Terzani e Mattioli: una domanda

Tiziano Terzani scrive a pag 89 del libro “La fine è il mio inizio”:

“l'altra storia è quella del mio rapporto, grazie a Corrado Stajano, con quell'uomo meraviglioso che era RAFFAELE MATTIOLI.
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Ai miei tempi Mattioli, che dirigeva la Banca da forse trent'anni ed era ormai un'istituzione, aveva deciso giustissimamente di portare la Banca in Asia. Si trattava solo, diceva lui, di decidere dove mettere la sede. Allora Corrado, che lo conosceva bene e mi ha molto protetto, gli disse “Ah , ma c'è questo mio amico che torna dagli Stati Uniti dove ha studiato la Cina, Perchè non ci parla?”,
E qui cominciò una stupenda ,segreta romantica serie di incontri con quel vecchio....
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La prima volta che mi incontrò parlò poco - Mi mise in mano un nezukè giapponese e disse “Questo è cinese vero?” E io dissi “No questo è un nezukè giapponese e serve per chiudere la scarsella”. Raccontai cos'era un nezukè. Mi aveva messo alla prova! Sai i vecchi, sai i geni , quelli fuori dalle regole, non fanno le solite domande “Lei quando si è laureato ......? Non gliene fotte niente. Ti mette in mano un nezukè e dice “E' cinese vero?” E tu dici, no.
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Suggerii di aprire a Singapore.
E Mattioli decise di aprire a Singapore. Disse “Benissimo, vai e scrivimi una volta al mese una lettera in cui mi dici cosa pensi della situazione politica dei vari paesi del Sudest asiatico e io al mese ti pago mille dollari”. Una porticina nella libreria si aprì e ne uscì un ometto piccolo così. Si chiamava Attilio Monti.... “

“Questo è Tiziano Terzani. Parte presto per Singapore. Tu fagli un contratto in modo che lui ogni mese riceva, discretamente, su un conto privilegiato che gli apriamo, questi soldi”.
“Tutto fatto – poff!......”.


Ho letto l'interessante articolo di Buffardi e Masia sull'ultimo numero di “Noi Comit”
Condivido il contenuto dell'articolo. Mi è venuta molta malinconia al ricordo dei tempi di Mattioli. Per onorarlo e continuare a ricordarlo ho riportato quanto ha scritto su di lui Terzani.
Non voglio continuare a divagare e vengo all'articolo pubblicato su “Noi Comit” che mi ha ispirato queste note.
Mi domando “come è stato possibile la cancellazione di una così grande banca?
Sarebbe tempo che gli ex Dirigenti ancora in vita e che conoscono i retroscena di quelle vicende riempissero le pagine bianche.
Mi si lasci avanzare una domanda:
Se al vertice della Banca D'Italia non ci fosse stato “quel “governatore i Bazoli ed i Passera avrebbero potuto smantellare pezzo per pezzo la Banca che fu di Mattioli?
A proposito quando il processo al Dott Fazio?.

GIOVANNI NOERA  - Modena

 

Piazza Scala News - settembre 2010