’ incontro improvvisato con l’ ex-collega che non vedevo e non sentivo da mezzo secolo si è poi anche aggiunta la straordinaria visita a Villa Contarini, chiudendo così una giornata all’insegna di una consolidata amicizia pregressa, e per di più allietata da un panorama architettonico inserito in una cornice storica di elevato prestigio ed assoluta bellezza.

Andrebbe infatti ricordato che, Villa Contarini, insieme a villa Pisani, è stata una delle dimore veneziane di villeggiatura più imponenti del Seicento. Costruita per volontà del patrizio veneziano Francesco Contarini nel 1546, la villa fu ampliata circa un secolo dopo da Marco Contarini degli Scrigni che aggiunse, al corpo centrale, due fabbriche laterali che ampliarono notevolmente l’edificio originario. All’interno della villa si trova la famosa Sala della Musica o della Chitarra rovesciata per la sua caratteristica forma che la fa assomigliare ad una chitarra rovesciata con l’apertura rivolta verso il basso. All’interno, l’orchestra si disponeva nel ballatoio e la musica, riflessa dal soffitto, si diffondeva nel vano sottostante. Celebri rimasero i ricevimenti, le feste, i balli, e quant’altro, tanto che questa villa, per la sua storia legata anche alla Serenissima, oggi desta un forte interesse a livello non solo nazionale..


ARNALDO DE PORTI - 30 luglio 2012

 

 

 

L'incontro con Gianfranco

 

 

 

 

 

 

 

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